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Al via il Progetto di Storia contemporanea

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Completate le iscrizioni di studentesse e studenti per la 38° edizione 

Sono 890, suddivisi il 178 gruppi di cinque, le studentesse e gli studenti iscrittisi alla 38° edizione del Progetto di Storia contemporanea, promosso dal 1981 dal Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale piemontese in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale. Le scuole secondarie e gli enti di formazione professionale coinvolti in tutte le province piemontesi sono 52. Anche in questa edizione tre saranno i temi di ricerca: Il fascismo e le leggi razziste del 1938 volte a discriminare pesantemente i cittadini italiani definiti di “razza ebraica” ( traccia scelta dal 27,5% dei partecipanti); la Dichiarazione universale dei Diritti umani approvata 70 anni fa dalle Nazioni Unite, che costituisce il fondamento etico delle regole del diritto internazionale (preferita dal 17,5% degli studenti); la legge “Basaglia” a quarant’anni dall’entrata in vigore con l’impatto che ebbe sulla società italiana affrontando il difficile rapporto tra malattia mentale, società, poteri e ideologie (indicata dal 55 % delle ragazze e dei ragazzi). Come sempre i lavori potranno essere  condotti con la più ampia libertà dei mezzi di indagine e di espressione (elaborati scritti, fotografie, realizzazioni artistiche, mostre documentarie, prodotti audiovisivi, multimediali o altro). La consegna degli elaborati dovrà avvenire, a pena di esclusione, entro e non oltre mercoledì 15 gennaio 2019. La valutazione degli elaborati verrà effettuata da un’apposita commissione, composta da esperte ed esperti di storia contemporanea designati dagli Istituti storici piemontesi che, al termine dei lavori, provvederà a formulare la graduatoria di merito individuando i vincitori nel numero massimo di 25 gruppi. La cerimonia di premiazione si svolgerà a Torino presso la sede del Consiglio regionale. I gruppi vincitori parteciperanno entro la  fine dell’anno scolastico in corso a uno dei tre viaggi studio che avranno come mete Monaco di Baviera in Germania ( con visita al campo di Dacau); Praga, capitale della Repubblica Ceca, e il lager di Terezin e  infine Trieste e il confine orientale italiano, con la visita alla Risiera di San Sabba e alla Foiba di Basovizza.

Marco Travaglini

MOZIONE IN SALA ROSSA PER LA RURALIZZAZIONE DELLA CITTA’

Il Consiglio comunale ha approvato una mozione riguardante la proposta di ruralizzazione della città, da realizzare attraverso l’impegno di Sindaca e Giunta a redigere un paragrafo specifico, da inserire nel nuovo regolamento orti e frutteti urbani, per l’assegnazione e la gestione dei frutteti sociali. Il provvedimento, presentato dalla consigliera Viviana Ferrero (M5S), impegna anche a destinare nelle circoscrizioni periferiche, da coinvolgere nel progetto, spazi per la coltivazione delle piante da frutto in collaborazione con le Facoltà universitarie interessate all’iniziativa e favorendo cooperative e associazioni di cittadini intenzionate ad averne cura. La mozione impegna infine a favorire, sempre in collaborazione con l’Università di Torino sia per la parte agronomica sia per la parte medica, coltivazioni autoctone che non necessitino di cure chimiche quali pesticidi, fungicidi ed erbicidi e a coinvolgere le scuole nel periodo di raccolta o nella pubblicizzazione di iniziative per la creazione di spazi adibiti alla frutticoltura. Fra le motivazioni che hanno indotto la consigliera Ferrero a presentare il documento: la considerazione che i quartieri periferici con maggiori aree verdi vadano sostenuti con politiche adeguate, anche per incentivare la socialità e l’integrazione e nell’ottica di una città diversamente policentrica, e la possibilità di utilizzare la cura dell’albero da frutto, la raccolta e la conservazione della frutta quali esperienze di facile condivisione per costruire socialità diffusa.

Dramma familiare: 35enne accoltella madre e zia

DAL PIEMONTE Un dramma familiare a Pianfei, nel Cuneese, dove un 35enne con problemi psichici è accusato di tentato omicidio della madre. Dopo una discussione avuta con lei e la zia, l’uomo ha ferito le due donne con un coltello da cucina e si è barricato in casa minacciando il suicidio. Al termine di due ore di trattative i carabinieri sono riusciti a entrare nell’alloggio e ad arrestarlo. La madre, 65 anni, è  ferita al costato ed è ricoverata all’ospedale di Mondovì. La zia, di  57 anni, si è ferita ad una mano mentre cercava di disarmarlo.

Ragazzino quindicenne morto vicino alla ferrovia

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E’ di origini straniere, di 15 anni, ed  è stato trovato senza vita vicino ai binari della stazione ferroviaria di Centallo, nel Cuneese, con segni evidenti di un trauma alla testa. La polizia ferroviaria sta indagando. Il conducente del treno regionale 22964 Limone-Fossano,si è accorto del cadavere e ha dato l’allarme. La linea Torino-Cuneo ha subìto l’interruzione del  traffico ferroviario per due ore, dalle 8.20 alle 10.20, per l’effettuazione dei rilievi.

Due morti nello scontro frontale. Ferita una donna

DAL PIEMONTE Due morti e  una terza persona gravemente ferita nell’ incidente stradale avvenuto oggi nel Vercellese sulla provinciale 594, tra i paesi di Oldenico e Albano. In un violento frontale hanno perso la vita un uomo di 59 anni e un altro cinquantenne. Una donna di 50 anni è stata portata in codice rosso all’ospedale di Vercelli. Una squadra di  vigili del fuoco ha estratto i corpi dalle lamiere. Gli accertamenti sono affidati alla polizia stradale.

 

(foto archivio)

UNA STELE PER ANDREA FILIPPA, CARABINIERE CADUTO A NASSIRYA

Forte e commossa la partecipazione di tutta la comunità rivaltese che, domenica 11 novembre, si è ritrovata a Tetti Francesi per ricordare il concittadino Andrea Filippa, appuntato dei carabinieri caduto il 12 novembre del 2003 nell’attentato alla base “Maestrale” di Nassiriya in Iraq durante la Seconda guerra del Golfo

In occasione del 15° anniversario della strage, l’amministrazione comunale ha voluto donare alla città una nuova stele dedicata alla memoria di Andrea. La cerimonia si è svolta in piazza Filippa a Tetti Francesi. La stele, coperta dal Tricolore, è stata scoperta dal sindaco Nicola de Ruggiero, dal comandante della stazione dei Carabinieri di Orbassano Luogotenente Antonio Vitale, dal presidente del Consiglio comunale Giuseppe Tommasino e della moglie di Andrea, Monica Cabiddu. Alla cerimonia ha partecipato anche il Maggiore Antonio De Siena, comandante della Compagnia di Moncalieri. Prima di scoprire il monumento un momento di preghiera con don Paolo Alesso, parroco di Tetti Francesi. Andrea Filippa era entrato nell’Arma giovanissimo, appena compiuti 19 anni. Faceva parte del Tredicesimo Battaglione del Friuli Venezia-Giulia e tra i suoi commilitoni era uno dei più esperti di missioni all’estero. Dopo un periodo al Battaglione di Moncalieri e dopo la scuola allievi di Campobasso, aveva infatti passato gli ultimi otto anni fuori dall’Italia. E sempre in missioni ad alto rischio: la Bosnia, il Kosovo, il Guatemala. E poi l’Iraq. Significativa la presenza di molti bambini che hanno voluto portare un fiore sotto il nuovo monumento e di tante associazioni che con i loro labari hanno voluto rendere omaggio ad Andrea Filippa. «La Città di Rivalta tutta e Tetti Francesi in particolare non hanno mai dimenticato quanto successo 15 anni fa. Il ricordo che oggi tributiamo ad Andrea Filippa – ha detto il sindaco di Rivalta Nicola de Ruggiero – lo estendiamo a tutti i militari che sono caduti in questi anni nei diversi teatri di guerra a cui l’Italia ha partecipato. Ringraziamo l’Arma dei Carabinieri per la sua presenza accanto a noi oggi e per il prezioso lavoro che svolge quotidianamente a difesa delle istituzioni democratiche e per garantire la pace e la serenità della nostra comunità. Sono orgoglioso della comunità rivaltese che oggi, con la partecipazione delle associazioni e di molti cittadini, ha contribuito a rendere questo momento denso di significato. La memoria va custodita e alimentata».

Appendino commenta il sole 24 Ore: “a Torino calo dei reati”

La sindaca Appendino, dopo la manifestazione di piazza di ieri critica (anche) nei suoi confronti, posta su Facebook un commento all’indagine sulla sicurezza nelle città pubblicata dal Sole 24 Ore: ” Prefetto, Questore e Sindaco devono confrontarsi ogni giorno con uno dei problemi maggiormente percepiti in ogni grande città: la sicurezza. Condivido con voi queste statistiche, – scrive Appendino – non per sostenere chissà quale tesi ma perché lo ritengo un argomento importante sul quale è bene essere informati. Da una veloce analisi, Torino, pur attestandosi nella parte alta della classifica generale, vede un significativo calo dei reati, migliore della media nazionale”. Prosegue la prima cittadina: “Su tutti, i furti risultano numerosi ma in netto calo, mentre reati più gravi come omicidi e violenze sessuali, ci vedono in parti più basse della classifica ma con dati in aumento. Colgo l’occasione per ringraziare tutte le Forze di Polizia che lavorano ogni giorno proprio per garantire la nostra sicurezza”.

Torino volta pagina. Il significato della manifestazione pro Tav per l’Italia

Ci sono eventi, fatti, battaglie che vanno al di là della loro stessa essenza e connotazione. La manifestazione dei 30 mila a Torino, a favore della Tav, realizzata senza supporti politici, ma ingrossatasi fino al riempimento di Piazza Castello, è una di queste. Un segno di come il tam tam e i social possano esser un mezzo idoneo per diffondere e creare consenso su un evento, quando la gente non ne può più. Per la questura di Torino erano “solo” 25 mila. Comunque sia, un numero impressionante di gente che è stufo di un Paese immobile che non fa più nulla da anni. Si tratti di Tav, Terzo valico e via di seguito, in un mondo che non sta mai fermo, noi ci siamo candidati all’immobilismo eterno. All’idea strampalata, sul rapporto costi benefici che è un’analisi che non vuol dir nulla e non ha senso perché le verifiche si fanno solo a posteriori, per monitorare, quello che si è fatto e non prima di realizzarlo.I sostenitori della sfida del Sì hanno stravinto, ma chi sono? Solo i favorevoli alla Tav oppure tante mamme, nonne, famiglie intere che ce l’hanno con l’immobilismo di tanti che non si chiamano solo come il ministro dei trasporti Danilo Toninelli, ma di un intero sistema che ha fatto della mancata assunzione delle responsabilità e dell’agire il suo credo paralizzante. Mino Giachino, uno degli organizzatori della manifestazione, dice dal palco: “Se siamo qui è solo per merito di prefetto e questore”. Implicita la frecciata al Comune, tanto che il sindaco Antonella Appendino ha dovuto tenerne conto e dichiarare: “In piazza molte energie positive ha detto l’Appendino, pronta a instaurare un dialogo costruttivo. Abbiamo sempre ascoltato tutti e continueremo a farlo”. Sembrerebbe che il successo dell’evento dovrebbe portare a dialogare con gli “altri”, quelli che hanno un’idea diversa, fino ad arrivare alla sintesi e mediazione costruttiva tesa a far ripartire Torino e, visto che la manifestazione di questa città ha un significato simbolico, a far ripartire l’Italia ferma e immobile da decenni, mentre gli altri corrono. Per quello che si è perso non si può tornare indietro, ma si può ancora fare qualcosa per le nuove generazioni. ” Emerge, in tutto il suo rilievo, la sua primaria importanza per il nostro Paese, il tema delle aree interne, rurali e di montagna, verso le quali si deve ritrovare una attenzione adeguata da parte dei pubblici poteri. Un futuro che ha saputo concretizzarsi respingendo la nozione di periferia per affermare un fecondo collegamento tra saperi e capacità tradizionali, e gli odierni orizzonti dell’economia digitale”.Chiudiamo con una citazione effettuata dal presidente Sergio Mattarella durante il discorso per la ricorrenza del dramma dell’alluvione tenutasi a Valle Mosso ( Biella): “Memoria non è venerare le ceneri, ma preservare il fuoco”, permettendoci di aggiungerne anche l’autore, il boemo, Gustav Mahler.

Tommaso Lo Russo

 

Pesce conservato male: 27 kg sequestrati dalla polizia al ristorante

In tutto 27 chili di seppie , totani e sogliole  in stato di conservazione non adeguato  e  senza etichettatura sono stati scoperti dalla polizia  nel ristorante-pizzeria cinese La Frasca in via Ventimiglia a Torino. Il titolare è stato denunciato per detenzione di sostanze alimentari in cattivo stato di conservazione e il locale chiuso finché non saranno   a ripristinare corrette condizioni di igiene.