CRONACA- Pagina 1208

Ballerine “in nero”

Addetti alla sicurezza, camerieri, ma anche giovanissime intrattenitrici, tutti rigorosamente “in nero”

 

È quello che ha scoperto la Guardia di Finanza di Torino che, unitamente ai Carabinieri del locale Nucleo Ispettorato del Lavoro, ha controllato uno storico locale di intrattenimento torinese che, fin dagli anni 70, organizza spettacoli e feste private.

 

I Finanzieri del Gruppo Torino e i colleghi dell’Arma dei Carabinieri hanno constatato che almeno la metà dello staff aziendale, 11 lavoratori, prestava la propria opera totalmente “in nero”, esposto, in tal modo, ad elevati rischi in termini di sicurezza e di garanzie assistenziali. Tra di essi, anche giovanissime ragazze dedite all’intrattenimento dei clienti. È bene ricordare che la tutela dei lavoratori, in particolare quelli molto giovani, viene perseguita con costanza anche al fine di evitare sfruttamenti da parte di esercenti poco lungimiranti e senza scrupoli.

 

Il locale, viste le gravi irregolarità appurate dagli inquirenti, ha rischiato l’immediata sospensione dell’attività, evitata dal gestore del locale, un imprenditore quarantenne, che ha, immediatamente, pagato una sanzione di diverse migliaia di euro che andrà a sommarsi agli ulteriori 20.000 euro di sanzioni comminate per le violazioni amministrative accertate.   

 

L’intervento della Guardia di Finanza e dei Carabinieri del N.I.L. ha indotto, infine, il titolare, alla regolarizzazione dei dipendenti i quali hanno quindi potuto beneficiare, così come previsto dalla legge, di una regolare assunzione e di un’adeguata copertura assicurativa.

 

Le attività della Guardia di Finanza, attraverso la prevenzione e la repressione di ogni forma di concorrenza sleale, come quella dell’utilizzo di lavoratori “in nero”, che spesso vengono esposti a elevati rischi in termini di sicurezza e di garanzie assistenziali, vogliono tutelare tutti quegli imprenditori che operano nel pieno rispetto delle regole.

RAVE PARTY, CONTROLLO DI TRENI E STAZIONI

Durante i controlli del fine settimana nelle stazioni maggiori del capoluogo torinese ed a bordo treno, nella sola serata di sabato 8, la Polfer ha intercettato e controllato numerosi gruppi di giovani e ragazzi diretti ad un Rave Party nell’alessandrino. A Torino Porta Nuova, Torino Porta Susa e Torino Lingotto, gli operatori Polfer con il concorso dei rinforzi inviati dalla Questura hanno controllato gli imbarchi dei convogli dove si erano accalcate alcune centinaia di passeggeri, prevenendo danneggiamenti e interferenze con la circolazione ferroviaria. Nella sola stazione di Torino Lingotto, poco prima delle 23 veniva sorpresa a bordo di treno diretto a Chivasso una cinquantina di ragazzi sprovvisti di biglietto, 40 di loro venivano regolarizzati a bordo dal Capo Treno, grazie alla messa in sicurezza di Polfer, mentre una decina veniva fatta scendere perché rifiutava di munirsi di biglietto. Intensificati i servizi della Polfer anche nelle stazioni di Alessandria, Asti, Novara e Vercelli, in coordinamento con personale inviato da quelle Questure.I controlli in ambito ferroviario sono proseguiti fino alla mattinata odierna, durante il deflusso dei partecipanti dal Rave Party.Complessivamente nel weekend sono state controllate a livello compartimentale 1.236 persone, di cui 502 a bordo dei 123 treni scortati dalla Polizia Ferroviaria.

 

 

Espulso, si sposa in Albania e rientra in Italia irregolarmente

Era stato accompagnato in frontiera lo scorso ottobre ed è rientrato in Italia prima dei tre anni previsti, ma è stato riconosciuto proprio dai poliziotti grazie ai quali, quando era stato fermato nel 2018, era originato il decreto di espulsione

Riconosciuto dai poliziotti che lo avevano denunciato mesi fa

Lo scorso ottobre, il ventunenne cittadino albanese era stato fermato per un controllo dagli agenti del Commissariato San Secondo risultando sprovvisto di permesso di soggiorno. Nella circostanza, lo straniero, con a carico numerosi precedenti di polizia, era stato denunciato per il possesso ingiustificato di chiavi alterate o grimaldelli. A seguito di ciò, l’uomo era stato espulso dal territorio nazionale.

Dopo aver fatto rientro in Albania, l’uomo aveva contratto matrimonio con una donna italiana riuscendo ad avere anche il cambio del cognome dalle autorità albanesi e il rilascio di un nuovo passaporto.

Rientrato in Italia, nei giorni scorsi l’uomo è stato fermato a Torino dagli stessi agenti del Commissariato San Secondo che 8 mesi prima lo avevano denunciato. Sebbene l’uomo abbia presentato i nuovi documenti, gli agenti si sono insospettiti per la somiglianza dell’uomo con la persona a suo tempo espulsa. I successivi accertamenti hanno evidenziato che la persona fermata era proprio lo straniero espulso nel mese di ottobre, ragione per cui il ventunenne cittadino albanese è stato tratto in arresto.

 

Tenta di rubare profumi da donna, arrestata

Aveva utilizzato un paio di forbici per rimuovere le placche antitaccheggio da alcune confezioni di profumo ma era stata vista da un addetto alla vigilanza del negozio, con cui intavolava una discussione molto animata: a quel punto, uno dei responsabili la faceva accomodare presso un ufficio in attesa dell’arrivo degli agenti della Squadra Volante. I poliziotti intervenuti hanno rinvenuto all’interno di una borsa in suo possesso tre confezioni di profumo da donna cui erano state tolte le placche antitaccheggio e il paio di forbici, che venivano sottoposte a sequestro. La donna, cinquant’anni, di origini rumene, è stata arrestata per tentato furto aggravato

 

Duplice morte nel Po: trovati i bagagli delle vittime

C’è una novità nel giallo dei due ragazzi della Bahamas rinvenuti cadavere in Po. Nel pomeriggio di lunedì 10, la Squadra mobile della Questura di Torino, diretta dal dottor Martino ha rinvenuto i bagagli di Alraè Ramsey e Blair John all’interno del bed and breakfast di via La Loggia dove alloggiavano. Gli effetti personali dei due giovani – laptop, abiti ed alcuni documenti – sono stati trovati in una stanza chiusa. La Squadra mobile sta procedendo con ulteriori accertamenti. Intanto la Questura di Torino, con una nota, smentisce alcune indiscrezioni secondo le quali sarebbe stato inviato in Italia un ‘superpoliziotto’ delle Bahamas, in quanto ‘tale notizia è destituita da ogni fondamento’. Sul caso, infatti, stanno esclusivamente indagando i poliziotti della Squadra mobile della Questura di Torino, coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale.

M.Iar.

 

Picchia la moglie: arrestato

Il rapporto è degenerato dopo il matrimonio, da pochi mesi la coppia era convolata a nozze dopo diversi anni di convivenza dalla quale sono nati dei bambini. La loro relazione è sempre stata turbolenta e le liti avvenivano generalmente per problematiche economiche: a detta della donna, il marito non contribuiva nelle spese domestiche. Proprio qualche giorno fa, a causa di bollette non pagate, gli avevano staccato l’erogazione della fornitura del gas. Per questo motivo la donna ha rimproverato il marito che ha risposto con minacce, e insulti fino a metterle le mani al collo e spingerla contro il muro. La donna è riuscita a liberarsi dalla presa, è uscita sul terrazzo di casa ed ha sollecitato il vicinato a contattare la Polizia. Sul posto gli agenti della Squadra Volante hanno fermato l’uomo, un cittadino marocchino di 26 anni, che ha provato a nascondere le violenze, ma la signora, sentita separatamente, ha confidato tutto agli operatori. Il ventiseienne, con precedenti di Polizia, è stato arrestato per il reato di maltrattamenti in famiglia.

 

 

Pedopornografia, arresti e denunce di insospettabili

Gli investigatori del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Torino hanno concluso nei giorni scorsi una complessa operazione di contrasto alla pedopornografia online, che ha portato all’arresto di 2 persone e alla denuncia di altre 7, di cui alcuni con precedenti specifici, responsabili di detenzione e diffusione di materiale pedopornografico realizzato, in alcuni casi, sfruttando minori adescati nel web. Sequestrati migliaia di file

L’attività, diretta dalla Procura di Torino, e coordinata dal Centro Nazionale di Contrasto alla Pedopornografia Online del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma ha coinvolto tutto il territorio nazionale e assicura un duro colpo ad un reato veramente basso e vile.

L’indagine è scaturita dal monitoraggio di canali web che consentono la navigazione in forma anonimizzata. Le competenze tecniche degli investigatori del Compartimento di Torino hanno consentito di associare agli ID virtuali dei nominativi reali. L’analisi delle relazioni tra i diversi utenti ha fatto emergere una struttura complessa, contraddistinta da una diversificazione dei ruoli. Uno dei soggetti svolgeva la funzione di amministratore di uno dei canali monitorati, selezionando l’accesso degli utenti. Dopo aver verificato, via chat privata, i requisiti degli aspiranti partecipanti, obbligava a rispettare specifiche condizioni, tra cui l’impegno a fornire materiale di qualità e di non facile reperibilità, nonché il contributo a diffonderlo. Il mancato rispetto delle condizioni imposte poteva determinare l’esclusione dei semplici utenti dal gruppo.

Ottenuta la fiducia dell’amministratore, si poteva accedere ad una community costituita da molteplici membri che condivideva copioso materiale pedopornografico, che veniva raccolto per categoria, a seconda che si trattasse di filmati, foto, racconti esperienziali, descrizione di fantasie da realizzare.

Ad alcuni utenti veniva affidato il compito di amministrare ulteriori canali, per garantire la conservazione del materiale condiviso, nel caso in cui fosse stato chiuso il canale principale. La notorietà di un utente all’interno del canale dipendeva proprio dalla qualità e quantità dei contributi che lo stesso metteva a disposizione della comunità.

M.Iar.

EX DIPENDENTE ACCOLTELLATO DAL BARISTA

Questa mattina, intorno alle 10, in corso San Maurizio, c’è stata una lite tra il titolare di un bar, ubicato nel corso, e un ex dipendente presentatosi lì con una mazza da baseball. Nel corso del litigio, l’esercente, un cittadino albanese di 36 anni ha accoltellato il suo interlocutore, un quarantaseienne, il quale è stato trasportato in ospedale dove, al momento, si trova in prognosi riservata.Gli agenti della Squadra Volante intervenuti hanno fermato l’aggressore

 

I civich sequestrano limousine: niente addio al nubilato

La lussuosa  Limousine Lincoln affittata per l’addio al nubilato non era in regola con le necessarie autorizzazioni, così la polizia municipale l’ha sequestrata. Erano in  sette le ragazze a bordo, compresa la futura sposa,  che hanno dovuto rinunciare alla festa e lasciare il veicolo. L’auto è stata fermata ieri sera in corso Moncalieri, dove è scattato il fermo amministrativo, che in base alle decisioni della Motorizzazione civile potrà durare  da uno a sei mesi.

 

(foto archivio)

Omicidio dei Murazzi, tracce di dna di Stefano Leo

C’è un’importante novità nelle indagini per l’omicidio di Stefano Leo. Il Ris di Parma, ad esito della delega che gli era stata data dalla Procura della Repubblica di Torino, che coordina le indagini svolte dal nucleo investigativo dei Carabinieri di Torino per l’omicidio del giovane, ha individuato sulla lama del coltello nascosto nei pressi di piazza d’Armi da Said Mechaquat materiale biologico della vittima, che è stato evidenziato attraverso l’analisi comparativa del Dna.

M.Iar