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Juve-Ajax, 54 tifosi olandesi denunciati dalla polizia

Si è svolto, ieri sera, presso l’Allianz Stadium, l’incontro di calcio “Juventus-Ajax”, valevole per il torneo di Champions League stagione 2018/2019, alla presenza di 41445 spettatori, di cui 2094 ospiti

I servizi di prevenzione predisposti dal Questore De Matteis in vista dell’incontro, già dalla giornata precedente, hanno consentito a personale della Polizia di Stato di denunciare 54 tifosi olandesi appartenenti al gruppo oltranzista “The Fifth”. Nella giornata di lunedì, infatti, durante un controllo operato su un minivan con 9 supporter olandesi a bordo, presso il casello autostradale di Settimo T.se, sono stati trovati, nella disponibilità di tre tifosi olandesi, guanti rinforzati e paradenti. In un successivo controllo operato su un pullman con 50 hooligans a bordo, personale DIGOS e del Reparto Mobile ha rinvenuto diverso materiale pericoloso occultato sotto i sedili e nelle cappelliere. In particolare i poliziotti hanno sequestrato un machete, tre coltelli, cinque torce a mano, quattro passamontagna, alcuni paradenti, guanti rinforzati, e due bombole a gas ad elio, quest’ultimo utilizzato per aumentare l’adrenalina in occasione di scontri con ultras rivali. Nel corso di un ulteriore controllo su un altro pullman, un cittadino olandese di 20 anni è stato trovato in possesso di un petardo. Tutti i 54 tifosi olandesi, molti dei quali sprovvisti di biglietto d’ingresso per la partita, sono stati denunciati in stato di libertà e nei loro confronti sono stati emessi DASPO per 4 anni. Per i 54 supporter olandesi, è stato anche adottato il provvedimento di allontanamento dal territorio nazionale per motivi di ordine pubblico. Le persone interessate dal provvedimento sono già state scortate presso il confine italo-francese del Monte Bianco.Nella giornata di ieri, nelle fasi di accesso allo stadio, personale della Divisione P.A.S. ha denunciato in stato di libertà 3 cittadini italiani: una persona per la vendita di biglietti contraffatti e due per la vendita di sciarpe contraffatte e per ricettazione. Uno di questi ultimi due è stato anche denunciato per non aver ottemperato a un foglio di via. Sempre personale della Divisione PAS ha denunciato i titolari di tre esercizi del centro città per non aver ottemperato al divieto di vendita di sostanze alcoliche.

M.Iar.


 

In carcere i ladri che scattavano le foto alle vittime dei furti

Foto ricordo alle vittime che dormono e furti a tappeto in ville e abitazioni isolate di anziani. Individuata la banda di ladri accusata dai carabinieri di aver messo a segno almeno 79 colpi tra Asti, Torino e Cuneo. I carabinieri della Compagnia di Pinerolo hanno arrestato 6 persone, cinque albanesi e un italiano. La banda era specializzata nella “tecnica del succhiello”: con l’attrezzo da falegname foravano i serramenti di una finestra e facevano scattare la maniglia con una pinza. Colpivano a tappeto le zone prescelte, muovendosi a piedi tra un obiettivo e l’altro e scegliendo soprattutto ville isolate, dove potevano trovare i bottini più grossi e auto parcheggiate in giardino. Colpivano, anche se in casa c’erano persone (soprattutto anziane) che dormivano. Come trofeo e ricordo della serata del furto, a volte, fotografavano le vittime a letto che dormivano. Il capo: <<Sono fissato, sono entrato dentro e ho fatto le foto della figlia>>. I carabinieri hanno notificato a Torino e Genova un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 4 persone (3 di nazionalità albanese e 1 italiana) e hanno sottoposto a fermo altre due persone di cittadinanza albanese, ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti in abitazione e di autovetture e ricettazione. L’indagine è iniziata nel marzo 2018 e ha permesso di documentare la responsabilità degli indagati, riguardo alla consumazione di almeno 79 furti in abitazione, compiuti tra i mesi di marzo e novembre 2018 in Torino e nei comuni di Bricherasio, San Germano Chisone, Luserna San Giovanni, Lusernetta, Perosa Argentina, Pinasca, Cuorgné, Colleretto Castelnuovo, Villar Perosa, Pont Canavese, Sparone e Susa (TO), nonché nelle province di Cuneo e Asti. Alternando da un giorno all’altro comuni siti a notevole distanza, anche in provincie diverse, per ostacolare le attività d’indagine. Per sottrarsi a qualunque controllo di polizia percorrevano sentieri del bosco dopo aver lasciato le autovetture intestate a prestanomi a km di distanza per raggiungere le abitazioni più isolate e saccheggiarle, indossando sempre passamontagna e guanti. Nel corso dell’attività investigativa sono state recuperate e restituite ai legittimi proprietari 10 autovetture e due pistole rubate e sequestrate 2 pistole di fabbricazione clandestina, utilizzate dalla banda durante i colpi. E’ stata recuperata diversa refurtiva.

M.Iar.

“Periferie sicure”: controlli straordinari del territorio

Durante la settimana trascorsa, i Carabinieri del Comando Provinciale di Vercelli hanno attuato una vasta operazione di controllo del territorio con un concreto incremento di servizi preventivi straordinari, allo scopo di mettere in campo una azione di contrasto maggiormente efficace verso i reati predatori che in misura più rilevante intaccano la percezione di sicurezza dei cittadini. Circa 20 militari in più di quelli ordinariamente impiegati hanno giornalmente effettuato servizi in provincia, con particolare riguardo al territorio dei comuni di Santhià, Crescentino e Trino, concludendo le attività nella serata di venerdì sul capoluogo di Vercelli, dove hanno attuato un servizio ad ampio raggio sulla città con particolare attenzione anche ai luoghi della “movida” attraverso una serie di controlli, finalizzati anche al contrasto dello spaccio di stupefacenti, in sinergia con personale della Questura di Vercelli, della Polizia Stradale, della Guardia di Finanza e della Polizia Municipale, sforzo coralmente condiviso in ossequio all’operazione “Periferie Sicure”, disposta in ambito nazionale dal Ministero dell’Interno. I Carabinieri della Provincia di Vercelli hanno potuto contare sul supporto di militari della Compagnia d’Intervento Operativo del 6° Battaglione Carabinieri “Toscana” di Firenze, di Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Vercelli e del Nucleo Cinofili di Volpiano (TO), che li hanno affiancati lungo le strade urbane ed extraurbane, le piazze, i luoghi di aggregazione giovanile e gli esercizi pubblici. Sono state dispiegate numerose pattuglie dei Carabinieri, soprattutto in orario serale e notturno, che hanno effettuato svariati posti di controllo in cui sono state sottoposte a verifica decine di automobili e quasi 150 persone. In particolare, durante i controlli degli esercizi pubblici, 10 in tutto, due attività commerciali sono state multate perché impiegavano un lavoratore in nero ciascuna. I Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro, infatti, a conclusione delle specifiche verifiche hanno sanzionato i datori di lavoro con una multa di 6.000 euro circa e sospeso l’attività sino alla regolarizzazione dei lavoratori non in regola mediante la loro assunzione.
 

Arrestati cinque topi d'auto

Domenica notte, personale della Squadra Volante di Torino in attivo servizio di controllo del territorio, transitando a bassa velocità in via Guido Reni, notava tra le auto parcheggiate in strada una Fiat Punto con le portiere leggermente aperte ed alcuni pezzi di plastica nera per terra. Nelle immediate vicinanze, un gruppo di 6 persone che, alla vista della pattuglia, tentavano di allontanarsi frettolosamente. Gli agenti riuscivano a fermarli tutti e, atteso l’arrivo di altre pattuglie sul posto, procedevano al controllo dei 6, tutti cittadini italiani, 2 ragazzi di 18 anni, uno di 19, uno di 20 ed il maggiore di 43 anni, che aveva portato con sé il figlio di 16. A carico dei soggetti venivano rinvenuti e sequestrati degli oggetti atti allo scasso e delle cose, quali casse acustiche, catene da neve, giubbotti catarinfrangenti, una coperta, un giubbotto da uomo, riguardo alle quali nessuno era in grado di dare contezza da dove provenissero. Considerato poi che durante la perquisizione personale dei fermati non venivano rinvenute chiavi di autovettura gli agenti facevano un giro di perlustrazione nelle vicinanze, trovando ben 4 autoveicoli forzati e rovistati al loro interno. I proprietari delle auto, giunti sul posto, riconoscevano tutta la refurtiva quale appartenente a loro. Pertanto, gli agenti procedevano a trarre in arresto i 5 cittadini maggiorenni   ed a denunciare il sedicenne per i reati di furto pluriaggravato continuato in concorso   e tentato furto pluriaggravato continuato in concorso.

M.Iar.

Spacciatore arrestato in via Pesaro

Un residente in via Pesaro a Torino, qualche giorno fa, notava un giovane straniero in atteggiamento sospetto fra le auto in sosta davanti ad una scuola media statale. Gli agenti della Squadra Volante tempestivamente giunti sul luogo individuavano il cittadino sospetto, che si dava alla fuga correndo in direzione di corso Ciriè. Qui, il giovane veniva bloccato, venendo trovato in possesso di un blister di paracetamolo contenente 6 involucri di cocaina e 2 bustine in cellophane contenenti marijuana, oltre alla somma di 420 € in contanti in banconote di diverso taglio. Il giovane, ventenne, in regola col permesso di soggiorno, è stato tratto in arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti aggravata dall’aver commesso il fatto in prossimità di un istituto scolastico.
M.Iar.
 

ESERCITO, BILATERALE IN KAZAKISTAN

Una delegazione composta da Subject Matter Experts del Centro Studi Post Conflict Operations (CSPCO) ha visitato il “Partnership for Peace” Training Centre (KAZCENT) in Almaty, Kazakistan. L’incontro s’inquadra nell’ambito delle ormai consolidate attività bilaterali tra il Centro Studi e gli omologhi Centri di Peacekeeping di altre Nazioni

La delegazione italiana, ricevuta dal Vice Comandante del KAZCENT,  ha assistito ad un briefing generale sul Kazakistan “Partnership for Peace” Training Centre, responsabile dell’addestramento del reggimento di peacekeeping dell’esercito, unità dedicata alle missioni fuori area, e della formazione del personale da un punto di vista linguistico, prevedendo nella sua offerta formativa corsi di lingua inglese suddivisi in tre livelli di apprendimento.  Il Capo della Delegazione Italiana, Ten.Col. Gaetano Ruoppo, ha avuto l’opportunità di presentare a sua volta il CSPCO evidenziandone le attività ed illustrandone in particolare i corsi che gli Ufficiali kazaki potrebbero potenzialmente frequentare.La seconda giornata di lavori è stata dedicata alla trattazione dei temi concordati precedentemente tra le parti, in particolare il Magg. Gilberto Gagnone, in qualità disubject matter expert del CSPCO, ha introdotto la tematica della Stabilizzazione e Ricostruzione (S&R) negli scenari post-conflict, ponendo un particolare accento sul processo denominato Security Sector Reform (SSR) e affrontando per la prima volta tali argomenti dal punto di vista dell’Information Domain. Al termine un esponente del KAZCENT ha illustrato il contributo del Kazakistan nelle missioni di Peacekeeping.Durante l’incontro bilaterale, la controparte kazaka ha manifestato il proprio interesse nei confronti dell’offerta formativa del CSPCO, auspicando per il futuro una più stretta collaborazione tra le rispettive Forze Armate, soprattutto nel campo dell’addestramento e in quello della formazione. Al termine dell’incontro, oltre a definire iniziali possibili forme di collaborazione, la delegazione italiana ha invitato la controparte a Torino per visitare il CSPCO e continuare a definire nel dettaglio le forme di collaborazione tra i due enti.

I Civich salvano dipendente ferito svenuto in casa

Nel pomeriggio di ieri, lunedì 15 aprile, Agenti del Reparto Operativo Speciale della Polizia Municipale sono stati contattati da un datore di lavoro che segnalava loro che, da alcuni giorni, un dipendente non aveva più dato notizia di sé e non si era recato sul posto di lavoro. Gli Agenti si sono recati presso l’abitazione in via Gorizia ove le versioni dei vicini risultavano contrastanti. Suonando inutilmente gli Agenti hanno subito preso contatto con un parente di questi che, poco dopo, li ha raggiunti, permettendo così di accedere nell’alloggio. Il 55enne è stato rinvenuto, steso a terra, con una ferita al capo. L’uomo, cosciente, è stato trasportato presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale Mauriziano con codice rosso.

Recuperati tre km di cavi di rame rubati

Durante un servizio di controllo alla circolazione stradale, sabato 6 aprile, i Carabinieri di Santhià hanno notato sulla S.P. 143 un’Audi A4 SW con a bordo due persone che si dirigeva verso il centro abitato santhiatese. I militari hanno subito ritenuto che quel veicolo fosse meritevole di un controllo, pertanto hanno invertito il senso di marcia ponendosi al suo inseguimento. Gli occupanti del mezzo, notata la manovra dell’auto di servizio, hanno confermato i sospetti dei Carabinieri arrestando la marcia ed abbandonando la vettura, riuscendo a far perdere le proprie tracce. Sul veicolo i militari hanno rinvenuto circa 3000 metri di cavi in rame che, da accertamenti svolti, sono risultati essere stati rubati dal deposito di un impianto di riciclaggio di rifiuti ubicato in Cavaglià (BI). Il veicolo è stato sequestrato per lo svolgimento di ulteriori attività d’indagine, così come il materiale rinvenuto, per un valore che è stato stimato intorno ai 7.000 euro;

M.Iar.

 
 

Sanzioni alla discoteca affollata

Nella notte di sabato, 13 aprile 2019, gli agenti della Divisione Polizia Amministrativa e Sociale, nell’ambito dei servizi predisposti dal Questore, Giuseppe De Matteis, con particolare riguardo al rispetto delle prescrizioni di legge e di regolamento in materia di pubblico trattenimento e spettacolo, effettuavano un controllo amministrativo presso la discoteca MILK di via Sacchi 65.Già dall’esterno del locale gli operatori potevano notare un notevole afflusso di ragazzi in attesa di entrare, accalcati dietro a delle transenne, dislocate d’iniziativa dal titolare della struttura, nell’area antistante la discoteca. I poliziotti, appena fatto ingresso nel locale, constatavano l’effettivo superamento dei limiti di capienza della struttura: tutta l’area della discoteca, e soprattutto la pista da ballo, risultava gremita di giovani. Mediante un conteggio effettuato sulle persone in uscita gli operatori verificavano la presenza di 1140 partecipanti, ovvero la presenza di 340 unità oltre la capienza prescritta dalla Commissione Comunale di Vigilanza. Già nello scorso mese di marzo il titolare del locale aveva violato le prescrizioni imposte dall’Autorità competente, superando la capienza del doppio consentito. In via preventiva, essendo emerse gravi omissioni in ordine alla sicurezza pubblica, generate da una superficiale gestione, al fine di evitare che la libera disponibilità del locale potesse comportare rischi sulle persone, il locale veniva posto sotto sequestro.Il titolare dell’esercizio di pubblico spettacolo veniva denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino per inosservanza delle prescrizioni a tutela dell’incolumità pubblica.

Massimo Iaretti

 

Rapinatore a causa del gioco arrestato dai carabinieri

Nel primo pomeriggio di sabato, i Carabinieri della Compagnia di Tortona hanno provveduto alla traduzione in carcere del 27enne per scontare la condanna definitiva di tre anni e quattro mesi di reclusione emessa dal Tribunale di Alessandria.Del giovane, che attualmente era sottoposto agli arresti domiciliari per la stessa causa, se ne erano occupate le cronache quando gli stessi Carabinieri di Tortona, nel maggio 2018, al termine delle indagini coordinate dalla dottoressa Lisa Iovane, erano riusciti a identificarlo e arrestarlo perché ritenuto autore di rapine a tre donne, commesse in diverse zone di Tortona il 21 febbraio dello stesso anno. In quella serata, l’uomo aveva agito in via Bandello, in via Visconti e nella centrale piazza delle Erbe, strappando le borsette alle vittime, travisandosi con una felpa con il cappuccio rialzato. All’epoca, due delle tre vittime avevano riportato ferite nel tentativo di opporsi allo scippatore, che non aveva esitato a colpirle con violenti calci e a trascinarle sul selciato.L’arrestato aveva confessato i delitti, spiegando di avere agito in quanto sofferente di ludopatia.

M.Iar.