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La comunità cinese dona materiale sanitario al Piemonte

L’Associazione nuova generazione italo cinese, a nome dell’Associazione Wenzhounesi Uniti nel mondo e Giovani Wenzhounesi, ha consegnato e donato all’Unità di Crisi della Regione Piemonte, 6.000 guanti monouso, 1.900 mascherine 3M, 660 occhiali protettivi e 30 tute monouso

In corrispondenza con la consegna del materiale, avvenuta ieri alla Centrale operativa 118 di Grugliasco, l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte Luigi Icardi  ha espresso la riconoscenza della Regione Piemonte e dell’Unità di crisi ai wenzhounesi in Italia e nel mondo per il loro importante e significativo aiuto all’Italia e al Piemonte, in questo particolare momento di emergenza sanitaria.

In particolare, sono stati ringraziati la Fondazione Zhi Ai di Zhejiang e una donatrice wenzhounese di cognome Lu.

Si tratta, è stato annunciato, di un primo lotto, al quale seguiranno altre donazioni delle stesse associazioni, anche per altre regioni italiane in difficoltà.

L’assessore regionale alla Sanità ha inoltre ribadito il plauso alla comunità cinese in Piemonte per il senso di responsabilità e collaborazione manifestato in questi giorni attraverso la quarantena spontanea messa in atto dai propri cittadini residenti sul territorio piemontese.

Arma clandestina in casa. Arrestato architetto

Il 56enne arrestato dai carabinieri a Nole

Nella sua abitazione aveva una Bernardelli calibro 7,65, completa di caricatore, illegalmente detenuta. E’ la pistola ritrovata dai carabinieri nella casa di un architetto di Nole. La perquisizione, scattata a seguito di un’attività preventiva, rientra in una strategia più ampia su tutto il territorio della provincia di Torino disposta dal comandante provinciale dei carabinieri di Torino, colonnello Francesco Rizzo, per contrastare la detenzione illegittima di armi. A seguito dell’intervento, l’uomo di 56 anni, è stato arrestato dai carabinieri della stazione di Mathi per detenzione illegale d’arma comune da sparo. Le indagini successive dovranno stabilire se la pistola sia stata utilizzata per commettere reati.

Ubriaco con la pistola in pugno in corso Novara

Venerdì, poco dopo la mezzanotte, transitando in corso Palermo, all’altezza di corso Novara, gli agenti del Commissariato Barriera Milano notano un gruppo di persone che sta attraversando la strada. Una di queste ha una pistola in mano, brandita a mezz’altezza. Alla vista dei poliziotti, però, il gruppo si disperde

Gli agenti si dirigono verso il giovane armato, un cittadino marocchino di 19 anni, e lo bloccano. Quest’ultimo, però, prima di essere fermato cede l’arma, poi essere risultata una pistola a salve sprovvista di cartucce e priva di tappo rosso, a una ragazza minorenne del gruppo. La giovane, dopo qualche titubanza iniziale, consegna l’arma occultata gli agenti. Sin da subito il diciannovenne si mostra insofferente al controllo.

Gli agenti appurano che, poco prima, il cittadino marocchino e i suoi amici avevano tentato di entrare in un bar della zona. La cosa, però, gli era stata impedita alla luce del suo stato alterato e molesto. Al diniego, aveva estratto e mostrato l’arma per poi allontanarsi dal locale. Il gesto, però, aveva fatto sì che gli altri avventori del bar si allontanassero. Una volta in ufficio, il diciannovenne, verosimilmente per gli effetti dell’alcol, continua con il suo atteggiamento molesto minacciando e insultando i poliziotti. Non pago, il giovane rompe anche una sedia sbattendola per terra.

Per tale ragione, il cittadino marocchino viene arrestato per minaccia e resistenza a P.U. e danneggiamento. Inoltre, viene denunciato in stato di libertà per procurato allarme, avendo messo in fuga gli avventori del bar dopo aver estratto la pistola, oltre che per le minacce al titolare del bar e le frasi oltraggiose agli agenti. A margine dell’intervento è stato denunciato in stato di libertà per resistenza a P.U. un altro membro del gruppo, un cittadino marocchino di 20 anni.

Scoperto outlet del rubato, carabinieri denunciano tre persone

A Candia i carabinieri hanno individuato un outlet del rubato gestito da tre italiani che sono stati denunciati. All’interno di una magazzino i carabinieri hanno trovato capi d’ abbigliamento di marca rubati, per un valore di oltre 12.000 €.

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A Torino, i carabinieri della compagnia di Venaria hanno denunciato sei cittadini nigeriani, residenti in Corso Vercelli 87 a Torino, per furto aggravato di energia elettrica. L’attività è stata eseguita in collaborazione con personale della società Iren che aveva notato una discrepanza tra consumi effettivi e numero di Kw pagati.

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Nell’ambito della stessa operazione carabinieri hanno individuato un pusher a San Benigno Canavese. Un ragazzo di 19 anni che è stato trovato in possesso di oltre 15 g di marijuana.

Baruffa in discoteca, licenza sospesa

Personale della Divisione PAS della Polizia di Stato ha notificato al titolare di una discoteca ubicata in via Stradella 10/D, il provvedimento di sospensione della licenza per giorni 30 emesso dal Questore di Torino, con contestuale chiusura dell’esercizio

Sabato scorso, gli agenti della Divisione PAS hanno effettuato un controllo amministrativo nella discoteca. Dopo la verifica delle autorizzazioni, i poliziotti hanno appurato che il palco presente nella sala da ballo era colmo di persone che ballavano e bevevano sebbene fosse interdetto al pubblico

Stante la situazione di pericolosità, i poliziotti sono saliti sul palco per eliminare il rischio. Qui, però, sono stati aggrediti da alcune persone, parte delle quali in stato di ebbrezza. Uno di questi ha aizzato i suoi sodali contro gli operatori fino a costringere questi ultimi ad abbandonare il palco. Un gruppo di cittadini stranieri ha inveito contro i poliziotti, spintonandoli e lanciando nei loro confronti bicchieri pieni di bevande. Tale situazione ha costretto i poliziotti ad interrompere il controllo e ad uscire dal locale.

A seguito di cò, il titolare del locale è stato denunciato per non aver predisposto un sistema di controllo in tempo reale delle persone presenti nel locale. Lo stesso è stato sanzionato per le inosservanze relative alle prescrizioni sulla sicurezza antincendio.Già lo scorso 20 gennaio le Forze dell’Ordine erano intervenute presso la discoteca per la segnalazione di un litigio tra due avventori, degenerato in uno scontro fisico tra le parti a seguito del quale entrambe avevano fatto ricorso alle cure mediche.Alla discoteca, inoltre, era già stata sospesa la licenza nell’ottobre del 2018.Alla luce dei fatti narrati e considerato che il locale continua a incidere sulla quiete e sicurezza pubblica, creando turbamento al normale svolgimento dell’attività collettiva, il Questore ha emesso un provvedimento di chiusura per l’esercizio.

Un plauso agli uomini e alle donne dell’emergenza sanitaria

A poche ore dalla conclusione dell’operazione di emergenza sanitaria che ha consentito il rientro a casa dei componenti della comitiva astigiana alloggiata nell’albergo di Alassio esposto al contagio del “coronavirus covid19”, l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte Luigi Icardi ha ringraziato tutti gli operatori che hanno collaborato

Tra loro il personale sanitario, gli elicotteristi del 118 piemontese, il personale della Croce Rossa, compresi i volontari e tutte le forze dell’ordine che hanno garantito la sicurezza, in particolare il maggiore dei Carabinieri, Massimo Ferrari.

Fondamentale è stato il supporto del Dipartimento di Emergenza 118, che doveva intervenire con somma urgenza per separare le persone positive al test da quelle negative, evitando che queste ultime si contagiassero, considerato che erano tutte ospitate nello stesso hotel.

Grazie all’utilizzo dell’elicottero, in poco meno di un’ora i sanitari si sono trovati sul posto, mentre da Genova stavano arrivando i risultati dei test. Sono quindi entrati nell’hotel e hanno diviso le persone, indirizzato le 24 positive su un mezzo e le restanti 8 negative su un altro.

Un grazie particolare è stato espresso dall’assessore alla Sanità al direttore dell’elisoccorso, dott. Roberto Vacca, che ha perfettamente diretto le operazioni sanitarie e ha consentito all’assessore di essere presente da subito sul posto per coordinare le operazioni di rientro, in costante collegamento con l’unità di crisi a Torino.

Finte case vacanze, denunciato truffatore seriale

Aveva inserito su internet un annuncio con il quale proponeva l’affitto di una “casa fantasma” a Sestriere (TO). Annuncio con tanto di fotografie e dettagli per recarsi sulle piste. Un 40enne residente a Napoli è stato scoperto e denunciato dai carabinieri della Compagnia di Susa che hanno individuato il responsabile di un raggiro avvenuto ai danni di alcuni turisti toscani.

Le indagini dei carabinieri hanno permesso di appurare che l’uomo, dopo aver inserito un falso annuncio su internet, aveva richiesto all’ignaro turista una caparra di 500 euro. Dopo aver ricevuto i soldi su un conto corrente intestato ad un prestanome, aveva fatto perdere le sue tracce, oltre a ritirare immediatamente dal sito internet l’annuncio della casa fantasma.

Le indagini hanno permesso di appurare che lo stesso truffatore aveva inserito altri annunci anche in altre località per affittare fittizi appartamenti in zone di mare dell’Emilia Romagna, della Liguria e della Toscana.

I casi di coronavirus derivano dal focolaio lombardo, niente zona rossa in Piemonte

In Piemonte aumenta il numero delle persone contagiate dal Coronavirus – al momento se ne registrano una quindicina, più le oltre venti in arrivo ad Asti dall’albergo di Alassio – le nuove positività devono però essere ancora essere esaminate  dall’Istituto Superiore di Sanità per essere convalidate

L’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi afferma: “siamo certi che tutti i nuovi contagi siano riconducibili al focolaio lombardo e spero che questo ci permetta misure meno restrittive.

In ogni caso escludo una zona rossa astigiana, perché non esiste un focolaio piemontese”.

Nursing Up: cordoglio per la scomparsa di Luca Benci

Delli Carri: “Era un faro per tutti i professionisti della salute. Da oggi la sanità della nostra nazione è un po’ più povera”

Il Nursing Up, sindacato degli Infermieri Italiani e delle professioni sanitarie del Piemonte e della Val d’Aosta con il segretario Claudio Delli Carri, tutti i dirigenti e gli iscritti, esprime il suo commosso cordoglio per l’improvvisa e dolora scomparsa del grande giurista, esperto di diritto sanitario, ma soprattutto infermiere, Luca Benci.

Benci è stato un uomo che ha donato tantissimo alla sanità del nostro Paese, membro del Consiglio superiore della Sanità, laureato in Giurisprudenza, grandissimo esperto delle leggi che normano le professioni sanitarie, con i suoi scritti ha contribuito in modo determinante all’evoluzione delle professioni nel nostro ambito. Le sue acute analisi, la sua capacità non comune di individuare e dipanare i gangli più complessi della contorta normativa italiana, erano un faro per tutti noi infermieri e professionisti della salute. Non si contano i suoi interventi, gli articoli e i libri, i saggi, che ha pubblicato. Materiale che oggi è patrimonio fondamentale della formazione professionale nella sanità. Ci mancheranno le sue parole, il suo arguto eloquio e la capacità di spiegare in parole semplicissime i passaggi più complessi.

Alla famiglia e ai cari di Luca Benci vanno le nostre più sentite condoglianze e una grande abbraccio.

La cultura sanitaria del nostro Paese da oggi è, davvero, un po’ più povera.

Nuovi arresti per droga

Pusher nel mirino della Squadra Mobile: prosegue l’attività volta al contrasto dell’illecita attività di spaccio di sostanze stupefacenti

Mercoledì 26 febbraio, gli agenti delle pattuglie “Falco” hanno individuato due appartamenti utilizzati dai pusher per occultare e confezionare dosi di droga.

In particolare, in Via Don Bosco, in un appartamento al terzo piano sono stati tratti in arresto due cittadini stranieri provenienti dal Gambia:

  • A., nato nel 1995, titolare di permesso di soggiorno rilasciato dalla Questura di Torino;
  • O., nato nel 1995, titolare di permesso di soggiorno rilasciato dalla Questura di Lucca.

I due, a seguito della perquisizione domiciliare finalizzata alla ricerca di stupefacenti, sono stati trovati in possesso di 15 involucri contenenti 200 grammi circa di marijuana e due buste più grosse, contenenti ulteriori 500 grammi circa di marijuana.

Nel corso della perquisizione sono stati anche sequestrati un bilancino elettronico di precisione, materiale per il confezionamento delle dosi e la somma in contanti di 1045 euro in banconote di vario taglio.

Contestualmente, altri operatori dei “Falchi” facevano irruzione in un appartamento in Via Cigna 77 dove, al termine della perquisizione domiciliare, traevano in arresto:

  • L., nato in Senegal nel 1989, sedicente, pluripregiudicato e irregolare sul territorio nazionale.

Questi, all’atto dell’irruzione degli operatori nell’alloggio, riusciva a liberarsi di un discreto quantitativo di cocaina che aveva in un sacchetto aperto sul tavolo, lanciandolo nel water; gli agenti riuscivano comunque a recuperare 23 dosi di cocaina già confezionate, oltre a tutto il materiale per la preparazione delle dosi (rotoli di cellophane, forbici, bilancino elettronico) nonché la somma in contanti di 2050 euro.

Il P.M., dr. Roberto FURLAN, ha disposto il trasferimento degli arrestati in carcere.