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La fuga è rapida per il ladro sui pattini a rotelle

Arrestato dagli agenti della Squadra Volanti

E’ passata da poco l’una di sabato notte quando due cittadine a bordo di un’autovettura notano un uomo accovacciato in corrispondenza di una macchina parcheggiata in via Tesso. Si tratta di un cittadino italiano di venti anni. Il giovane, intento a staccare un copricerchio della gomma anteriore, si accorge della presenza delle donne, che nel frattempo allertano le forze dell’ordine, e si da alla fuga. Il reo ai piedi indossa un paio di pattini e, una volta arrivato in via Ciamarella, si incontra con un uomo a bordo di un furgone che lo aggancia e lo “trascina” fino alla rotonda di piazza Baldissera. Dopo alcuni metri il ventenne perde la presa con il veicolo e cade a terra, mentre il furgone fugge via. Gli agenti giunti sul posto, dopo aver prestato soccorso all’uomo, lo arrestano per tentato furto. Ritrovato sotto l’auto in via Tesso uno zaino con all’interno diversi effetti personali del giovane, tra i quali i documenti d’identità.

Rivoli, la risalita verso il castello è in condizioni vergognose

Un lettore ci segnala con tanto di foto la situazione di degrado in cui versa la risalita meccanizzata verso il Castello di Rivoli: cancelli aperti e sporcizia ovunque.

E poi si parla di promuovere il turismo dopo il lockdown…

Ci auguriamo che le autorità competenti restituiscano alla cittadinanza questo utile servizio.

 

Arrabbiato con la fidanzata spacca gli specchietti delle auto in sosta

Un  imprenditore di Torino è stato fermato  dai carabinieri

Era in preda alla collera dopo un litigio con la sua compagna, e ha trascorso  la serata a sfasciare gli specchietti retrovisori e ad ammaccare le  portiere delle auto parcheggiate ad Albenga, nel Savonese. I carabinieri sono stati chiamati da alcuni cittadini. I militari sono subito intervenuti e hanno bloccato l’imprenditore 30 enne, titolare di una catena di negozi di abbigliamento nel centro di Torino.

Lo “scandalo” dei tavolini sulla pista ciclabile

FRECCIATE Se il pizzaiolo “Ciccillo” di via Nizza ha davvero minacciato e insultato i ciclisti che lo rimproveravano di aver piazzato i tavolini del proprio locale sulla pista ciclabile ha sbagliato, non c’è dubbio. Ma se in tempo di Covid i dehors possono – legalmente –  essere collocati anche sopra le strisce blu dei parcheggi per agevolare bar e ristoranti provati dalla crisi, allora si pensi di allestirli (con  regolare permesso) anche  sulle piste ciclabili. E’ un’esagerazione? Forse, ma gli amanti delle due ruote non si scandalizzino via social: meglio una piccola deviazione per qualche ciclista che il prolungamento dell’agonia di un esercizio commerciale. Se l’economia gira, alla fine girano meglio anche le biciclette.

L’arciere

Le impronte lo incastrano dopo 14 anni per l’omicidio di una prostituta

Nel pomeriggio di oggi, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Alessandria hanno eseguito unordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP presso il locale Tribunale a carico di  Andrea Casarin , un quarantasettenne originario di Alessandria ma residente in provincia di Pavia, poiché ritenuto responsabile dell’omicidio di Altagracia Corcino Gil, una domenicana allora trentenne, commesso il 27.giugno 2006 in un appartamento di Alessandria, ove la stessa esercitava attività di prostituzione

Il cadavere della vittima era stato rinvenuto il 29. giugno 2006 nella camera da letto sul letto, nudo, supino;  con   il  collo  avvolto  da nastro adesivo e  da un telo  intriso di sangue, con  due  ferite  da taglio  inferte alla  base  del collo , procurate   con  l’uso di  un coltello     rinvenuto sulla scena del delitto       che avevano interessato  la vena  giugulare ; con la mano destra  avvolta da nastro adesivo;  con  le caviglie  legate con del nastro adesivo.

Peraltro, gli accertamenti autoptici non avevano riscontrato altre lesioni sul corpo, né segni di difesa, attribuendo la causa della morte allazione combinata di asfissia e ferite da punta e taglio.

Avviate nellimmediatezza, le indagini  condotte dal Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di questo Comando anche con il supporto di attività tecnica  non avevano prodotto alcun riscontro utile all’identificazione dell’autore del reato, ancorché gli accurati rilievi eseguiti avessero consentito di repertare alcuntracce biologiche (DNA) e dattiloscopiche (impronte digitali) che, in relazione alla sede di rinvenimento, erano state da subito attribuite allignoto autore medesimo.

Le indagini, comunque mai interrotte e mirate al monitoraggio di soggetti che via via emergevano come legati allambiente della prostituzione, su input del Nucleo Investigativo hanno recentemente consentito al R.I.S. di attivare un match tra la banca dati A.F.I.Signoti e la banca dati delle persone sottoposte a rilievi segnaletici, evidenziando come le impronte rivenute nel 2006 appartenessero a Casarin, sottoposto a rilievi segnaletici in occasione di un suo arresto per droga avvenuto presso laeroporto di Malpensa il 10 dicembre .2013 per reati inerenti alle sostanze stupefacenti. Nelloccasione, era stato sorpreso mentre era in attesa di un corriere proveniente da Santo Domingo con 6 kg di cocaina.

Lconseguente riapertura del fascicolo processuale e l’avvio di un’articolata indagine condotta dal dipendente Nucleo Investigativo e supportata da attività tecniche e da numerosi servizi di ocp ha consentito di repertare un mozzicone di sigaretta abbandonato dallindagato e contenente materiale genetico del medesimo che, in sede di successiva indagine tecnica del R.I.S. CC di Parma, è risultato compatibile con quello estrapolato dalle tracce biologiche repertate sulla scena del crimine.

Le indagini, coordinate dalla locale Procura della Repubblica, proseguono per individuare tutti i contorni dellefferato delitto.

Camionista ubriaco urta due auto (e commette 34 infrazioni)

Nel guidare un autocarro mentre si trovava in stato di ebbrezza, ha urtato due auto in sosta in corso Regina Margherita, a Torino.

Il camionista di Mantova si è visto ritirare la patente dalla polizia municipale. Da una  analisi del tachigrafo sono state rilevate 34 violazioni relative ai tempi di guida, di riposo e di pausa. Sono anche stati registrati sei allarmi emessi dalla strumentazione di bordo per guida senza carta nel tachigrafo e un eccesso di velocità.

La società di investigazioni evade mezzo milione di euro

Immobili nel pinerolese, in Sicilia ed una decina di conti correnti, il tutto per oltre 500.000 euro.

A tanto ammonta il sequestro effettuato nelle scorse ore dalla Guardia di Finanza di Torino nei confronti di un imprenditore del pinerolese, da anni nel settore della vigilanza e delle investigazioni.

È il risultato delle indagini dei Finanzieri della Compagnia di Pinerolo che hanno appurato come l’uomo, un cinquantenne di Bricherasio (TO), nonostante la sua società avesse effettivamente lavorato conseguendo ricavi, abbia per alcuni anni sistematicamente evaso centinaia di migliaia di euro. L’imprenditore, inoltre, come hanno ricostruito i Finanzieri, stava anche procedendo a trasferire immobili e altri asset ad un’altra società, il tutto al fine di rendere inefficaci eventuali sequestri.

Ora, a fronte dell’ingente evasione accertata, i Finanzieri, coordinati dalla Procura della Repubblica di Torino, hanno effettuato perquisizioni presso le abitazioni dell’indagato e eseguito i sequestri finalizzati alla successiva confisca, anche al fine di restituire alla collettività quanto indebitamente sottratto dall’imprenditore.

Come detto, i Finanzieri hanno cautelato alcuni immobili riconducibili alla società coinvolta nell’indagine, siti nel pinerolese e a Palermo nonché undici conti correnti per un valore complessivo di oltre 500.000 euro, il tutto a tutela e garanzia del credito erariale.

La tutela delle risorse dello Stato e degli Enti Locali nonché il contrasto alle frodi alla pubblica amministrazione, sono compiti prioritari per la Guardia di Finanza che ricorda come l’evasione fiscale danneggia tutti i cittadini e fa aumentare i costi dei servizi pubblici.

 

La polizia sospende licenza di un bar

Nei giorni scorsi  è stato notificato il decreto, emesso dal Questore di Torino su segnalazione del personale del Commissariato Dora Vanchiglia,  di sospensione della licenza per la somministrazione di alimenti e bevande al bar sito in corso Vercelli n.30.

Il provvedimento, emanato ai sensi dell’art.100 del TULPS, comporta l’immediata chiusura al pubblico del locale per 60 giorni, in ragione della reiterata turbativa all’ordine ed alla sicurezza pubblica arrecata dall’esercizio in questione, divenuto una vera e propria “base logistica” per la consumazione di reati in materia di stupefacenti, attività illecita connotata da un elevato grado di allarme sociale.

Lo scorso 24 Luglio, personale della locale Squadra Mobile era intervenuto all’interno del bar, traendo in arresto il titolare della licenza, un cittadino albanese di 30 anni e sua madre, di 55 anni,  per reati inerenti agli stupefacenti. Nel locale, infatti, erano stati rinvenuti  8 involucri di cocaina, nascosti all’interno di scatole di biscotti, la somma di 4000€ in contanti ed un bilancino elettronico di precisione. Altro stupefacente, 50 grammi circa di cocaina, materiale vario utile al confezionamento delle dosi ed un’agendina riportante nomi e cifre abbinate è stato rinvenuto durante la perquisizione dell’attigua abitazione nella disponibilità di madre e figlio. Il locale era stato tra l’altro colpito da analogo provvedimento di sospensione della licenza nel dicembre 2018 in ragione dell’accertata attività di spaccio esercitata al suo interno.

Considerato che il bar, inserito in un ambito territoriale sensibile, contribuisce all’incremento dei fenomeni delinquenziali nella zona e costituisce un pericolo costante ed imminente per l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini, il Questore ne ha disposto la sospensione della licenza per 60 giorni.

 

Soldi e cocaina nei pacchetti delle sigarette

Italiano arrestato dalla Polizia di Stato

Gli agenti della Squadra Volante, transitando in via Cibrario, controllano un cittadino italiano di 40 anni. Alla vista dei poliziotti, l’uomo, visibilmente agitato, inserisce di scatto la mano nella tasca dei pantaloni, cercando di occultare due pacchetti di sigarette. Insospettiti dall’atteggiamento del quarantenne, gli operatori ne verificano il contenuto. All’interno del primo pacchetto, gli agenti scoprono quasi 2700 euro in contanti mentre nella seconda confezione di sigarette sono celate diverse dosi di cocaina per un totale di circa 6 grammi. Il pusher cerca da subito di giustificare l’ingente somma di denaro in suo possesso raccontando di aver appena ricevuto il compenso per un lavoro effettuato.

L’uomo, con svariati precedenti di Polizia, è stato arrestato per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.

Agli arresti domiciliari, coltivava in casa marijuana in serra

Sequestrati 86 panetti e 14 piante

Aveva anche adattato un cucina giocattolo per bambini foderandola con materiale termo riflettente, lampade e neon per conservare la sostanza. L’uomo, un cittadino italiano di 51 anni, era sottoposto al regime degli arresti domiciliari proprio per reati inerenti agli stupefacenti; nonostante avesse nascosto molto bene i panetti di marijuana e le piantine alla vista dei poliziotti che regolarmente si recavano presso il suo domicilio per il controllo dell’osservanza della misura, mercoledì scorso è stato tradito dal forte odore. Così, i poliziotti del Comm.to Centro hanno perquisito l’alloggio, trasformato in un vero e proprio laboratorio per la produzione, la lavorazione ed il confezionamento di sostanza stupefacente. I panetti di marijuana, 86, per un peso complessivo di 623 grammi, erano nascosti per lo più all’interno del mobiletto/giocattolo appositamente modificato per la nuova destinazione d’uso.

2 serre in legno costruite artigianalmente, dotate di sistema di areazione forzata sia in entrata che in uscita  custodivano, invece, 14 vasi di marijuana. Sono stati, inoltre, ritrovati nell’appartamento anche moltissimi barattoli in vetro  e materiale utile al confezionamento dei panetti e delle dosi (bilancini di precisione e bustine in cellophane.)

L’uomo è stato portato in carcere, le piantine e i panetti sottoposti a sequestro.