CRONACA- Pagina 116

A Salsasio festa patronale per la Madonna della Mercede

Quest’anno la festa patronale della Madonna della Mercede a Salsasio di Carmagnola sarà  particolarmente importante e sentita in quanto il 2025 è  l’anno Giubilare. Si articolerà in una serie di celebrazioni da giovedì 18 settembre a domenica 21 settembre.
Ogni anno molti fedeli attraversano le vie del borgo carmagnolese per recarsi a pregare la Vergine in quello che da tutti è conosciuto come il borgo della Madonna, in piemontese il Borgh ed la Madonna.
Le celebrazioni di quest’anno saranno particolarmente sentite non soltanto perché si tratta dell’anno Giubilare , anno Santo, dal tema “Pellegrini di Speranza” ed è proprio da questo che nasce il tema della festa patronale della Mercede di quest’anno, sotto l’invito e la preghiera a Maria di donarci la speranza. Un secondo motivo renderà questa festa particolarmente sentita a Salsasio. Il 2025 è, infatti, l’anno del bicentenario della costruzione della cappella della Madonna della Mercede nella chiesa madre della parrocchia, la chiesa antica di via Torino 191.
La Cappella venne costruita nel 1825 e fu soprannominata “cappella della Crocetta”, soprannome con cui viene chiamata la Madonna della Mercede. Nel borgo due altre vie sono dedicate alla Patrona, via Crocetta e via Madonna della Mercede, a fianco della chiesa.

Giovedì 18 settembre prenderanno il via i festeggiamenti religiosi a Salsasio, con una giornata dedicata ai giovani e alle vocazioni. Alle 20.30 verrà celebrata nella chiesa antica di Salsasio la S. Messa nel primo giorno del triduo in preparazione della festa. Durante la celebrazione della Messa, cui sono in particolare invitati i giovani e i bambini del catechismo, verranno benedetti i portatori e le barre processionali utilizzate per portare  la Madonna sul trono ,Quest’anno la festa patronale della Madonna della Mercede a Salsasio di Carmagnola sarà particolarmente importante e sentita in quanto il 2025 è l’anno del Giubilare. Si articolerà in una serie di celebrazioni da giovedì 18 settembre a domenica 21 settembre.
Ogni anno molti fedeli attraversano le vie del borgo carmagnolese per recarsi a pregare la Vergine in quello che da tutti è conosciuto come il borgo della Madonna, in piemontese il Borgh ed la Madonna.
Le celebrazioni di quest’anno saranno particolarmente sentite non soltanto perché si tratta dell’anno giubilare , anno Santo, dal tema “Pellegrini di Speranza” ed è proprio da questo che nasce il tema della festa patronale della Mercede di quest’anno, sotto l’invito e la preghiera a Maria di donarci la speranza. Un secondo motivo renderà festa particolarmente sentita a Salsasio. Il 2025 è, infatti, l’anno del bicentenario della costruzione della cappella della Madonna della Mercede nella chiesa madre della parrocchia, la chiesa antica di via Torino 191.
La Cappella venne costruita nel 1825 e fu soprannominata “cappella della Crocetta”, soprannome con cui viene chiamata la Madonna della Mercede. Nel borgo due altre vie sono dedicate alla Patrona, via Crocetta e via Madonna della Mercede, a fianco della chiesa.
Giovedì 18 settembre prenderanno il via i festeggiamenti religiosi a Salsasio, con una giornata dedicata ai giovani e alle vocazioni. Alle 20.30 verrà celebrata nella chiesa antica di Salsasio la S. Messa nel primo giorno del triduo in preparazione della festa. Durante la celebrazione della Messa, cui sono in particolare invitati i giovani e i bambini del catechismo, verranno benedetti i portatori e le barre processionali utilizzate per portare la Madonna sul trono, il cui restauro risale a pochi anni fa. A seguire la fiaccolata, che avrà come percorso via Torino, via Gozzano, via Genova, via Novara, l’ingresso nella chiesa nuova e la benedizione.
Venerdì 19 settembre sarà la giornata dedicata agli anziani, agli ammalati e ai religiosi, con l’Adorazione Eucaristica dalle 16.50 alle 17.50 nella chiesa nuova, cui seguirà la Solenne benedizione eucaristica alla parrocchia e al borgo e la Santa Messa alle ore 18.
Sabato 20 settembre, ultimo giorno del triduo, la giornata sarà dedicata alle famiglie ed il programma prevede la recita del Santo Rosario nella chiesa nuova alle 17.30, seguito alle 18 dalla S. Messa prefestiva.
Domenica 21 settembre sarà la volta della grande festa della Madonna di Salsasio. Alle 10, nella Chiesa nuova, S. Messa solenne seguita dalla processione con percorso via Novara, via Bergamina, via Torino, ingresso nella chiesa antica, affidamento del borgo e della parrocchia a Maria Madonna della Mercede e benedizione. Alla celebrazione solenne e alla processione prenderanno parte anche le autorità, le associazioni e la banda Filarmonica di Carmagnola.
Lunedì 22 settembre, giorno seguente alla festa, alle 18 verrà celebrata la Santa Messa nella chiesetta del Morello, mentre mercoledì 24 settembre sempre alle 18 verrà celebrata la Santa Messa nella chiesa antica nel giorno della festa liturgica della Madonna della Mercede, occasione nella quale verranno ricordati i parroci, sacerdoti e religiosi defunti di Salsasio.
Verrà anche ricordato monsignor Cesare Nosiglia, arcivescovo emerito, tornato alla Casa del Padre il 27 agosto scorso e molto legato a Salsasio. Gli abitanti di Salsasio sono stati invitati dalla parrocchia ad addobbare case e strade per accogliere Maria nello spirito della festa.

Mara Martellotta

Zampe mutilate a un gattino: taglia sull’autore del barbaro atto

VEROLENGO (TORINO 30 AGOSTO 2025) Hanno mutilato un gattino facendo ritrovare due zampette davanti alla casa di una famiglia che si occupa di tutelare e sfamare i gatti randagi. Questo quanto accaduto nel comune di Verolengo in provincia di Torino. Le due zampette recise in maniera perfetta e senza sangue sono state posizionate davanti all’igresso di una casa in zona va per Casale e tittrovate l’altra mattina dalla padrona di casa che è rimasta sconvolta cosi come tutta la comunità di Verolengo. Nessun ritrovamento invece del resto del corpo del gattino mutilato. Subito è stata presentata denuncia ai carabinieri della stazione di Verolengo che hanno aperto le indagini e che stanno battendo diverse piste tra cui quella di un’azione orribile e criminale compiuta da ragazzi che in una specie di macabra prova di coraggoi hanno ucciso il gattino e poi lo hanno amputato magari per poi pubblicarne il video su qualche social.Sulla vicenda interviene l’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente che ha deciso di sporgere denuncia per quanto accaduto e in una breve nota scrive: Purtroppo non è la prima volta che in quel comune avvengono fatti simili e questo lascia pensare a diverse possibili ipotesi ma per questo lasciamo lavorare le forze dell’ordine anche se il taglio netto di queste zampine ritrovate e l’assenza di sangue lasciano pensare che il fatto sia avvenuto in precedenza ed in luogo diverso da quello del ritrovamento. Noi invitiamo chi sa a parlare e mettiamo a disposizione una taglia di 1.000 euro che sarà pagata a chicon la sua denuncia alle forze dell’ordine aiuterà ad individuare e far condannare in via definitiva i responsabili di tale atto criminale”.

ASSOCIAZIONE ITALIANA DIFESA ANIMALI ED AMBIENTE- ITALIAMBIENTE

Nomadi a Collegno, presidio del centrodestra

IL TORINESE WEB TV

Accampamenti Nomadi a Collegno: Presidio del centro destra alla stazione Fermi.
Collegno, sta affrontando un problema sempre più evidente legato alla presenza di diversi accampamenti nomadi sul proprio territorio. Questo fenomeno, purtroppo, non è un caso isolato, ma riflette una realtà che molte città italiane stanno cercando di gestire e risolvere. Tuttavia, la questione degli accampamenti a Collegno è divenuta un tema di grande attualità, sollevando dibattiti sulla legalità e sulla sicurezza.
A Collegno, questi insediamenti si concentrano in alcune zone specifiche, in particolare intorno a Fermi, stazione metro e nei parcheggi adiacenti, creando una situazione di degrado urbano e anche problemi legati all’ordine pubblico.
A livello istituzionale, le risposte messe in atto per gestire il fenomeno sono spesso insufficienti. I progetti di inclusione sociale e i programmi di assistenza, purtroppo, non sono sempre riusciti a trovare soluzioni durature.
Il degrado delle aree interessate diventa evidente: rifiuti, immondizia e la carenza di servizi igienici sono solo alcuni dei disagi che gli abitanti e i residenti delle zone circostanti sono costretti a subire.
La sicurezza è un altro tema che preoccupa i residenti di Collegno. E’ innegabile che talvolta l’accumulo di persone in condizioni di difficoltà possa generare tensioni e conflitti, sia tra i residenti che tra i membri delle comunità stesse.
Il Comune di Collegno ha tentato di affrontare la questione, ma la gestione del fenomeno degli accampamenti nomadi risulta complessa. Una delle risposte è stata quella di cercare soluzioni temporanee come l’abbattimento degli accampamenti abusivi, ma questa strategia non ha avuto successo nel lungo periodo. Infatti, dopo ogni sgombero, i gruppi nomadi spesso si spostano in altre zone, alimentando un senso di instabilità e di precarietà.

FRANCESCO VALENTE

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La pioggia non salva la stagione in alpeggio

Coldiretti chiede l’OK alla Regione per il ritorno in pianura

La pioggia caduta negli ultimi due giorni non è servita a rinverdire i pascoli alpini “bruciati” da tre mesi di caldo intenso e siccità. Con questa situazione Coldiretti chiede alla Regione di autorizzare la discesa anticipata dei margari dagli alpeggi.

«Termina con largo anticipo una stagione che in alcune vallate è decisamente da dimenticare – commenta il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici – Un altro colpo all’economia d’alpeggio che non è solo identitaria per il territorio montano ma rappresenta anche un segmento importante dell’intera economia alpina torinese con ben 460 alpeggi attivi distribuiti in 11 valli e 3000 addetti che lavorano in imprese perlopiù a conduzione famigliare. Queste famiglie custodiscono le tecniche per la produzione di formaggi d’alpeggio che rappresentano la maggior parte dei prodotti a indicazione d’origine del nostro territorio con un alto valore aggiunto. Inoltre, le aziende agricole in alpeggio, in molti casi offrono servizi agrituristici con ristorazione e pernottamento, svolgono attività di manutenzione delle infrastrutture sentieristiche, praticano la vendita diretta di formaggi, burro e ricotte: tutte funzioni importanti che rappresentano il cuore dell’immaginario del turismo alpino estivo. Senza contare l’innovazione con prodotti nuovi come il gelato dal latte fresco e la funzione sociale con gli alpeggi didattici che ospitano soggiorni tipo “estate ragazzi” con animatori professionali direttamente in baita».

Quindi il caldo ha fatto mancare l’erba.

«I pastori sono saliti in montagna a giugno trovando le erbe a fine fioritura e in molti casi già maturate –Le alte temperature di quelle settimane, proseguite a luglio e poi nella prima metà di agosto hanno letteralmente “bruciato” i pascoli, soprattutto quelli esposti a Sud-Sud Ovest. Inoltre, il forte caldo in quota ha fatto anche sciogliere più rapidamente del solito i nevai, che sono la scorta di acqua estiva. Molti rii alimentati da nevai o da sorgenti in quota sono così prosciugati mettendo a secco anche le derivazioni idriche che permettono l’irrigazione dei pascoli e, soprattutto, l’abbeveramento dei bovini. In questi giorni, in molti alpeggi, manca letteralmente l’acqua».

Per la demonticazione è però necessaria un’autorizzazione regionale. Infatti, per la sua importanza per l’economia delle vallate, per i suoi risvolti sociali, turistici e per il ruolo di presidio del territorio, e con fenomeno dell’invecchiamento degli allevatori e dell’abbandono dei pascoli l’economia d’alpeggio è sostenuta attraverso particolari “premi” stabiliti dall’Unione europea ed erogati attraverso criteri decisi dal Masaf e dalle Regioni. In questo quadro, giustamente, il sostegno è correlato a un’effettiva presenza al pascolo dei bovini, ovini e caprini per un arco temporale adeguato al mantenimento di una vera economia pastorale alpina. Esiste, quindi, un tempo minimo di permanenza commisurato alla superficie del pascolo e al numero di animali monticati, al di sotto dei quali non si ha diritto ai contributi. La Regione Piemonte è chiamata quindi a derogare all’obbligo di rispetto del carico minimo in alpeggio senza escludere i margari dai “premi” di pascolo.

Ma per Coldiretti la siccità 2025 in montagna è l’ulteriore conferma che si devono cambiare le politiche agricole locali.

«L’esperienza di questi ultimi anni ci dice che bisogna abbandonare la logica dell’emergenza con risposte caso per caso e anno per anno. Non è possibile che ogni estate si debba rispondere al grido di allarme degli allevatori di montagna come se fossimo di fronte a calamità eccezionali quando negli alpeggi si vivono gli effetti di bombe d’acqua, grandinate mai viste, siccità e alte temperature. Questi non sono più eventi da affrontare ciascuno come un fatto sfortunato, imprevedibile ed eccezionale. Dobbiamo renderci conto che dobbiamo garantire la presenza dei pastori in montagna di fronte a questo quadro di un clima che è definitivamente cambiato rispetto al clima del Novecento. Alla luce del cambiamento climatico occorre anche rivedere i criteri di sostegno alla monticazione in alpeggio».

La lettera di Schael: “allontanamento precipitoso”

Riceviamo e pubblichiamo la lettera dell’ex direttore della Città della Salute
E’ sempre difficile scrivere una lettera di commiato, soprattutto quando la separazione è così improvvisa, veloce e forzata come in questa occasione. Sono stati solo sei mesi, ma intensi. Sinceramente non avrei voluto un allontanamento cosi precipitoso che lascia un vuoto dentro di me, ma credo anche che un ennesimo cambiamento alla direzione sia un inutile contraccolpo per la conduzione quotidiana del vostro prezioso lavoro ed una perdita di tempo. Scrivo questa mia ultima per un saluto e soprattutto per un ringraziamento nei confronti dei dipendenti ospedalieri e degli universitari tutti, che ogni giorno fanno sì che la Città della Salute e della Scienza sia riconosciuta da tutta Italia quale Dea di terzo livello, nella visione di diventare uno dei migliori ospedali d’Europa. Sia chiaro, questa è un’eccellenza grazie a tutti voi, che rischia di essere oscurata dagli interessi di pochi. Ed un particolare ringraziamento va ai miei più stretti collaboratori: la Direttrice sanitaria Flavia Pirola ed il Direttore amministrativo Giampaolo Grippa. Certo, la mia missione di Commissario è basata su legalita e trasparenza e forse non mi è stato concesso il tempo necessario per iniziare questo arduo e nobile percorso. Sei mesi per qualsiasi azienda, pure piccola, sono un tempo assolutamente insufficiente anche per portare a compimento i due obiettivi assegnatimi dalla Regione Piemonte: realizzare il piano di razionalizzazione ed efficientamento ed attivare il percorso di trasferimento al nuovo Parco della Salute, della Scienza e dell’Innovazione, compreso lo scorporo di OIRM e Sant’Anna.
La nostra / vostra Azienda ha davvero una marcia in più e lo abbiamo / avete dimostrato a più riprese, con piccoli grandi miracoli che si ripetono quotidianamente. E non intendo solo quelli che riempiono le pagine di giornale. Siete voi quelli che avete primeggiato nelle prestazioni aggiuntive serali e dei weekend per accorciare le liste d’attesa, effettuando addirittura un quarto delle prestazioni totali di tutta la Regione Piemonte sempre per il bene dei pazienti. Assistenza, ricerca, formazione uniti da un fil rouge che vi contraddistingue. Siete una squadra vincente malgrado le difficoltà di contesto, tra cui la struttura che compie cento anni, la mancata manutenzione da decenni e che non si può fare perché ci vorrebbero quasi 600 milioni di euro, simile all’importo per la costruzione del nuovo Parco della Salute. E fate squadra per l’assistenza interdisciplinare e interprofessionale tra quattro presidi ospedalieri, superando tutte le distanze e gli ostacoli logistici per curare qualsiasi paziente complesso, alcuni pure rifiutati da altre strutture pubbliche e private. Per questo ho proposto di qualificarci per l’IRCCS trapianti (con oltre 10.000 trapianti siamo con grande distacco al top d’Italia) e l’IRCCS oncologico (curiamo quasi un terzo dei pazienti oncologici della regione Piemonte). Con orgoglio ho presentato questa squadra agli Stati generali della sanità italiana, denominato “Grandi Ospedali”, alla presenza di oltre 6.000 partecipanti di tutta l’Italia, tra cui l’Ospedale Universitario della Charité di Berlino (il migliore ospedale d’Europa) e rappresentanti dell’area mediterranea per uno slancio internazionale per cui siete pronti.
Quello che mi preme sottolineare, al contrario di quanto sostenuto da molti che non hanno voluto comprendere quanto fatto dal sottoscritto, è che ho sempre operato in buona fede per il bene della nostra Azienda e soprattutto della Sanità pubblica e dei cittadini / pazienti. Molti non hanno condiviso alcune mie scelte, ma vi posso garantire che fin dalle prime circolari ogni decisione era ponderata per la salute pubblica. Ad esempio, quella sul divieto di fumo era all’insegna della prevenzione e della sicurezza. Così come quella dei camici al bar è stata vissuta come un divieto, ma era una circolare per l’igiene ed il rispetto altrui, ma soprattutto dei pazienti.
Sicuramente ho ereditato un’Azienda in un momento storico di grande difficoltà sotto molti punti di vista. Ho cercato di affrontarli uno ad uno sempre in modo costruttivo e sempre per il bene della “res publica”, seguendo gli obiettivi che mi erano stati dati dalla Regione Piemonte al momento della mia nomina. Alcune scelte possono essere parse impopolari, ma sono sicuro che avrebbero portato i risultati auspicati secondo le regole della Sanità pubblica, senza dimenticare un’indagine della Procura della Repubblica di Torino che da tempo aleggia sulla nostra Azienda da ben prima del mio arrivo a Torino. Proprio in quest’ottica ho sempre operato all’insegna della legalità e della trasparenza.
Ringrazio e saluto tutti, augurandovi buon lavoro ed un sincero in bocca al lupo per il bene di questa importante Azienda che si chiama Città della Salute e della Scienza di Torino e che mi rimarrà sempre nel cuore. Per il resto, come disse Seneca: “Il saggio non dice mai tutto quello che pensa, ma sempre ciò che conviene dire”.
Ad maiora.
Thomas Schael

Da 60 anni torinese in vacanza in Liguria premiato a Laigueglia

Da oltre 60 anni va in vacanza in Liguria, a Laigueglia (Savona). Ora è  un ‘turista onorario’ del borgo ligure. Il sindaco Giorgio Manfredi ha premiato con un riconoscimento Giuseppe Izzi, 89enne di Torino invitato in Comune per una  cerimonia con amici e nipoti.

Dal 1° settembre aperti tutti gli uffici postali a Torino

 Poste Italiane comunica che, a partire da lunedì 1° settembre, tutti gli uffici postali della città di Torino riaprono secondo i consueti orari dopo la pausa che ha interessato alcune sedi nel mese di agosto.

Per risparmiare tempo ed evitare possibili attese superiori alla media che possono verificarsi al rientro in città, Poste Italiane ricorda la possibilità di prenotare l’operazione allo sportello tramite sito www.poste.it,  tramite la nuova APP Poste Italiane e, per chi ha meno familiarità con gli strumenti digitali tramite telefonata al numero 06 45264526.

A Torino sono 66 le sedi postali abilitate al servizio di prenotazione da remoto.

Prenotare dal sito e dall’APP Poste italiane è semplice: dopo l’accesso con le credenziali e la scelta del servizio (“Bollettini”, “Versamenti, prelievi, F24, ricariche e altri pagamenti”, “Posta e Pacchi”, “Carta PostePay, Energia e Telefonia”, “Buoni e Libretti”, “Assicurazioni RC Auto”, “Conto corrente, Finanziamenti, Investimenti e assicurazioni” “SPID” e “Tutte le altre operazioni”) si seleziona l’ufficio, il giorno e l’orario. Verrà generato un QRCode che, in caso di arrivo in ritardo o in anticipo rispetto all’orario della prenotazione, andrà “convalidato” all’arrivo in Ufficio Postale avvicinandolo al lettore ottico del totem Gestore delle Attese presente in sala per essere chiamato dal primo sportello libero.

La prenotazione telefonica al n. 06 45264526 è supportata dall’Intelligenza Artificiale di Poste Italiane che permette ai clienti di descrivere con poche e semplici parole il motivo della visita, giorno e orario preferiti. L’IA elabora ciascuna richiesta e propone soluzioni compatibili, offrendo loro la possibilità di accettare o modificare gli appuntamenti.

Il servizio è disponibile per oltre 337.000 torinesi dotati di numero telefonico certificato sul sito poste.it o associato a strumenti di pagamento dell’azienda. Dopo la conferma dell’appuntamento proposto, il servizio riepiloga i dati della prenotazione e invia un promemoria via e-mail e sms. Qualora il cliente abbia già installato l’app Poste Italiane troverà la card dell’appuntamento nella pagina iniziale, dalla quale gestire in autonomia la prenotazione.

 

Donna morta da giorni trovata in casa con il fratello

Ieri in un appartamento di via Farinelli 24, nel quartiere Lingotto a Torino, il  cadavere in avanzato stato di decomposizione di Lorella Rocca, 64 anni, è stato trovato al sesto piano di un palazzo dopo l’allarme lanciato dai condomini per il cattivo odore che si era diffuso nella scala.

Sono intervenuti i vigili del fuoco di Torino Lingotto, che hanno forzato la porta, insieme ai soccorritori del 118 dei Giovanniti.

Nell’appartamento era presente anche il fratello della vittima, 58 anni, che soffrirebbe di problemi psichiatrici e che non voleva aprire ai soccorritori. L’uomo è stato  trasportato alle Molinette per accertamenti.

Dal Governo nuovi fondi al Piemonte per l’alluvione di aprile

Dal governo altri 17,85 milioni di euro per l’alluvione di aprile 2025. Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro Musumeci, ha approvato oggi un ulteriore stanziamento di 17,85 milioni di euro per la realizzazione degli interventi relativi allo stato d’emergenza relativo agli eventi meteorologici che si sono verificati in Piemonte dal 15 al 17 aprile 2025, e in particolare nel territorio della Città metropolitana di Torino e nelle province di Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Vercelli e Verbano-Cusio-Ossola.
La cifra si aggiunge ai 17,7 milioni già staziati dal governo nel mese di giugno.
«Si tratta di risorse importanti che consentono di proseguire le opere di somma urgenza e gli interventi di ripristino dei danni provocati dalle piogge eccezionali di quei giorni. I tecnici della Regione hanno lavorato con i colleghi degli enti locali e del Dipartimento della Protezione civile per la stima precisa dei danni, e questo ulteriore stanziamento di risorse conferma l’attenzione del governo per il nostro territorio e la volontà di intervenire rapidamento per il ripristino delle opere più urgente» dichiarano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore alle Opere pubbliche e alla Protezione civile Marco Gabusi.

Truffa telefonica: attenzione, non è la Regione

La Regione Piemonte mette in guardia i cittadini in merito ad un tentativo di truffa ai loro danni.

Sono arrivate da Federconsumatori segnalazioni riguardanti telefonate di sedicenti operatori di un ente regionale di gestione dell’energia elettrica che chiedono il trasferimento della fornitura di elettricità a tale società in cambio di uno sconto sulla bolletta e minacciano il pagamento di penali in caso di mancata adesione.

Ovviamente, la Regione non ha mai attivato simili iniziative e pertanto invita a non prestare ascolto a proposte di questo genere.