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Torino Animal Save in piazza per l’attivista investita da camion

Il sit-in pacifico di Torino Animal Save in piazza Castello per ricordarla


In piazza Castello noi di Torino Animal Save abbiamo organizzato un sit-in pacifico per ricordare la scomparsa di una donna che ha donato la propria vita mentre si batteva per una recondita giustizia: Regan Russel.

 

Chi è Regan?

Regan è un’attivista morta un mese fa investita da un camion che trasportava maiali verso il macello.

Come noi di @torinoanimalsave, stava facendo una veglia pacifica davanti al mattatoio della sua città, offrendo ai maiali dell’acqua durante una giornata di caldo torrido (gli animali prima di andare al macello, oltre a viaggi lunghissimi ed estenuanti, sono costretti ad almeno un giorno senza cibo e acqua per “preservare la purezza delle loro carni”).

Diecimila maiali vengono macellati ogni giorno nel mattatoio di Fearmans Pork (Burlington, Canada).

La tragica morte è avvenuta due giorni dopo l’approvazione, in Ontario, della legge 156, concepita per impedire agli attivisti di mostrare le crudeltà sugli animali negli allevamenti e durante il loro trasporto.

Regan Russell è stata arrestata in 11 occasioni per “vari atti pacifici di disobbedienza civile” nel corso di alcuni decenni.

“La gente dice che stiamo infrangendo la legge prendendo d’assalto certi luoghi? Come pensano che le donne abbiano avuto il diritto (di voto N.d.R.)? Come pensano che sia stata abolita la schiavitù? Russell ha chiesto retoricamente senza mai fermarsi. “La gente si è alzata e ha infranto le leggi – perché sono leggi stupide”.

Il nostro cuore si è riempito di rabbia e di dolore, avrebbe potuto esserci chiunque al suo posto. Ricordiamo ancora, a malincuore, tutte le volte che abbiamo ricevuto minacce dai proprietari del mattatoio e dagli autisti o le svariate volte in cui questi ultimi hanno accelerato spaventandoci o provando ad investire noi attivisti. Non possiamo dimenticare, altresì, quello che è successo alle veterinarie che hanno denunciato la situazione e il trattamento di animali, umani e non umani, nel mattatoio di Via Traves a Torino. Questi posti devono chiudere. Ma serve l’azione di tutti noi!


Questa legge è la prova di quanto possa essere marcio questo sistema specista e fortemente antropocentrico. Non solo i macelli, infatti, sono lontani dalle città e dagli occhi di noi tutti (come se tutto questo non esistesse), per di più, essa vorrebbe impedire che si faccia sapere ai consumatori tutti quanto è ingiusto quello che ogni giorno facciamo agli animali. Questa legge reprime la libertà di espressione oltre a reprimere i diritti degli animali.

“Coloro che hanno votato a favore di questo disegno di legge sono del tutto colpevoli di questa tragedia. Chiediamo a tutti i politici, in buona fede, di abrogare la legge 156 e di presentare una nuova legge – una legge che permetta di esercitare la libertà di parola, di denunciare gli abusi e la violenza e di parlare a nome di coloro che sono oppressi.”

Quando pensiamo a cosa potremmo mettere nel nostro panino al posto del prosciutto, come se fosse il più grande problema che potremmo riscontrare diventando vegani, ricordiamoci di Regan e dei circa duecento milioni di animali che muoiono ogni giorno lì e in tutto il mondo, a causa delle nostre abitudini alimentari. Se non vogliamo essere complici di tutto questo, non possiamo dare i nostri soldi sovvenzionando un’industria e un sistema che trae profitto a discapito di vite innocenti.

Regan non meritava di morire e gli animali meritano leggi che possano proteggerli al posto di condannarli ad una silenziosa morte.

Unisciti a noi per lottare per la liberazione animale e per non dimenticare Regan.

Se desideri ulteriori informazioni di qualunque tipo, scrivici su Instagram o inviaci una email al seguente indirizzo di posta elettronica: torinoanimalsave@gmail.com.

 

Sara e Francesco di Torino Animal Save

Foto di Elena Scaglia.

La costringevano a prostituirsi per pagare l’affitto

Coppia di romeni dava ospitalità a una connazionale costringendola a prostituirsi per pagare 1000 euro per le spese, arrestati dai carabinieri

Durante l’emergenza coronavirus, una coppia di romeni ha ospitato in casa una 23enne connazionale, per poi costringerla a prostituirsi per pagare loro l’affitto e le spese. 31 anni lui e 25 lei, genitori di due bambini, hanno ospitata la ragazza a casa loro a Montà (CN), in cambio di 1000 euro al mese.
La ragazza, dall’Agosto 2019, è stata quotidianamente accompagnata dall’uomo sulla statale SP 143, che da Poirino conduce verso il Comune di Carmagnola, dove la ragazza “lavorava” per lui. La 23enne doveva informare il suo protettore, parcheggiato a breve distanza, , tramite telefono, l’arrivo dei clienti e la fine del rapporto. A tenere la contabilità ogni giorno del lavoro svolto ci pensava la giovane moglie.
Un giorno un cliente della giovane prostituta, intenerito dalle richieste di aiuto, a Febbraio 2020, le ha dato ospitalità per qualche giorno in una casa di Carmagnola. L’uomo è stato rintracciato dalla coppia e da un altro connazionale e rapinato di 300 euro, per compensare i mancati guadagni della prostituta.
A dare il via alle indagini è stato l’uomo rapinato che inizialmente ha raccontato ai carabinieri di essere vittima di un estorsione da parte di un connazionale, senza chiarire alcun movente. Le indagini hanno poi fatto chiarezza sulla vicenda. È stato accertato che l’uomo dopo aver ospitato la donna ed essere stato rapinato avrebbe dovuto versare altri soldi alla coppia di sfruttatori invece ha preferito denunciarli.
I tre cittadini romeni su disposizione del GIP del Tribunale di Asti e del Sost. Proc. Davide Lucignani, che ne ha coordinato le Indagini, sono stati arrestati dai Carabinieri della Sezione Operativa di Moncalieri e dal Comando Stazione Carabinieri di Carmagnola poiché gravemente indiziati dei delitti di rapina aggravata (i due uomini, lo sfruttatore e un amico assoldato per lo scopo) e di sfruttamento della prostituzione (i coniugi). I due uomini sono stati condotti presso il carcere di Asti mentre la donna è stata mantenuta in regime di arresti domiciliari per far fronte alle esigenze dei loro figli.

È morta Maria Teresa Lavazza

Maria Teresa, vedova dell’ex leader dell’azienda di caffe’, Emilio, è morta oggi a 82 anni

La signora  Lavazza lascia i figli Giuseppe, vicepresidente del gruppo e Francesca, board member dell’azienda. Era vicepresidente  piemontese dell’Adisco, l’associazione donatrici di sangue e di cordone ombelicale, era conosciuta per le sue attività di volontariato e per la passione per il bridge. Da commissario tecnico della nazionale italiana, con il Team Lavazza aveva conquistato numerosi titoli, comprese  tre Olimpiadi da vicecapitano non giocatore.

Sospetto Covid: tutti giù dal treno

Per un sospetto caso di coronavirus  a causa di una passeggera con febbre e tosse ieri è stato fatto evacuare il treno Ventimiglia-Torino. 

È’ stato il capotreno a fermare il convoglio a Savona dove la polizia ha fatto scendere tutti. Il treno è stato sostituito. Ripartenza alle 19, dopo un’ora di ritardo.

Furto informatico dei dati, come salvarsi?

Sono una sessantina i casi di phishing e sim-swap denunciati nel 2020 al Compartimento della Polizia Postale e delle Telecomunicazioni e avvenuti nel territorio piemontese.

Nei giorni scorsi, il Commissariato Borgo Po ha ricevuto due denunce riconducibili a questi fenomeni.

Nel primo caso, la vittima riceve un SMS, privo di numero, da un mittente che rimanda a un istituto bancario, il quale la informa che sono avvenuti accessi anomali al conto corrente e per questo indica un link al quale collegarsi, al fine di verificare i dati. Il malcapitato segue il suggerimento e accede al link inserendo dati personali e pin di sicurezza. Poco dopo, la vittima viene contattata da un numero verde, l’operatore avvisa che sono stati effettuati 5 bonifici da 1500 euro. A questo punto, l’operatore stesso invita il cliente, qualora non ne riconosca la paternità, a bloccarli. In tal senso utente e operatore iniziano insieme la procedura nella quale seguono una serie di telefonate nel corso delle quali la persona truffata, per annullare i bonifici, fornisce i propri codici via SMS. La mattina successiva andando in banca scopre di essere vittima di una truffa.

In un secondo caso, invece, la potenziale vittima non è caduta nel tranello. Nonostante avesse ricevuto prima un messaggio, dalla “banca” che invitava a completare una procedura di sicurezza dell’app per l’home banking, e poi una telefonata che aveva la stessa finalità, il destinatario non si fida. Contattato l’istituto di credito, l’interessato scopre di aver evitato una truffa nei suoi confronti.

Le tecniche del Phishing e del  sim-swap

   Phishing e sim swap sono tecniche informatiche fraudolente applicate alla commissione di varie tipologie di crimini tra cui in primis la truffa, la frode informatica e l’indebito utilizzo di carte di pagamento.

Il phishing si concretizza attraverso messaggi di posta elettronica ingannevoli provenienti solo in apparenza da istituti finanziari (banche o società emittenti di carte di credito) o da siti web che richiedono l’accesso previa registrazione (web-mail, e-commerce ecc.). Il messaggio invita, riferendo problemi di registrazione o di altra natura, a fornire i propri dati riservati di accesso al servizio; per rassicurare l’utente è indicato un link che rimanda solo in apparenza al sito web dell’istituto di credito o del servizio a cui si è registrati.  In realtà il sito a cui ci si collega è stato allestito ad hoc con una configurazione grafica analoga a quella del sito originale. Qualora l’utente inserisca i propri dati riservati, questi saranno nella disponibilità dei criminali che potranno così effettuare delle transazioni illecite dal sistema di home banking del soggetto ingannato.

Per quanto attiene il sim swap, si tratta di un’avanzata tipologia di frode informatica articolata in molteplici passaggi. Una volta individuata la vittima si procede all’acquisizione dei suo dati e delle credenziali di home banking tramite tecniche di phishing mirato (c.d “spear phishing”). In parallelo il truffatore, anche tramite dealer compiacenti, realizza una dissociazione tra il numero telefonico e la sim del truffato associando il primo ad una sim nella propria disponibilità. Questa procedura consente di superare le tutele dell’autenticazione a due fattori dell’home banking aprendo ancora una volta la possibilità di effettuare transazioni illecite.

Trattandosi di tecniche prodromiche alla commissione di reati complessi, phishing e sim swap fungono da comune denominatore di numerose condotte delittuose. Circa 60 i casi già denunciati nel territorio Piemontese per l’annualità 2020.

Come tutelarsi

  • Gli Istituti di Credito o le Società che emettono Carte di Credito  non chiedono mai la conferma di dati personali tramite e-mail ma contattano i propri clienti direttamente per tutte le operazioni riservate. Diffidate delle e-mail che, tramite un link in esse contenute, rimandano ad un sito web ove confermare i propri dati.
  • Nel caso riceviate una e-mail, presumibilmente da parte della vostra banca, che vi fa richiesta dei riservati dati personali, recatevi personalmente presso il vostro istituto di credito.
  • Se credete che l´e-mail di richiesta informazione sia autentica,diffidate comunque del link presente in questa, collegatevi al sito della banca che l´ha inviata digitando l´ indirizzo internet, a voi noto, direttamente nel browser.
  • Verificatesempre che nei siti web dove bisogna immettere dati (account, password, numero di carta di credito, altri dati personali), la trasmissione degli stessi avvenga con protocollo cifrato https (HyperText Transfer Protocol over Secure Socket).
  • Controllate, durante la navigazione in Internet, che l´indirizzo URL sia quello del sito che si vuole visitare, e non un sito “copia”, creato per carpire dati.
  • Installatesul vostro computer un filtro anti-spam.
  • Controllateche, posizionando il puntatore del mouse sul link presente nell´ e-mail, in basso a sinistra del monitor del computer, appaia l´ indirizzo Internet del sito indicato, e non uno diverso.

Sabotaggio telecamere: “Dai No-Tav eversione terroristica“

 “Il sabotaggio delle telecamere di sorveglianza della Polizia in Val Susa è l’ultima dimostrazione del modo in cui alcune frange estremiste del movimento No-Tav si rendano responsabili, da tempo, di atti di vera e propria eversione terroristica”.
Così il segretario generale del sindacato di Polizia Coisp, Domenico Pianese. ”Questo gravissimo episodio – prosegue – fa seguito all’agguato subito solo due settimane fa dal Reparto Mobile della Polizia di Stato all’interno della galleria Cels, sull’autostrada A32. Continuiamo a chiedere con forza che i gruppi organizzati anti-Tav vengano fermati prima che commettano veri e propri atti terroristici: non si può continuare a fingere di non vedere questa escalation di episodi criminosi”, conclude.

Finto “James Bond” di provincia fermato con armi ed esplosivi

I carabinieri  di Venaria hanno arrestato un 45enne italiano: deteneva armi ed esplosivi.

E’ residente a Traves (Torino), e si fingeva abitualmente un agente dei servizi segreti. Aveva convinto  i parenti di essere stato un militare delle forze speciali americane. Ieri nel corso del controllo di una birreria a Germagnano l’uomo è stato trovato in possesso di una  Smith&Wesson calibro 38, con proiettili e  due caricatori. Nel corso della perquisizione ha simulato un malore, circostanza che gli è valsa anche una denuncia per interruzione di pubblico servizio. Nell’abitazione dell’uomo i militari hanno  sequestrato  una pistola Beretta , una balestra, sedici katane, un giubbotto antiproiettile, una giacca dell’esercito americano e una mimetica militare.

Palazzo Madama: cercasi nuovo direttore

 La Fondazione Torino Musei pubblica un avviso per la ricerca

La Fondazione Torino Musei ha avviato una selezione non vincolante per la direzione di Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica di Torino. L’avviso intende sollecitare e raccogliere manifestazioni di interesse da parte di persone qualificate, in possesso dei requisiti richiesti.

 

Situato in piazza Castello, nel cuore di Torino, Palazzo Madama, sito patrimonio dell’UNESCO, riassume in sé tutta la storia della Città ed è uno degli edifici monumentali più rappresentativi del Piemonte. Dal 1934 ospita le collezioni di arte antica del Museo Civico, creato nel 1861, che comprende oltre 70.000 opere databili dall’alto medioevo al barocco: dipinti, sculture, codici miniati, maioliche e porcellane, ori e argenti, arredi e tessuti. Capolavori come il Ritratto d’uomo di Antonello da Messina, le Ore di Torino-Milano, l’unico manoscritto al mondo con miniature di Jan Van Eyck. Al secondo piano del museo le Arti Decorative con una delle collezioni più ricche d’Europa: il Vaso Medici, i capolavori Meissen e le importanti raccolte di tessuti, vetri dorati e avori.

 

Il nuovo Direttore, oltre al compito di provvedere allo studio, alla cura, alla gestione e alla valorizzazione delle collezioni permanenti del museo, è chiamato a rafforzare il rapporto tra il museo e il proprio pubblico con attenzione al tema dell’accessibilità culturale, promuovere iniziative, attività e attuare un programma di esposizioni temporanee volte sia a incrementare l’affluenza sia a raggiungere nuove tipologie di pubblico, garantendo sia la correttezza scientifica sia l’approccio divulgativo.  Dovrà inoltre rafforzare il rapporto del museo con il territorio e la Città di Torino, con musei ed enti nazionali e internazionali, sia sul piano delle attività espositive sia sul piano della ricerca scientifica, oltre che incrementare l’attività di fundraising e sviluppare nuove modalità di fruizione digitale del museo e del suo patrimonio artistico.

Le candidature dovranno pervenire entro e non oltre le ore 24.00 ora italiana del giorno 14 settembre 2020, attraverso il link https://iolavoronelpubblico.it/bandi/ftm_dpm.

 

Schianto nella notte, motociclista muore sbalzato sull’asfalto

Incidente mortale nella notte in corso Palermo angolo via Barbania.

Verso la mezzanotte un motociclista si è scontrato con un’auto ed è stato sbalzato violentemente sulla strada. La polizia municipale è giunta sul posto per le verifiche.

Il centauro è stato portato all’ospedale San Giovanni Bosco dove è morto poco dopo.

 

Caselle: “10 minuti gratuiti, poi il conto è salato”

IL CASO / Aeroporto di Caselle, deserto (anche senza covid la situazione sarebbe poco diversa), di certo non agevola passeggeri e comunità locali.

“Da qualche settimana sono interamente bloccate le vie di accesso alle partenze. Per accedere con l’auto, privata, di chi ti accompagna per volare, si entra nel Park “bye & fly” ma se ci resti poco più di 10 minuti, paghi. Devi per forza entrare. E poi uscire sperando di essere stato nei nove minuti massimi di “tempo gratuito per il saluto. Non certo un modo per agevolare chi vive sul territorio, i Torinesi, chi si fa accompagnare in auto (per non pagare 25 euro di parcheggio giornalieri!) e deve sperare di stare nei tempi. Stretti e assurdi. “Saluta e vola. E se si sbaglia minutaggio, si paga – spiega Marco Bussone, Presidente Uncem – Peraltro il controllo delle Polizie municipali dei Comuni dell’aeroporto, in tutta la zona, è quasi da area militarizzata. Un po’ eccessiva. Zero voglia di fare polemiche, ma i servizi devono essere accessibili e facilmente fruibili. Anche senza fare cassa. Senza parcheggi troppo cari, zelo nelle multe, velocità controllate su tutte le vie di accesso. Sicurezza si, ma con buon senso, efficienza, semplicità. Il cda dell’Aeroporto scenda tra noi e apra una via di accesso all’aeroporto, semplice, gratuita, senza il rischio di multe, sensori, gabelle”.