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Le Poste ampliano i centri multi servizi per le piccole imprese e i liberi professionisti

Poste Italiane radica la propria presenza sul territorio a servizio dei cittadini, espandendo la propria rete Kipoint

Presenti a Torino  3 delle 97 sedi del territorio nazionale che fanno parte della nuova rete logistica di prossimità Punto Poste, il network dedicato agli acquisti online e non solo.

I Kipoint offrono diversi servizi: il corriere espresso nazionale e internazionale, l’invio delle raccomandate, l’imballaggio e il confezionamento complementare alle spedizioni nazionali e internazionali, logistica e warehousing, ricariche telefoniche e pagamento utenze/bollettini e vendita di prodotti di cartoleria e per ufficio. Tredici di questi punti sono posizionati presso grandi stazioni, dove è offerto anche il servizio di deposito, porteraggio e il transfer del bagaglio.

I tratti distintivi della rete Kipoint derivano dal fatto di essere decentralizzata, dinamica e in grado di offrire un prodotto tailor made, su misura del cliente.

Le sedi Kipoint di Via Cibrario 32, Corso Agnelli 22 e Via Sacchi 1 si vanno ad aggiungere agli 420 Uffici Postali, 42 Centri di Distribuzione  presenti in Piemonte con l’obiettivo di rafforzare la rete capillare dell’Azienda a sostegno del territorio per contribuire allo sviluppo economico e sociale del Paese, nel segno della vicinanza ai cittadini.

Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito https://www.kipoint.it/.

Prorogato l’ampliamento dei dehors per dare ossigeno a bar e ristoranti

Lo scorso maggio – a seguito della grave situazione emergenziale creata dal Covid 19 che ha imposto misure restrittive che impattano sull’economia cittadina – il Consiglio Comunale aveva approvato un piano straordinario di occupazione del suolo pubblico per consentire la ripresa delle attività economiche nella stagione estiva.

La Giunta Comunale, su proposta dell’assessore al Commercio Alberto Sacco, ha deliberato di proporre al Consiglio Comunale una proroga di tale piano.

 

Per far fronte alla necessità che la ripresa delle attività avvenisse nel modo più semplice e veloce possibile, l’Amministrazione aveva deciso di offrire, in via straordinaria e temporanea, in deroga alla normativa vigente, la possibilità per i titolari di attività economiche e di esercizi pubblici di somministrazione di alimenti e di bevande di ampliare la superficie destinata alla clientela, usufruendo dello spazio pubblico, in modo tale da evitare che la necessità del mantenimento delle misure di distanziamento sociale si ripercuotesse sul volume di affari, minando la sostenibilità economica delle aziende con la massima semplificazione procedurale.

 

L’occupazione straordinaria del suolo pubblico, in base alla precedente delibera, sarebbe consentita sino al 30 novembre 2020.

 

Poiché tale forma di intervento, straordinario e sperimentale, è stato di grande sostegno all’economia della città in questa situazione di emergenza sanitaria ed economica e sociale, l’esecutivo di Palazzo Civico ha deciso di prorogare il termine del 30 novembre 2020 per gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, ritenendo opportuno consentire l’occupazione alle stesse condizioni fino alla decorrenza del novantesimo giorno successivo alla cessazione del periodo emergenziale (attualmente previsto al 31 gennaio 2021) ovvero al momento sino al 30 aprile 2021 con la possibilità, nel caso in cui permanessero condizioni di difficoltà, di prevedere un ulteriore provvedimento di Giunta che non potrà comunque estendere la proroga oltre la data del 31 dicembre 2021.

 

Per quanto riguarda invece l’occupazione straordinaria di suolo pubblico concessa alle altre attività economiche, si ritiene opportuno concedere una proroga fino alla data del 6 gennaio 2021 allo scopo di consentire la possibilità di utilizzare tali spazi per esporre addobbi natalizi, permettere l’attesa ai clienti e l’eventuale confezionamento delle merci acquistate.

 

Pusher nasconde 20 dosi di cocaina sotto la mascherina, arrestato

Ieri sera, a Rivalta, nei pressi del parcheggio di un centro commerciale, i carabinieri, impegnati nei controlli anti – Covid, hanno notato due persone che sono state controllate. 

I militari sono avvicinati per chiedere loro l’autocertificazione e hanno sorpreso uno dei due, un 29enne di Orbassano, mentre ha consegnato 3 dosi di cocaina all’altro, un 42enne del posto.
La perquisizione dello spacciatore ha permesso di trovare un ovetto di plastica contenente 20 dosi della stessa sostanza nascosta sotto la mascherina del spacciatore.
A casa, i carabinieri hanno trovato 4 grammi di crack, un bilancino di precisione e 475 euro. Lo spacciatore è stato arrestato, mentre l’acquirente è stato segnalato in Prefettura. Entrambi sono stati multati per inosservanza del divieto di mobilità.

Il giallo delle api avvelenate

Dal Piemonte / La morte di molte delle proprie api, avvenuta a più riprese a partire dai mesi primaverili, aveva insospettito un apicoltore di Sommariva Perno (CN), il quale, per far luce sulla vicenda, aveva provveduto a installare una telecamera puntata sugli alveariinteressati dall’aumento della mortalità.

Dalle riprese è emerso come, nottetempo e in più occasioni qualcuno si fosse avvicinatoagli alveari attrezzato di una piccola irroratrice manuale e avesse spruzzato l’ingresso delle arnie con una soluzione sospetta e verosimilmente responsabile dell’avvelenamento delle api.

Le immagini ed alcuni campioni di api morte venivano consegnate ai Carabinieri Forestali di Bra i quali avviavano le indagini facendo effettuare delle analisi tossicologiche sugli insetti e successivamente individuavano il responsabile, M.D., residente in zona. Gli esiti delle analisi evidenziavano la presenza sui pronubi di alti livelli di principi attivi particolarmente tossici, tra cui un piretroide: la deltametrina. Questo principio attivo, come molti piretroidi, non è selettivo e presenta un’elevata tossicità acuta per le api.

Su delega della Procura di Asti, competente per l’indagine, i Carabinieri Forestali, coadiuvati per i rilievi tecnici da un entomologo e perito in apicoltura, procedevano a perquisire i locali di proprietà dell’indagato per ricercare l’eventuale presenza di biocidi o prodotti fitosanitari utilizzati per l’avvelenamento e altri elementi utili a supporto delle indagini. Nel corso della perquisizione veniva riscontrata la presenza di diversi formulati commerciali contenenti i principi attivi rilevati dalle analisi tossicologiche, oltre all’irroratrice e a n. 2 tute protettive del tutto simili a quelle utilizzate dal soggetto ripreso dalle immagini scattate dalle foto-trappole. Tutti i reperti sono stati posti sotto sequestro penale, a disposizione del Pubblico Ministero.

Le violazioni di carattere penale contestate sono quelle di uccisione animali e continuazione del reato (rispettivamente artt. 386 e 81 del codice penale).

Durante la perquisizione venivano inoltre rivenuti una trappola a scatto per la cattura di animali selvatici, di cui è vietato anche il solo possesso e molti prodotti fitosanitari riservati ad un uso professionale –alcuni estremamente tossici- illecitamente detenuti in quanto l’indagato è risultato privo di alcun titolo abilitativo al loro possesso. Per queste violazioni sono state elevate sanzioni amministrative per un importo complessivo superiore ai 7.000€ e tutto il materiale rivenuto è stato sottoposto a sequestro amministrativo.  

Sono in fase di verifica alcuni pesticidi rinvenuti nell’occasione e da diversi anni ritirati dal commercio a causa della loro estrema tossicità.

L’auto profuma di hashish, arrestato corriere della droga

 I carabinieri hanno arrestato un italiano di 59 anni, di Beinasco, per detenzione a fini di spaccio di sostanza stupefacente.

I militari dell’Arma, impegnati in un servizio di contrasto allo spaccio di droga su tutta la provincia di Torino, hanno fermato l’auto del 59enne a Beinasco.
Durante il controllo dei documenti, i militari dell’Arma hanno sentito un forte odore di hashish e il particolare stato di agitazione dell’uomo ha insospettito i carabinieri. Di fatti, a seguito di una perquisizione della macchina è stato trovato un pacchetto con 100 grammi di hashish e 960 euro in contanti. La perquiiszione a casa dell’uomo ha permesso di sequestrare altri 11 kg di droga, tra hashish e marijuana.

UIL FPL: “Sconfiggiamo insieme il virus”

La UILFPL ASL TO3: A RIVOLI, SCONFIGGIAMO INSIEME QUESTO MALEDETTO VIRUS!

“Veicolare le forze al fine di migliorare le condizioni dei lavoratori e l’assistenza ai pazienti”

Con profondo sconcerto apprendiamo dagli organi di stampa e dalle trasmissioni televisive il caos mediatico scaturito da un video girato presso il DEA covid di Rivoli, il quale ritrae pazienti e operatori sanitari agire in condizioni davvero difficili, come quelle che, d’altronde, oggi ci ritroviamo davvero a dover sostenere a ritmi serrati.
Non è questo il momento per le polemiche: la diffusione di questo video, pur mostrando la reale condizione di criticità in cui versano i dipartimenti d’emergenza di tutti gli ospedali regionali e nazionali, non fa che gettare benzina sul fuoco in una situazione già incandescente di per sé.
In un momento di drammatica maxi-emergenza, infatti, la UILFPL ASL TO3 ritiene che tutti gli attori di questo spiacevole episodio debbano tornare a concentrare, insieme, le proprie energie verso l’unico nemico comune: il covid-19.
Ci rivolgiamo innanzitutto a tutti i lavoratori che stanno vivendo con stress e rabbia questo momento storico a causa della paura dei contagi, della carenza di personale, dell’assenza di idonei percorsi separati tra “sporco e pulito”, della continua e costante mancanza di DPI, delle difficoltà lavorative imposte dalle condizioni logistiche estreme e, credeteci, potremmo andare ancora molto avanti.
Ma a loro chiediamo di risparmiare le forze, già in esaurimento, per convogliarle verso le cure ai pazienti, così da erogare il miglior livello assistenziale possibile alle condizioni date, come peraltro hanno fin qui dimostrato di saper fare con impegno, dedizione e passione.
Ai vertici aziendali, chiediamo invece di mantenere la calma e la barra a dritta, non dimenticando mai l’enorme sforzo e la grande pressione psicologica a cui tutti i lavoratori della sanità sono costantemente sottoposti.
Lo ripetiamo con forza: l’obiettivo comune da raggiungere è uno solo. Sconfiggere questo maledetto virus.
Superata l’attuale maxi-emergenza, si dovranno rivalutare le criticità, affrontando nelle sedi preposte tutti i conflitti sin ora evidenziati.

Il segretario e capogruppo RSU UILFPL Nazzareno Arigò

Dopo la chiesa e le barelle a terra forse posti letto nella sala convegni

Ai posti letto aggiuntivi collocati nella chiesa del Covid hospital San Luigi di Orbassano, si aggiungeranno forse altri letti  nella sala convegni della struttura.

 

Oltre a questa situazione di difficoltà e all’emblematico ed eclatante caso delle barelle messe a terra nell’ospedale di Rivoli per collocare i malati, l’emergenza posti letto si fa sentire un po’ ovunque nella città metropolitana di Torino. Un centinaio di pazienti è già stato trasferito nel covid hospital di Tortona.

Inseguimento nella notte, guida contromano e si schianta. Arrestato

Un giovane di 21 anni e’ arrestato a Torino, per resistenza a Pubblico Ufficiale.

La scorsa notte il ragazzo , alla guida della propria auto, non si è fermato per un controllo in Largo Giulio Cesare. Poi l’inseguimento per dieci chilometri, in cui il giovane ha guidato anche in contromano e senza rispettare i semafori. Infine in corso Palestro l’auto si è schiantata contro un pilone di cemento e il 21enne è stato fermato dai carabinieri. Non si conoscono i motivi della fuga.

Nursing Up chiede l’assunzione di nuovi professionisti della sanità

 

Dopo il bando per gli infermieri la Regione deve provvedere all’assunzione almeno per 36 mesi di nuovi professionisti della sanità e Oss

Sono necessari alla stabilità del sistema di cure piemontese

 

 

Dopo che la Regione ha finalmente provveduto a lanciare il bando per l’assunzione di infermieri con contratto a tempo determinato, della durata di 36 mesi (come da tempo andavamo chiedendo), è ora di provvedere a indire un bando identico con la stessa durata di contratto anche per tutte le altre professioni della sanità e per gli operatori socio sanitari, ciò è infatti necessario per creare una stabilità di sistema fondamentale nell’emergenza attuale e propedeutico a pianificare un futuro della sanità piemontese che possa davvero fare un salto di qualità.

 

Il Nursing Up, sindacato degli Infermieri e delle professioni sanitarie, esorta dunque la Regione e redigere nel minor tempo possibile un bando per l’assunzione, sempre per almeno 36 mesi, di tutte le figure delle professioni sanitarie e degli Oss necessari a completare le enormi esigenze di organico delle strutture sanitarie piemontesi.

 

Spiega il Segretario Regionale del Piemonte del Nursing Up, Claudio Delli Carri: “Dopo mesi di battaglie siamo finalmente riusciti a far comprendere che le fondamentali assunzioni di infermieri vanno fatte per almeno 36 mesi, e la Regione ha da qualche giorno lanciato il bando. Ora è necessario compiere il passo successivo, per stabilizzare il sistema sanitario della nostra regione, assumendo in numero adeguato nuove unità negli ambiti di tutte le professioni sanitarie e di operatori socio sanitari, fondamentali ognuno nel proprio ruolo, come gli infermieri, per il corretto funzionamento della nostra sanità. Parliamo di tecnici di radiologia, di tecnici di laboratorio, di ostetriche, di infermieri pediatrici, insomma tutte quelle figure che contribuiscono a creare una corretta offerta risposta di cura al cittadino e che oggi scarseggiano in modo evidente, con il rischio che il sistema sanitario perennemente in uno stato di crisi.

Al pari degli infermieri anche per queste nuove forze da integrare nella sanità piemontese, vanno redatti contratti di almeno 36 mesi, in modo da creare quella stabilità nel sistema, coprendo turni e mansioni, che potrà aumentare la capacità di risposta all’attuale grande crisi dovuta alla pandemia, ma allo stesso tempo potrà gettare le basi per un dopo che possa riportare la sanità piemontese all’eccellenza che gli spetta.

Ci aspettiamo dunque che la Regione compia anche questo importante, fondamentale, passo. E che lo faccia con velocità e concretezza. Si tratta della stessa velocità che chiediamo sia utilizzata per convocare senza attendere oltre i sindacati firmatari di contratto a una trattativa per ridiscutere le cifre di retribuzione delle prestazioni aggiuntive che molte aziende sanitarie stanno già utilizzando, e che oggi vengono pagate a tariffe irrisorie, vecchie di vent’anni, non più accettabili”.

 

La protesta dei rider in piazza Castello

All’angolo con via accademia delle scienze

Il luogo scelto per radunarsi è davanti all’ingresso del Mac Donald situato nella centrale Piazza Castello a Torino.I rider chiamati ‘eroi’ da parte delle aziende nella fase uno, tornano ad essere in prima linea in un comparto strategico come quello delle consegne a domicilio. Durante l’emergenza sanitaria, sono​ diventati lavoratori ‘essenziali’. Come lavoratori essenziali​ -urlano i rider con forti sligan-​ ritengono​ essenziali anche i loro​ diritti: chiedono quindi per questo di essere riconosciuti lavoratori a tutti gli effetti, con l’adeguamento dell’ inquadramento contrattuale attraverso l’applicazione del Contratto Collettivo Nazionale dei Trasporti e Logistica o quello del Commercio per tutti i lavoratori della categoria”

Vincenzo Grassano