E’ morto a 94 anni il noto giornalista Furio Colombo. Fu per la Rai corrispondente dagli Stati Uniti, già editorialista di Repubblica. Fu direttore de L’Unità e fondatore del Fatto Quotidiano. E ‘ stato parlamentare per tre legislature per la sinistra e ha diretto per tre anni l’Istituto di Cultura di New York, era anche titolare di cattedra alla Columbia University. Era legato a Torino anche in quanto Rappresentante Fiat negli Stati Uniti. Fu soprattutto profondo conoscitore del mondo statunitense, autore di pregevoli cronache sull’America del presidente John Fitzgerald Kennedy, sulla guerra in Vietnam e sul Watergate.
Dalle prime ore dell’alba, la Polizia di Stato sta dando esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura della custodia cautelare in carcere, emessa a conclusione di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Torino diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri, su richiesta della DDA, dal GIP presso il Tribunale di Torino nei confronti di diversi soggetti, tutti di nazionalità italiana, indagati a vario titolo per associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e spaccio di droga, commercio di sostanze anabolizzanti, rapina e tentata rapina a mano armata, ricettazione, detenzione e porto illegale di arma comune da sparo.
Nella prima mattinata del 14 gennaio 2025, a conclusione di articolate indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Torino diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri, la Polizia di Stato ha dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura della custodia cautelare in carcere emessa, su richiesta della DDA, dal GIP presso il Tribunale di Torino nei confronti di otto soggetti, tutti di nazionalità italiana, indagati a vario titolo per associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e spaccio di droga, commercio di sostanze anabolizzanti, rapina e tentata rapina a mano armata, ricettazione, detenzione e porto illegale di arma comune da sparo.
L’ordinanza è stata eseguita dalla Squadra Mobile e la SISCO; si è provveduto anche al sequestro preventivo penale di svariate somme di denaro nei confronti di altri due soggetti (anche loro di nazionalità italiana), indagati per riciclaggio.
Contestualmente sono state eseguite diverse perquisizioni personali e locali nei confronti di altri indagati per spaccio di stupefacenti e rapina.
Le investigazioni hanno avuto origine nell’ottobre del 2018 a seguito di un controllo a Torino di un soggetto che, a bordo della propria autovettura, occultava in due doppi fondi dotati di telecomandi oltre 400.000 Euro.
Le successive attività investigative, protrattesi per oltre un anno, hanno consentito di acclarare l’esistenza di un vero e proprio sodalizio, attivo a Torino e nei Comuni limitrofi, dedito al traffico di stupefacenti, in particolare hashish, marijuana e cocaina.
L’organizzazione si era strutturata nel corso del tempo, potendo disporre di mezzi per trasportare la sostanza stupefacente, di immobili dove riunirsi nonché occultare e stoccare la droga, e di mezzi di comunicazione dedicati, quali telefoni (alcuni dei quali non intercettabili) e schede telefoniche attivate ad hoc.
Nel corso delle indagini svariati sono stati i riscontri effettuati dagli investigatori con diversi arresti in flagranza ed il sequestro di oltre 30 kg di hashish e finanche di svariate confezioni di farmaci steroidi anabolizzanti.
È stato altresì accertato che, in taluni casi, i proventi in denaro delle cessioni di droga venivano accreditati su alcune carte Postepay dei due indagati per riciclaggio, al chiaro fine di ostacolare la provenienza delittuosa di quelle somme.
Alcuni indagati rispondono anche di una tentata rapina (del novembre 2019) ai danni di un esercizio commerciale di Torino e di tre rapine a mano armata commesse – fra ottobre e novembre 2019 – rispettivamente presso l’agenzia postale di Strada Mongreno di Torino ed altre due attività commerciali di Torino e Settimo Torinese.
Nel complesso, quelle rapine fruttarono agli indagati circa 15.000 Euro.
Il procedimento penale versa nella fase delle indagini preliminari e pertanto vige la presunzione di non colpevolezza a favore degli indagati, sino alla sentenza definitiva. Ciò nondimeno, l’AA.GG. competente, in seno all’Ordinanza applicativa delle misure cautelari emesse a loro carico, hanno ravvisato la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza nei confronti di tutti i destinatari dei medesimi provvedimenti.
Dopo ore lo trovano morto nella sua auto
Al mattino non era rientrato a casa e i familiari hanno dato l’allarme. Nella notte tra domenica e lunedì, un’auto si è ribaltata ed è finita in un fossato sulla strada provinciale che unisce Borgo San Dalmazzo e Cuneo. È morto il conducente di 47 anni, residente nel Cuneese.
Il grande fotografo ha affidato all’Ateneo la creazione dell’archivio digitale delle sue opere, un patrimonio di 500.000 negativi, 210.000 diapositive, 200.000 positivi
“Non avrei mai pensato che il mio lavoro potesse diventare di interesse pubblico e sono molto onorato che interessi una rete di biblioteche pubbliche. Tutto questo è totalmente in linea con il mio punto di vista sull’arte che deve essere accessibile e democratica”. È il commento che il grande fotografo Oliviero Toscani ha espresso in merito alla collaborazione con il Politecnico di Torino, formalizzata nel 2023 e che vede oggi i suoi primi risultati grazie all’attività svolta nei laboratori Systemic Design Research Education Center (SYDERE) e Artificial Intelligence Hub (AIH).
In questo momento di dolore per la sua prematura scomparsa, il Politecnico ricorda il grande fotografo con commossa gratitudine per la fiducia che ha dimostrato nei confronti dell’Ateneo affidandogli questo importantissimo progetto per la conservazione e la diffusione della sua opera.
A partire dal mese di maggio 2024 – in collaborazione con la società specializzata in archivi Promemoria Group – è cominciato infatti il progetto di censimento del patrimonio esistente del fotografo, stimato in oltre 500.000 negativi, 210.000 diapositive, 200.000 positivi di vario formato, 100.000 tra stampe, manifesti e copertine.
Di questi, circa 2 mila documenti sono stati digitalizzati e catalogati per entrare a far parte dell’archivio digitale di Toscani. Si tratta di un progetto pilota, supportato da sperimentazioni realizzate grazie a tecnologie di Intelligenza Artificiale, volto a gestire tutte le fasi della lavorazione su un campione ristretto di servizi e progetti del fotografo milanese esaminando ogni singolo step del processo: dalla ricerca dei materiali originali, alla digitalizzazione di pellicole, diapositive o altri supporti, fino alla raccolta dei backstage degli shooting.
Il valore aggiunto di questo progetto è rappresentato dal fatto che la catalogazione di tutte le informazioni disponibili supera i confini del patrimonio di Oliviero Toscani e contestualizza i suoi progetti sia collegandoli con altri documenti – articoli di giornali, avvenimenti biografici, materiali d’archivio – sia avvalendosi della sua testimonianza diretta. Grazie alla sua voce, ai suoi ricordi e ai suoi aneddoti è stato possibile raccontare il making off, la dimensione processuale e l’impatto che le sue opere hanno avuto sulla società del XX e XXI secolo.
L’ultimo step di questa fase è stata la creazione di una versione demo dell’archivio digitale per validare la struttura del database e trovare un sistema di gestione ottimizzata di tutti gli asset e le relative informazioni.
La collaborazione tra il SYDERE Center del Politecnico di Torino e Promemoria Group ha come ulteriore finalità la comprensione e l’analisi del rapporto tra archivi e Intelligenza Artificiale. La proposta avanzata – resa possibile dallo studio del patrimonio creato e messo a disposizione da Oliviero Toscani – è di ripensare l’idea e la forma stessa dell’archivio configurandolo come un digital archive: un vero e proprio sismografo a disposizione di studiosi, giovani studenti e semplici appassionati.
A partire dal 2027, i risultati di questo lavoro confluiranno all’interno della WDL (World Design Library) per una fruizione pubblica nell’ambito della Biblioteca Civica, oggi in fase di realizzazione presso Torino Esposizioni.
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Il Consiglio comunale recepisce “Donne migranti”
La Commissione Diritti e Pari Opportunità di Palazzo civico ha tratto ispirazione dal lavoro della Consulta femminile comunale e la presidente Elena Apollonio (Alleanza dei democratici – Demos) ha presentato una delibera d’iniziativa popolare che approva e dà attuazione al documento della Consulta femminile intitolato ’Donne migranti’ dove si invita:
– Adottare una prospettiva di genere rispetto alle dinamiche migratorie;
– Favorire la disponibilità e l’accessibilità ai servizi per le donne migranti, in particolare dei servizi e delle opportunità di carattere sociale, formativo, lavorativo e di supporto alla conciliazione vita-lavoro che la Città di Torino mette a loro disposizione;
– Promuovere la formazione e il riconoscimento delle competenze delle donne migranti, favorendo la partecipazione alla formazione linguistica e il riconoscimento dei titoli studio o professionali acquisiti nei Paesi d’origine;
– Contrastare stereotipi e pregiudizi rispetto alle donne migranti usando forme inclusive di comunicazione istituzionale di contrasto alle espressioni denigratorie e di linguaggio d’odio;
– Misurare l’impatto delle iniziative a favore dell’inclusione delle migranti con forme di monitoraggio e valutazione dei risultati delle attività della Città e dei soggetti che si occupano di accoglienza, inclusione e integrazione.
La Commissione intende arricchire il testo con alcune attenzioni specifiche su argomenti quali: donne migranti in stato di gravidanza; valorizzare l’associazionismo di secondo livello del territorio urbano; considerare clima, degrado ambientale e catastrofi naturali fattori alla radice delle migrazioni e dei movimenti dei rifugiati; prevedere raccolte di dati sulla migrazione femminile in collaborazione con gli uffici locali e nazionali.
La delibera è stata approvata all’unanimità con 28 voti favorevoli; al dibattito in Sala Rossa che ha preceduto il voto sono intervenuti Cerrato – Ahmed – Garione – Patriarca – Santiangeli – Diena – Viale – S. Damilano.
Ed ecco “La Guarini”, la Fiaccola delle Universiadi Torino 2025, ispirata alla celebre cupola della Cappella della Sindone del Duomo di Torino, caratterizzata dalla geometria degli esagoni concentrici che si innalzano verso l’alto come progettato dal Guarino Guarini.
Il Comitato Organizzatore delle Universiadi ha affidato agli studenti dei corsi di studio in Design del Politecnico la realizzazione del concept della torcia. Durante l’esplorazione progettuale sono stati valorizzati due beni centrali: la cultura materiale ed il contesto storico del territorio con particolare attenzione all’architettura barocca. Un design sostenibile e consapevole utilizzando energia a Led anziché a gas.
Igino Macagno
“La Scuola di medicina dell’Università di Torino – hanno spiegato gli auditi – vuole essere fedele alla declinazione del nome del Parco della salute, della ricerca e dell’innovazione. Si sta lavorando per definire lo sviluppo di un polo multifunzionale, con una visione integrata in ambito sanitario accademico formativo e di ricerca. Il costo previsto per la c.d. ‘domus didattica’, gli spazi dedicati all’attività didattica, è pari a 100 milioni”.
Nel corso dell’audizione, dedicata ad un approfondimento sul tema degli spazi dedicati alla ricerca ed alla didattica del Parco della salute, sono intervenuti per chiarimenti Gianna Pentenero (Pd), Alice Ravinale (Avs) e lo stesso presidente Valle.
Secondo gli auditi, la finalità è quella di creare una rete di servizi per rispondere efficacemente alle esigenze di tutela della salute, di formazione accademica e clinica, di accelerazione tecnologica e sviluppo di ricerca clinica. L’integrazione in un unico complesso all’avanguardia in una visione che vada oltre il livello regionale per estendersi a quello nazionale ed internazionale.
La cifra è di 6 milioni e 800 mila euro: tanto è stato chiesto dall’Avvocatura dello Stato ai componenti del centro sociale Askatasuna imputati nel maxi processo del tribunale di Torino.
È la richiesta della Presidenza del Consiglio e dei ministeri dell’interno e della difesa parte civile nel procedimento, motivata dalle spese sostenute dalle pubbliche amministrazioni e da polizia e carabinieri durante i disordini presso i cantieri del Tav in valle di Susa. In tutto sono 28 gli imputati del processo, 16 dei quali rispondono di associazione per delinquere. La procura ha chiesto condanne per circa 88 anni di carcere complessivi.
I treni sono un disastro? Di chi la colpa?
IL COMMENTO
