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Minacciata con un coltello riesce a mettersi in salvo

Ennesimo arresto per maltrattamenti

È martedì pomeriggio e da un appartamento in zona Mirafiori parte la telefonata disperata di una donna
che è stata appena minacciata con un coltello dal proprio uomo, cittadino nigeriano di 41 anni, alla presenza
dei figli piccoli. Con un gesto fulmineo la vittima era appena riuscita a strappare l’arma dalle mani del
marito, gettandola dalla finestra insieme ad un portacoltelli, e attendeva l’arrivo dei soccorsi chiusa in una
stanza. Nel frattempo l’uomo, temendo una possibile fuga della compagna, aveva chiuso a chiave la porta di
casa e si era rifugiato in un’altra stanza. Giunti sul posto, gli operatori della Squadra Volante, dopo diversi
tentativi, riescono a convincere il quarantunenne ad aprire la porta. Gli agenti raccolgono allora la
testimonianza della donna che racconta di un matrimonio fatto di violenti litigi, soprusi ed una gelosia folle.
La stessa gelosia che aveva portato il nigeriano, nel corso della mattinata, dapprima ad impossessarsi del
telefono cellulare della vittima minacciando di isolarla da chiunque, per poi sfociare in uno scontro feroce
dove il compagno, brandendo un coltello, le urla addosso tutto il suo odio promettendo di ucciderla. Il
quarantunenne è stato arrestato per maltrattamenti.

Il coronavirus uccide marito di una sindaca del Piemonte

Aveva tre figli e “ha lottato come un guerriero per 3 settimane, ma non ce l’ha fatta”

Così  Lazzarina Arzani, sindaco di Sale, nell’Alessandrino, ha annunciato la morte del marito, Rino Destro, di 64 anni, a causa del Covid-19.

Di professione faceva l’ agricoltore, era  arbitro di calcio e aveva  diretto partite di serie C. E’ morto nella clinica ‘Città di Alessandria’.

Barbiere al lavoro: multato con il cliente

A Pavone Canavese un barbiere è stato multato dai carabinieri

Per lui sanzione di 800 euro perché è stato trovato al lavoro nonostante le restrizioni anti Coronavirus. Anche  il cliente nel negozio è stato sanzionato per 400 euro. Il negozio è stato inoltre segnalato alla prefettura per eventuali provvedimenti di sospensione dell’attività commerciale.

Studenti senza tablet: li consegnano a casa i carabinieri

Per lo studio da casa e i collegamenti con la scuola, ci sono ancora studenti in difficoltà. Non hanno pc, tablet, cellulari per la didattica online

Così venerdì, i carabinieri della Stazione di Avigliana hanno consegnato 14 computer portatili ad altrettanti studenti dell’Istituto Tecnico Statale Commerciale e per Geometri di Avigliana.
I Carabinieri, dopo aver saputo dal dirigente scolastico la necessità di dotare gli studenti di apparati informatici destinati alla frequenza delle lezioni in modalità  “e learning”, a causa della sospensione delle attività didattiche per l’emergenza Covid 19, si sono offerti di recapitarli personalmente in modo da evitare gli spostamenti della popolazione sul territorio.  Un piccolo gesto di solidarietà alla cittadinanza. E ora anche questi ragazzi potranno proseguire come i compagni, il percorso scolastico.

Arrestato stalker maniaco a Porta Nuova

Fermato dagli agenti del Commissariato Centro

Già da qualche giorno la donna era vittima delle attenzioni e dei comportamenti molesti dell’uomo quando
portava i cani a passeggio, cosa che le aveva provocato uno stato d’ansia per la paura di trovarselo difronte
soprattutto di sera.
Anche giovedì mattina, mentre la vittima cammina sotto i portici nei pressi della Stazione Porta Nuova,
l’uomo si avvicina e dopo averla fissata, si tocca le parti intime. Proprio in quel momento passa di lì una
volante della Polizia di Stato, la donna richiama l’attenzione e gli agenti intervengono fermando l’uomo che
poi verrà arrestato per atti persecutori.
Dagli accertamenti emerge che l’uomo, un trentacinquenne, oltre ad avere a carico una denuncia per atti
osceni, nel marzo scorso era stato arrestato per atti persecutori commessi nei confronti di una esercente
della zona. A seguito dell’arresto, nei confronti dell’uomo, era stato emesso il divieto di avvicinamento alla
parte offesa, tra l’altro violato giovedì, quando è stato fermato, visto che si trovava a una distanza inferiore
da quella stabilita. Per tale violazione, il trentacinquenne è stato denunciato in stato di libertà.

Pronto Soccorso Ciriè: “malati Covid e non, visitati senza percorsi separati”

Nursing Up: ” Situazione potenzialmente esplosiva anche per il personale che è ridotto all’osso. Si apra subito un’inchiesta”

 

Il Nursing Up, sindacato degli Infermieri e delle professioni sanitarie, chiede che venga immediatamente aperta un’inchiesta da parte della Regione e dell’Unità di Crisi sulla situazione del Pronto Soccorso di Ciriè, dell’AslTo4, nel quale non vi sarebbe una separazione tra i malati Covid e coloro che accedono non Covid, creando così una enorme criticità dal punto di vista sanitario e della sicurezza.

Riceviamo e pubblichiamo /Come documentato oggi in un servizio del Tg2, andato in onda alle ore 13, il corridoio di accesso alle sale visita destinate ai malati Covid, poste al fondo della struttura di Pronto Soccorso di Ciriè, e l’accesso alle sale destiate alle persone che non sono infette, è lo stesso. In sostanza i pazienti potenzialmente infetti non accedono alle sale visita da un percorso separato e in sicurezza, ma condividono l’accesso con tutti gli altri pazienti. Si tratta di una situazione intollerabile e incomprensibile, ancora di più oggi che siamo a quasi un mese mezzo dall’inizio delle emergenze e certe regole e procedure base per la separazione dei casi infetti dovrebbero essere già state metabolizzate da tempo da chi dirige le strutture sanitarie pubbliche.

Ma le criticità che preoccupano molto a Ciriè non si fermano a questo. Da quanto ci risulta, a oggi ci sarebbero ben 11 operatori del Dea di Ciriè a casa in quarantena perché contagiati dal Covid. Nonostante una così grande carenza di personale, avvenuta loro malgrado e non vogliamo pensare sia a causa della perenne mancanza di protezioni, l’Azienda, che ovviamente è informata, non ha provveduto in alcun modo a sostituirli. Creando così un’enorme necessità di personale visto che i presenti sono allo stremo. Un comportamento inaccettabile.

Il Segretario Regionale Piemonte e Valle d’Aosta Claudio Delli Carri attacca: “L’apertura immediata di una inchiesta della Regione e dell’Unità di Crisi su quanto accade all’AslTo4 a Ciriè è il minimo per una situazione di tale insensata insicurezza. I percorsi dei sospetti malati Covid e non Covid devono essere separati. Ne va della salute dei pazienti e degli operatori. Mischiare i sospetti e gli infetti con le altre persone rischia di vanificare tutto il lavoro di contenimento e cura dell’emergenza coronavirus fatto in queste settimane. Non solo, si rischia anche di creare un bacino di contagio potenzialmente esplosivo. A ciò si aggiunge la drammatica carenza di personale al Dea di Ciriè, visto che il Covid ha già contagiato più di dieci operatori che ora si trovano a casa in quarantena, criticità della quale l’Azienda AslTo4, pur sapendo, pare non essersi ancora occupata.

Chiediamo allora una immediata inchiesta della Regione e dell’Unità di Crisi su quanto accade al pronto soccorso di Ciriè, con risultati rapidi e risolutivi. Se non avremo risposte immediate sulla situazione di questa struttura dell’AslTo4, siamo pronti a denunciare tali intollerabili violazione dei protocolli di sicurezza alle autorità competenti”.

 

 

 

Il Segretario Regionale

Nursing Up Piemonte e Valle d’Aosta

Claudio Delli Carri

Calano la droga dal balcone ma i carabinieri li scoprono

Scoperto altro trucco utilizzato per spacciare durante l’emergenza Covid-19.

Torino, 18 aprile Per sfuggire ai controlli sulla mobilità imposti per fronteggiare il Coronavirus, due spacciatori calavano dal balcone del quarto piano di casa le dosi di hashish ai propri acquirenti, dentro una sacca da ginnastica legata ad una corda. Questo è l’ultimo trucco messo in atto da due pusher italiani, di 18 e 22 anni, arrestati ieri sera per spaccio di sostanze stupefacenti dai Carabinieri ad Orbassano, nell’hinterland torinese. Un cliente è stato invece segnalato alla Prefettura di Torino. I militari dell’Arma, appostati da giorni nei paraggi, hanno documentato lo scambio droga denaro in diretta. Nella sacca trasformata in paniere hanno rinvenuto 5 grammi di hashish, mentre nell’abitazione della coppia hanno altresì sequestrato ulteriori 200 grammi di hashish, 50 grammi di marijuana, un bilancino di precisione e 480 euro in contanti, provento della fiorente attività delittuosa. Nelle ultime settimane numerosi sono i militari in borghese messi in campo su tutto il territorio metropolitano dal Comando Provinciale Carabinieri di Torino, al fine di meglio contrastare ogni nuova tecnica messa in atto per smerciare stupefacente, come quella del rider 42enne che si spostava nel capoluogo piemontese in moto con la scusa del cibo a domicilio, consegnando invece cocaina e marijuana, ma finito in trappola il 25 marzo scorso.

Coronavirus: la morte di Comba, storico dell’Università

E’ deceduto a 64 anni a causa del coronavirus l’antropologo e storico delle religioni  Enrico Comba dell’ateneo torinese

Ricoverato da oltre un mese all’ospedale di Saluzzo a causa di  complicanze respiratorie dovute alla malattia, non ce l’ha fatta.

Si è trattato di uno dei primi casi di contagio nell’università. Comba, molto conosciuto e apprezzato negli ambienti culturali,  era anche direttore del museo di arte preistorica di Pinerolo.

Arrestato due volte in due settimane

Secondo arresto in poco più di due settimane per un cittadino moldavo di 27 anni. L’uomo è passato dal
furto di 6 confezioni di talco in una farmacia alla rapina di un uomo in via Garibaldi.
Sabato sera il ventisettenne avvicina un cittadino, intimandogli di tirare fuori tutto il denaro che ha in tasca.
Al diniego dell’uomo, il moldavo minaccia azioni violente nei suoi confronti. La vittima allora, dopo aver
consegnato alcune monete, si allontana e segnala quanto appena accaduto al 112 NUE. Nel frattempo il
ventisettenne, non pago della cifra rimediata, prosegue il giro. Svoltando in via Barbaroux, incrocia quella
che sarà la sua prossima vittima. Chiede nuovamente soldi, minaccia. Ma una donna alla fermata
dell’autobus, che assiste all’intera scena, prontamente allerta il 112 NUE. A questo punto il moldavo tenta la
fuga, incamminandosi in direzione di un distributore automatico. La Volante giunta sul posto individua
l’uomo e lo arresta per rapina.

Papa Francesco telefona al vescovo di Pinerolo

Era ricoverato in terapia intensiva, positivo al coronavirus

Il vescovo di Pinerolo, monsignor Derio Olivero, che ora sta meglio, ha ricevuto la telefonata di Papa Francesco. La conversazione privata ha dato conforto e sostegno al religioso, ora in grado di parlare dopo momenti difficili. Il pontefice è stato alcuni minuti al telefono  anche col il dottor Mauro Pastorelli, il direttore del reparto e ha espresso apprezzamento e sostegno per tutto il presidio ospedaliero.