CRONACA- Pagina 1093

Venaria: cani e decoro urbano, parla il sindaco

Il tema della pulizia delle strade e marciapiedi della città, è molto sentito dai venariesi. Gettare rifiuti o depositarli nei luoghi non preposti allo smaltimento, è, oltre che un problema di decoro, anche un tema di civiltà. Questa Amministrazione comunale tiene a sottolineare le azioni che si stanno praticando. In questi giorni gli agenti della Polizia municipale stanno controllando il rispetto del decoro urbano da parte dei nostri concittadini.

Dichiara il sindaco, Fabio Giulivi «Lo abbiamo già comunicato qualche settimana fa, attraverso una campagna di comunicazione e di sensibilizzazione: vogliamo sistemare questa Città e mantenerla pulita, sanzionando gli eventuali trasgressori. I controlli verranno fatti, oltre che sull’abbandono dei rifiuti fuori dagli appositi spazi, anche sulle deiezioni canine che hanno trasformato alcune piazze e viali della nostra città, in veri e propri gabinetti canini a cielo aperto. Ripeto, la responsabilità non è dei nostri amici a 4 zampe, ma di alcuni padroni che, incuranti del rispetto verso gli altri, se ne vanno lasciando sporca la città.Pertanto, agenti in borghese stanno girando per la città, sanzionando i trasgressori».

Si ricorda inoltre che l’art. 22 comma 1 del regolamento di Polizia urbana e l’art. 24 comma 5, prevedono la sanzione anche per il mancato uso del guinzaglio, dell’iscrizione all’anagrafe canina e la mancanza di microchip, oltre, naturalmente, a punire per le deiezioni non raccolte.

Portare in giro un cane senza guinzaglio è un rischio perchè potrebbe inavvertitamente attraversare la strada e mettere in pericolo la sua incolumità. Altresì, l’animale potrebbe aggredire od esser aggredito da altro cane e tanti altri pericoli. «I cani possono esser lasciati liberi nelle aree sgambamento cani, o in aree private e, – continua Giulivi – proprio sulle aree sgambamento cani, stiamo facendo un’opera di ricognizione e valutazione per modificarle ed implementarle ove mancanti. L’altro problema dei cani lasciati liberi è che spesso vanno a fare i loro bisogni molto lontano e i padroni non li seguono lasciando sporca la città. Questa Amministrazione è totalmente a favore degli amici a 4 zampe e nei prossimi mesi ci saranno molti provvedimenti che seguiranno le indicazioni del programma elettorale. Stiamo anche valutando di poter consentire l’accesso ai cimiteri cittadini proprio ai cani al guinzaglio, come capita in tanti altri Comuni italiani. Non possiamo però tollerare una città sporca, che penalizza proprio quei concittadini che tanto si impegnano per rispettare i regolamenti ed il decoro urbano. Dateci una mano a mantenere pulita questa città. Se tutti rispettano le regole, non verrà emessa nemmeno una multa!».

(foto Mario Alesina)

Pacchi alimentari alle famiglie bisognose

Oltre 60 famiglie torinesi sabato hanno ricevuto il  pacco alimentare dai volontari di Sol.Id Onlus.

“Anche oggi siamo riusciti a dare un pacco alimentare a tutte le  famiglie torinesi che, mensilmente, aiutiamo – hanno dichiarato i
volontari di Sol.Id – purtroppo le persone che ci chiedono aiuto sono in  continuo aumento e, a causa delle continue chiusure forzate, molti sono
negozianti che hanno perso tutto.”

“Le istituzioni hanno abbandonato queste persone, ma noi non lo faremo –  ha concluso la Onlus – ogni mese attraverso le raccolte e le consegne
alimentari garantiremo il pacco alimentare a chi ne avrà bisogno.”

Torino: individuato dalla Polizia “mago illusionista” della truffa

Aveva precedenti specifici

 

Con la scusa di cambiare delle banconote di piccolo taglio ha truffato il cassiere di un supermercato. Con un movimento da “mago illusionista” è riuscito sotto gli occhi del dipendente a sottrarre, durante il riconteggio del denaro, otto banconote da cinque euro, nonostante avesse già ricevuto in cambio quella da cento euro. Consegnando così al dipendente solo sessanta euro. Si è poi allontanato tranquillamente dal locale commerciale, e solo dopo, il cassiere si è accorto dell’ammanco. I fatti risalgono allo scorso mercoledì mattina.

Essendo riuscito con astuzia a raggirare il dipendente del market, il giorno dopo ha pensato di riprovarci, ripresentandosi nello stesso negozio, in via Principi d’Acaja, intorno all’ora di pranzo, con una mazzetta di denaro da cambiare. La cassiera presente, al corrente di ciò che era accaduto il giorno precedente, ha rifiutato il cambio cercando di intrattenere l’uomo. Il dipendente raggirato il giorno prima stava visionando le immagini della truffa proprio in quell’istante, così, riconosciuto l’uomo, che si presentava anche vestito allo stesso modo, ha raggiunto le casse, ha informato il malfattore di averlo scoperto e si è posizionato davanti l’uscita per impedire che potesse lasciare il locale in attesa della Polizia. Tra i due nasce una discussione ed il truffatore propone la riconsegna del maltolto del giorno precedente pur di lasciarlo andare, ma, al suo rifiuto spintona l’addetto e guadagna la fuga. Raggiunto all’esterno, nonostante abbia tentato di divincolarsi non lesinando calci e pugni nei confronti del dipendente, è stato fermato grazie all’intervento di alcuni passanti. Gli agenti della Squadra Volante lo hanno trovato in possesso di 1260 euro in banconote da 5 e 10 euro, con molta probabilità utilizzate per trarre in inganno diversi esercenti commerciali.

L’uomo, un 31enne rumeno, con diversi precedenti per truffa aggravata e ricettazione, ha ora a proprio carico due ulteriori denunce, una per la truffa consumata mercoledì e la seconda per quella tentata avantieri.

Covid, test salivari: dal Comitato Etico il via libera

Test salivari per la ricerca del Covid, via libera alla sperimentazione da parte del Comitato Etico Interaziendale. Una notizia appresa con soddisfazione dall’assessore regionale alla Ricerca applicata Covid, Matteo Marnati.

“Ringrazio il Comitato etico e il suo presidente, dottor Marcello Maddalena, per la grande disponibilità. – commenta Marnati – Finalmente ora potremo partire con la sperimentazione dei nostri test autoprodotti, interamente made in Piemonte, sviluppati dall’Università di Torino”.

Si tratta di test molto meno invasivi rispetto al tampone naso faringeo che potrebbero essere utilizzati in modo particolare per i bambini e per tutte quelle persone che potrebbero avere problemi nel sottoporsi al classico tampone. Il prelievo salivare, che viene eseguito con una pipetta, verrà fatto all’hotspot dell’Allianz Stadium.

“La sperimentazione – afferma la professoressa Fiorella Altruda, direttore del Centro di Biotecnologie Molecolari dell’Università di Torino – dovrebbe iniziare a breve in stretta connessione fra i laboratori del Centro e quelli di Arpa”. “E’ la chiusura di un percorso – aggiunge – interamente fatto in house dopo la messa a punto del test su richiesta della Regione. Potrebbe essere una svolta nel rendere più veloce il tracciamento, unendo alta sensibilità e minor invasività”.

“Questa iniziativa è una ulteriore conferma della relazione virtuosa tra l’Università, la Regione e territorio – aggiunge il Rettore dell’Università di Torino, Stefano Geuna – e del forte spirito di collaborazione dei ricercatori universitari che con le proprie competenze, laboratori e strumenti partecipano attivamente alla lotta contro il Covid-19”.

Controlli antidroga dei carabinieri, 6 arresti

E oltre 1 kg di stupefacente sequestrato in 24 ore

I carabinieri, nell’ambito di specifici servizi di controllo del territorio finalizzati al contrasto del fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti disposti dal Comando Provinciale, hanno arrestato nelle ultime 24 ore altri due corrieri, dopo quelli fermati il 20 gennaio scorso a Susa con 6,6 kg. di cocaina, e 4 pusher.
In particolare a Rivarolo Canavese, nell’hinterland torinese, i militari della Stazione di San Giorgio (TO) hanno bloccato due autotrasportatori di 21 anni, di Volpiano (TO), trovati in possesso di 1 kg di droga. I due sono stati controllati mentre erano alla guida di un furgone su cui è stata rinvenuta una busta contenente 500 grammi di marijuana. Una successiva perquisizione nel magazzino in uso ai fermati ha permesso di trovare un’altra busta con all’interno ulteriori 500 grammi della medesima sostanza.
A Nichelino, sempre nell’hinterland torinese, è finito in manette un 37enne del luogo, che è stato sorpreso in strada mentre consegnava dello stupefacente a un ragazzo. Alla vista dei carabinieri della locale Tenenza, ha tentato di ingoiare due dosi di crack ma è stato bloccato in tempo e la droga è stata sequestrata. Il cliente ha ammesso di aver acquistato le dosi al prezzo di 50 euro l’una.
A Torino, in via Garessio, i carabinieri della Compagnia San Carlo hanno arrestato un cittadino senegalese, in Italia senza fissa dimora, subito dopo aver venduto una dose di cocaina a un uomo. Sono stati sequestrati anche 285 euro in contanti, che si ritiene siano provento dell’attività illecita.
Nel quartiere San Salvario, stessa sorte è toccata a un ventottenne del Ciad fermato subito dopo aver venduto due dosi di cocaina a un altro acquirente. Nelle tasche del pusher i carabinieri hanno trovato altre 12 dosi della stessa sostanza, per un totale di oltre 10 grammi, e circa 400 euro in contanti.
Sempre a Torino, in corso Regina Margherita, è stato arrestato un senegalese, senza fissa dimora, bloccato, anche in questo caso, subito dopo aver ceduto una dose di cocaina a un acquirente.
Tutti i clienti dei pusher sono stati segnalati alla Prefettura quali assuntori di droga.

La Guardia di Finanza dona al Cottolengo 27 mila mascherine

La Guardia di Finanza di Torino ha devoluto alla “Piccola Casa della Divina Provvidenza” di Torino, più nota con il nome di Cottolengo, oltre 27.000 dispositivi di protezione individuali, requisiti a seguito del sequestro effettuato nei mesi scorsi dai Finanzieri della Compagnia di Caselle Torinese in relazione all’emergenza sanitaria da COVID-19.

L’iniziativa è stata resa possibile grazie alla sinergia messa in atto tra la Procura della Repubblica del capoluogo piemontese, la locale Prefettura e il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Torino, che ha consentito la favorevole conclusione dell’iter requisitorio dei dispositivi sequestrati. In particolare, sulla base dell’attuale quadro normativo, è stato richiesto ed ottenuto dall’Autorità giudiziaria il dissequestro delle mascherine al fine di poter attivare la procedura della requisizione, a cura del Reparto del Corpo operante, mediante specifica richiesta alla Prefettura la quale, condividendo l’iniziativa assunta e valutata la preminente esigenza di tutela della salute pubblica, ha emesso il relativo provvedimento.

L’ospedale Cottolengo, dal nome del suo fondatore, il sacerdote piemontese San Giuseppe Benedetto Cottolengo, fin dai tempi della sua istituzione si è costituito in diverse comunità di ospiti e di religiosi, realizzando nel corso degli anni una varietà di servizi di assistenza ai bisognosi, privilegiando sempre le persone in stato di abbandono ed in difficoltà.

Quella odierna rappresenta un’iniziativa di solidarietà che rientra tra le numerose attività già avviate dalle Fiamme Gialle torinesi quale tangibile testimonianza della vicinanza delle Istituzioni alla meritoria azione svolta, quotidianamente, dagli operatori sanitari impegnati in prima fila nel contrasto all’emergenza epidemiologica

Ricostruito il volto in 3D in urgenza ad un ragazzo

Dopo un trauma, presso la Città della Salute di Torino

Nei giorni scorsi un giovane ragazzo di 23 anni, ricoverato presso l’ospedale CTO della Città della Salute di Torino, per un gravissimo trauma facciale è stato sottoposto in urgenza ad un lungo intervento di ricostruzione con la stampa 3D.

Pianificare l’intervento di ricostruzione e la stampa additiva dei dispositivi da utilizzare in sala operatoria è stata una corsa contro il tempo.

Un laboratorio per sperimentare nuove metodiche chirurgiche con lausilio delle tecnologie 3D è attivo da due anni presso l’ospedale Molinette di Torino.

Il laboratorio si trova all’interno del reparto di Chirurgia maxillo facciale e consente di ricreare un modello del paziente e tramite software dedicati progettare l’intervento chirurgico, in modo da ottenere soluzioni personalizzate per ogni paziente. Il laboratorio è dotato di una postazione per l’elaborazione virtuale 3D dei modelli anatomici, che poi verranno realizzati attraverso l’utilizzo di stampanti 3D presenti in reparto, per coadiuvare la pianificazione degli interventi chirurgici. Una sinergia di tecnologie ed esperienza clinica che ha permesso di sviluppare nuovi protocolli di diagnosi e cura di pazienti, con la possibilità di trasferire la pianificazione degli interventi in sala operatoria.

Tuttavia, nonostante la presenza del laboratorio all’interno del reparto, la simulazione chirurgica e la stampa 3D in urgenza differita rimane una sfida soprattutto in termini di tempo.

Appena le immagini TC sono state disponibili gli ingegneri del Dipartimento di Ingegneria Gestionale e della Produzione del Politecnico di Torino, su indicazione dei chirurghi, hanno simulato al computer l’intervento cercando di ridare forma all’anatomia del volto fortemente compromessa dal trauma. Successivamente è stato stampato un modello 3D del volto ricostruito su cui i chirurghi hanno modellato placche di titanio personalizzate sul paziente da utilizzare in sala operatoria come guide per la ricostruzione.

L’intervento chirurgico è stato effettuato dal dottor Pompeo Cassano dell’équipe di Chirurgia plastica e ricostruttiva del CTO (diretta dal dottor Fabrizio Malan) e dal dottor Emanuele Zavattero dell’équipe di Chirurgia maxillo facciale delle Molinette (diretta dal professor Guglielmo Ramieri), coadiuvati dall’anestesista dottor Sergio Levi del team di Anestesia e rianimazione (diretto dal dottor Maurizio Berardino).

L’intervento preparato in 3D a tavolino ha consentito di ridurre i tempi operatori velocizzando i passaggi chirurgici e la soluzione dei possibili imprevisti.

La pianificazione chirurgica virtuale, integrata con le tecnologie di stampa additiva, hanno consentito di svolgere, all’interno delle sale operatorie della Città della Salute di Torino già numerosi interventi di chirurgia ad alta complessità del volto in regime di elezione. Tuttavia questo caso rappresenta una delle prime applicazioni di utilizzo di questa tecnologia nella chirurgia traumatologica d’urgenza

Arpa Piemonte: le polveri sottili non veicolano il Covid

“L’ipotesi che le polveri sottili agiscano come vettore (carrier) del virus è poco plausibile: i campionamenti effettuati da Arpa Piemonte, infatti, non hanno rilevato Sars-CoV2 sui filtri della qualità dell’aria.

È invece allo studio la possibilità che alte concentrazioni di particolato facciano da amplificatore (booster) del processo di infiammazione prodotto dal virus”: lo ha detto il presidente di Arpa Piemonte, Angelo Robotto, in una congiunta delle commissioni regionali Quarta e Quinta, presieduta da Angelo Dago. 
Nel corso dell’audizione, sollecitata dal consigliere Giorgio Bertola (Movimento 4 ottobre) sono stati illustrati i risultati preliminari del campionamento Sars-Cov2 nell’aria e i dati raccolti da Arpa sulla qualità dell’aria durante l’emergenza Covid.
La lettura di questi ultimi indica che durante i mesi del lockdown, in cui il traffico veicolare è stato di molto inferiore rispetto al 2019, c’è stato un calo netto sia delle emissioni che delle concentrazioni di biossido di azoto (No2), mentre rispetto alle polveri sottili, in particolare il pm10, si sono registrate riduzioni significative sulle concentrazioni ma non sulle emissioni: “Ciò indica che il contributo del traffico veicolare non è sostanziale per le emissioni di pm10 – ha detto Robotto – mentre discorso diverso vale per gli ossidi di azoto”.
Dal monitoraggio è emerso che in ambiente esterno il virus Sars-Cov2 non è finora risultato rilevabile nell’aria; negli ambienti ospedalieri, in particolare nei reparti con presenza di malati anche caratterizzati da cariche virali elevate, le concentrazioni sono risultate generalmente contenute, anche per l’elevato tasso di ricambio dell’aria. Al contrario, in ambiente domestico le concentrazioni sono risultate più consistenti.
Sono stati anche riportati i risultati del recente studio condotto dal Consiglio nazionale delle ricerche e da Arpa Lombardia, che parla di probabilità di trasmissione del virus per via aerea molto bassa in condizioni esterne, ad eccezione delle situazioni di affollamento.
La seduta congiunta è proseguita con l’audizione delle associazioni ambientaliste Legambiente, Pro Natura e Italia Nostra, che hanno svolto le rispettive relazioni sui rischi da inquinamento dell’aria per la salute e avanzato proposte di interventi migliorativi.
I consiglieri Bertola, Alessandro Stecco(Lega) e Sara Disabato (M5s), oltre al presidente Dago, hanno chiesto una serie di chiarimenti sui luoghi in cui sono state effettuate da Arpa le campionature per individuare la presenza di materiale genetico del virus (Rna), sull’incidenza dell’inquinamento da biomasse e i sistemi per abbattere questo tipo di emissioni, e infine sugli interventi che la Regione può mettere in campo per contrastare l’inquinamento atmosferico.

I carabinieri arrestano due corrieri della droga

Torino. Controlli antidroga dei carabinieri, arrestati due corrieri e sequestrati 6,6 kg di cocaina nascosti nel cruscotto di un’autovettura

I carabinieri, nell’ambito di specifici servizi di controllo del territorio finalizzati al contrasto del fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti disposti dal Comando Provinciale, hanno arrestato due corrieri e sequestrato 6,5 kg di cocaina.
Il fatto è successo a Susa, nell’hinterland torinese, dove i militari della locale Compagnia hanno sottoposto a controllo due uomini che si stavano allontanando velocemente con le loro vetture dal parcheggio di corso Inghilterra, dopo che si erano scambiati un pacco sospetto.
Sono stati bloccati a bordo delle rispettive automobili e identificati in due cittadini albanesi, residenti rispettivamente nel milanese e a Susa. Nella vettura dell’uomo che vive a Susa è stato rinvenuto il pacco che si erano poco prima scambiati, all’interno del quale era contenuta cocaina del peso di 1,1 kg.
Nella vettura del corriere milanese i carabinieri sono stati invece attirati dal cruscotto, che sembrava non ben fissato. Infatti al suo interno, tra l’autoradio e il volante, era ricavato un vano in cui erano stati occultati 5,5 kg di cocaina suddivisa in 3 panetti da 1 kg e 5 panetti da 500 grammi.

Polizia: 264 pattuglie nei controlli in stazione

8 indagati, 3.899 persone controllate di cui 886 positive con precedenti di polizia. 264 pattuglie impegnate nelle stazioni e 22 in abiti civili per attività antiborseggio  per contrastare i furti in danno dei viaggiatori. 81 i servizi di vigilanza a bordo di 190 treni. 22 i servizi lungo linea e 39 quelli di ordine pubblico. Questi i risultati dell’attività settimanale del Compartimento Polizia Ferroviaria per il Piemonte e la Valle d’Aosta. 

 

In particolare, a Torino nella stazione di Porta Nuova i poliziotti hanno indagato un ventisettenne italiano per possesso di sostanza stupefacente, tipo hashish,, rintracciato anche grazie all’ausilio delle Unità Cinofile della Questura di Torino, durante i servizi di vigilanza congiunti nelle aree ferroviarie.

Sempre nello scalo di Porta Nuova una minore di nazionalità rumena, di 17 anni, fermata per un controllo, è stata denunciata per possesso di oggetti atti ad offendere. La minore è stata trovata in possesso di un martelletto frangivetro in dotazione ai treni, presumibilmente asportato da un convoglio ferroviario. La 17enne è stata successivamente riaffidata ad una Comunità di accoglienza della provincia dalla quale si era allontanata.  Un marocchino di 18 anni è stato denunciato per possesso di un coltello multiuso. Un ventiquattrenne italiano è stato denunciato per possesso di un coltello della lunghezza di 17 cm. Tutti gli oggetti sono stati sottoposti a sequestro.

 

La Squadra Informativa/Amministrativa compartimentale ha controllato 6 persone dedite abitualmente all’attività di parcheggiatori abusivi nella zona adiacente la stazione di Torino  Porta Nuova. Nei confronti dei soggetti, tutti gravati da diversi ordini di allontanamento dalla stazione, sono stati segnalati al Questore di Torino per l’emanazione della misura del daspo urbano.

 

Ad Asti gli operatori del Posto Polfer hanno rintracciato all’interno dello scalo ferroviario un’italiana di 16 anni, allontanatasi da una Comunità di accoglienza cittadina, cui è stata riaffidata nella stessa giornata.

 

Ad Alessandria un nigeriano di 34 anni è stato indagato per resistenza a Pubblico Ufficiale, danneggiamento e rifiuto di esibire un documento. L’uomo in evidente stato di alterazione psicofisica, è stato accompagnato presso gli uffici di polizia di stazione, dove ha iniziato a denudarsi e dare in escandescenza, danneggiando anche alcuni arredi presenti. Bloccato, è stato affidato alle cure dei sanitari e trasportato presso il locale nosocomio. Sempre ad Alessandria, un 23 enne ecuadoriano è stato denunciato per attentato alla sicurezza dei trasporti, interruzione di pubblico servizio e danneggiamento.  L’uomo era a bordo di un treno regionale sulla tratta Alessandria – Savona, all’atto della controlleria da parte del capotreno ha da subito iniziato ad assumere un atteggiamento nervoso, in quanto privo di regolare biglietto. Dopo essere sceso alla stazione di Acqui terme (AL) ha lanciato alcuni sassi in direzione del convoglio in partenza, rompendo due finestrini. Il treno, soppresso per la messa in sicurezza della carrozza, ha maturato complessivamente 40 minuti di ritardo.