Sono ormai numerose le organizzazioni che, di fronte alla drammatica situazione venutasi a creare in Ucraina a seguito dell’invasione russa, si sono mobilitate per aiutare, donare, ospitare, inviare alimenti e farmaci per sostenere i profughi in fuga verso i paesi confinanti.
Non poteva mancare la Polizia Municipale, un Corpo di persone al servizio di altre persone, che la scorsa settimana ha attivato una raccolta solidale tra i propri dipendenti. Come già in occasione della spesa a sostegno delle persone in difficoltà realizzata durante il primo periodo della pandemia del Covid-19, i ‘civich’ hanno aderito alla nuova campagna umanitaria promossa dal Comandante Vicario, Alessandro Parigini, e dall’assessora alla Polizia Municipale e alle politiche per la Sicurezza, Giovanna Pentenero, con grande partecipazione e generosità, mossi dalla volontà di dare un aiuto concreto ai cittadini ucraini.
“Ancora una volta il Corpo di Polizia municipale della Città di Torino si distingue per la sua generosità e la sua solerzia– commenta l’assessora alla Polizia municipale e alle Politiche per la sicurezza, Gianna Pentenero – Gli agenti non hanno esitato a mobilitarsi per mettersi a servizio di chi soffre e di chi ha bisogno, esattamente come fanno ogni giorno per i cittadini di questa Città. E a loro va il mio ringraziamento più sentito per l’impegno quotidiano e la dedizione. In queste ore Torino tutta sta scrivendo pagine indimenticabili, e di grande civiltà collettiva, della sua storia solidale. E non posso che essere orgogliosa di rappresentare questa Città e questi cittadini”.
All’ottavo piano del Comando di via Bologna è stato allestito il centro di raccolta dove alcuni dipendenti, a turno e in maniera del tutto volontaria, hanno provveduto a raccogliere, dividere e inscatolare le merci portate dai colleghi di tutti i reparti e dal Centro Aiuto della Vita di Venaria che si è unito all’iniziativa.
In pochi giorni sono stati raccolti ingenti quantità di generi di prima necessità, vestiti e scarpe per adulti e bambini.
Giovedì scorso, unendosi ad un gruppo spontaneo di volontari di Givoletto, un’agente del Reparto di Prossimità è partita con un convoglio di 6 furgoni alla volta di Medyka in Polonia per portare personalmente una parte del materiale raccolto, mentre il restante materiale è stato distribuito in parte all’ associazione La Matrioska Onlus, che da anni si occupa di organizzare soggiorni di studio in Italia per gruppi di bambini ucraini, sostiene laboratori e Attività culturali presso la scuola Prosvita di Lviv, invia aiuti umanitari a comunità, case famiglia e famiglie disagiate di Lviv (Ucraina), e in parte all’Ostello dell’Antica Abbadia di Strada del Cascinotto (struttura nella rete delle accoglienze della Città di Torino) che accoglierà profughi provenienti dalla zona di guerra.
I prodotti e il materiale che saranno raccolti nei prossimi giorni saranno destinati alle stesse associazioni e ad altre con le quali la Polizia Municipale sta intrattenendo contatti.
Elenco del materiale raccolto e già consegnato
per bambini/neonati:
- 55 scatoloni abbigliamento/scarpe
- 420 pacchi pannolini + 9 scatoloni
- 249 confezioni salviette + 9 scatoloni
- 40 creme cambio pannolini
- 36 ciucci
- 71 biberon/tettarelle
- 151 pacchi biscotti + 24 scatole
- 77 confezioni latte in polvere + 20 scatole
- 59 confezioni creme riso/semolino/pastina
- 144 confezioni di omogeneizzati
- 104 confezioni latte
- 82 prodotti per igiene personale
- 56 pacchi assorbenti donna
- 31 pezzi cancelleria/peluches
farmaci da banco n.q.
alimenti per adulti
- 24 confezioni pasta/riso/polenta
- 33 confezioni passato pomodoro/pelati
- 48 confezioni biscotti/briosches/barrette
- 250 confezioni legumi
- 262 scatole tonno/sgombro/carne in scatola
- 12 barattoli frutta sciroppata
- 12 pacchi zucchero
- 42 confezioni thè/tisane/succhi
- 15 scatoloni alimenti vari
La perdita di smalto del “suo” giornale era un grande cruccio di Simonetta che aveva rappresentato i momenti migliori del quotidiano diffuso e apprezzato da centinaia di migliaia di lettori in tutta Italia. Simonetta sapeva valutare le notizie, rifiutando quelle infondate, faziose, legate agli interessi di certe conventicole torinesi da cui è sempre rimasta lontana. Abbiamo condiviso tante idee ed abbiamo anche praticato una certa idea di giornalismo che oggi non esiste più. Con Lei finisce la storia di un certo giornalismo che non è mai voluto confondere con quello dei sindacalisti di Corso Stati Uniti. Oggi 9 marzo il Comitato Direttivo del Centro Pannunzio renderà omaggio a Simonetta Conti che fu vice presidente del Centro durante la presidenza di Mario Soldati. Apparteneva ai tempi eroici del Centro “Pannunzio “. Lei giornalista de “La stampa “ si oppose al potente collaboratore Luigi Firpo che era stato sfiduciato da presidente del Centro Pannunzio. Essere la figlia di Ferruccio Borio, mitico capo cronista del giornale, la danneggiò professionalmente, anche quando Ferruccio andò a dirigere altri giornali in concorrenza con il quotidiano torinese. Io ricordo le lunghe chiacchierate con Lei e Carlo Casalegno, vittima delle Br. Ricordo i veglioni di capodanno nella sua accogliente casa di Lungo Po e nella villa collinare del Padre che fu mio grande amico. Ricordo le cene nel prediletto ristorante di corso Dante “ Il gufo bianco “ dove abbiamo trascorso insieme tanti Capodanni. E ricordo la coppia affiatata di Simonetta e Piercarlo così simpatica ed affettuosa in ogni occasione. Simonetta mi mise in guardia da alcuni miei finti amici, dimostrando una lealtà che non potrò mai dimenticare. Fu tra i pochissimi invitati al mio matrimonio nel 1985 e mi fu sempre vicino nei momenti importanti della mia vita . Simonetta deve la sua notorietà ad una rubrica molto popolare su “La Stampa”ma va ricordata soprattutto per il rigore professionale come caposervizio e poi viceredattore capo della Cronaca. I giornalistini di oggi, come li definiva Giovanni Giovannini, sono davvero nulla rispetto ad una donna giornalista che sapeva verificare le notizie con lo scrupolo insegnatole dal Padre. Visse negli ultimi anni momenti molto difficili in seguito ad una rapina violenta da parte di un gruppo di giovani balordi che non furono mai individuati. L’effetto di quella aggressione brutale fu via via sempre più invalidante e non le consenti’ di riprendere una vita normale. Una donna piena di vita che si spense lentamente in seguito ad un episodio di quella che con eufemismo sociologico buonista viene definita microcriminalità. Simonetta resterà nella nostra memoria e nei nostri cuori. Fu una vera “pannunziana“ soprattutto per la sua concezione di giornalismo mai scandalistico, sempre alla ricerca della verità. Era apprezzata da molti per questo suo sapersi distinguere dalle colleghe che vivevano più al servizio di un partito politico che del giornalismo .