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I carabinieri di Pianezza aprono la stanza dedicata alle donne vittime di violenza

Nella Stazione dei Carabinieri di Pianezza è stata allestita “Una stanza tutta per sé”, ossia un luogo protetto ove le donne vittime di violenza di genere potranno raccontare agli investigatori le vessazioni ed i maltrattamenti subiti.

L’iniziativa è frutto di un Protocollo d’Intesa raggiunto tra il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri e l’Unione italiana del Soroptimist International, associazione mondiale di donne impegnate nella promozione dei diritti umani e nel sostegno all’avanzamento della condizione femminile nella società e nel mondo del lavoro.
L’accordo è mirato a realizzare ambienti protetti e dedicati che, grazie anche alla particolare scelta degli arredi e delle decorazioni delle pareti, trasmettano un maggior senso di accoglienza della persona e di attenzione per le sofferenze subite.
Il progetto comprende, inoltre, un impegno articolato sulle problematiche dell’incentivo alla denuncia e si occupa di predisporre mezzi utili ad avvicinare il maggior numero possibile di vittime al fine di far conoscere l’esistenza e la localizzazione sul territorio delle “Stanze tutte per sé” presenti in tutta l’Italia.
Quella ubicata presso la Stazione Carabinieri di Pianezza è la quarta “Stanza tutta per sé” realizzata nell’ambito del Comando Provinciale di Torino da Soroptimist International Club di Torino, che ha recentemente celebrato il suo 70esimo anniversario di fondazione.
La prima delle ormai 170 stanze presenti su tutto il territorio nazionale è stata realizzata nel 2014 presso la Compagnia Carabinieri di Torino Mirafiori.
Nella stanza le donne che si recheranno troveranno arredi accoglienti donati dal club Soroptimist di Torino, che ha fornito anche un kit informatico per consentire ai militari dell’Arma una più efficace azione di verbalizzazione delle audizioni.

Bonifica della granata di guerra in Val Susa

OULX (TO), 28 maggio 2021 – Un team di artificieri dell’Esercito è intervenuto nel comune di Oulx per bonificare una granata d’artiglieria risalente al periodo tra le due guerre del 1900 e rinvenuta lungo gli argini del fiume Dora, durante i lavori di realizzazione del nuovo argine.

Prontamente interessati dalla Prefettura, gli specialisti del 32° Reggimento Genio Guastatori della Brigata Alpina “Taurinense” di stanza a Fossano (Cuneo) sono immediatamente intervenuti mercoledì scorso per la messa in sicurezza e quest’oggi per disinnescare l’ordigno, adottando tutte le necessarie cautele e la massima attenzione anche ai protocolli di contenimento del contagio da Covid-19.
Il tempestivo intervento degli artificieri alpini, in stretta sinergia con la Prefettura di Torino, le Forze dell’Ordine e il personale sanitario della Croce Rossa Militare, ha consentito di coordinare al meglio l’attività, riducendo i tempi necessari alla messa in sicurezza ed al trasporto dell’ordigno presso un’area demaniale nel Comune di San Francesco al Campo (TO) per il successivo brillamento. Dall’inizio dell’anno, sono più di 30 gli interventi che i genieri di Fossano hanno condotto sul territorio del Nord-Ovest.
Il Reggimento, in stretta coordinazione con la Regione Piemonte e le autorità locali, è stato inoltre impegnato nei primi mesi del 2021 in importanti attività in favore della popolazione dei comuni piemontesi pesantemente colpiti dall’alluvione dell’ottobre 2020

Bimbo muore in ospedale dopo un forte mal di testa: chiesta l’autopsia

E’ stata chiesta l’autopsia per il bambino di 10 anni, di Leini’, morto all’ospedale Regina Margherita dove era ricoverato per un forte mal di testa.

Il ragazzino era già stato in ospedale più volte negli ultimi tempi e mercoledì si trovava già in condizioni critiche.

L’autopsia è stata chiesta dalla direzione dell’ospedale infantile Regina Margherita, per chiarire le cause del decesso.

 La polizia chiude due circoli privati dopo il coprifuoco

Agenti intervenuti anche per una festa in appartamento

Proseguono le attività di controllo finalizzate al rispetto delle normative anti Covid-19.

Gli agenti del Commissariato San Paolo e della Squadra Volante sono intervenuti in via Trecate presso un circolo privato. All’arrivo degli operatori alcune persone avevano provato ad uscire dalla porta secondaria del locale nel tentativo di eludere il controllo di Polizia. Sono state identificate 8 persone, di cui una irregolare sul Territorio Nazionale, tutte prive dei dispositivi di sicurezza individuali e diverse intente a consumare cibi e bevande oltre l’orario del coprifuoco. E’ stata prevista la chiusura del locale per 5 giorni. Nessun cliente riusciva a dimostrare la propria iscrizione al circolo, nonostante l’accesso risulti esclusivamente riservato ai soli soci. Gli operatori hanno inoltre constatato la presenza di carenti condizioni igienico sanitarie. Sono in corso ulteriori accertamenti per le violazioni amministrative.

All’interno di un altro circolo privato di via Pietro Cossa, sono state trovate 44 persone oltre l’orario previsto dalla normativa vigente. Erano tutte prive di mascherina. E’ stata prevista la chiusura del locale per 5 giorni. Dai successivi controlli è emerso che l’attività era esercitata abusivamente: non era mai stata ottenuta la Scia di somministrazione e non vi erano i documenti riguardati la sicurezza dei locali e dell’utilizzo del piano interrato per le attività di associazione. Il presidente e il vice presidente sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria e sanzionati amministrativamente dagli agenti della Polizia Amministrativa e Sociale per euro 7840 sia per le violazioni in materia anti Covid che per le documentazioni mancanti ed il mancato rispetto della legge sul divieto di fumo.

In via Nizza invece, è stata segnalata una festa privata. All’interno di un appartamento sono state trovate 12 persone, tutte prive dei dispositivi di sicurezza individuali. I ragazzi, all’arrivo degli agenti del Commissariato Barriera Nizza, hanno provato a nascondersi nelle varie stanze.

Lei chiusa in macchina, lui seduto sul cofano le implora un chiarimento

Arrestato dalla Polizia per atti persecutori

Una relazione di 3 anni, fatta di continui alti e bassi, diverse liti risolte fino all’inizio della convivenza. Dopo solo due mesi di vita vissuta insieme lui ha manifestato i primi segni di squilibrio. Lo scorso aprile, a seguito di una discussione, ha aggredito la fidanzata, prima verbalmente poi le ha lanciato una ciabatta colpendola allo zigomo, le ha sferrato una testata e diversi calci su addome e schiena. In questa circostanza, la Polizia, allertata dal vicinato, denunciava l’uomo all’Autorità Giudiziaria.

Ciò nonostante, ha iniziato a rincorrerla sia sui social, sia mediante telefonate anonime, messaggi e posteggi sul luogo di lavoro, e nonostante lei lo avesse bloccato sulle diverse utenze e profili network, ha avuto tranquillità per soli 10 giorni. Poi è ritornato alla carica chiedendole ad ogni costo un chiarimento. Nonostante il suo rifiuto non si è arreso, ha continuato passando all’invio di e-mail e telefonate ai familiari, senza mai smettere di pedinarla. In una di queste ultime occasioni, la ragazza scendeva dal veicolo e mostrava lui tutto il suo disinteresse nel recuperare la relazione. Inutile, non desiste e continua con le minacce.

Domenica sera la ragazza era uscita con degli amici quando, dopo cena, un’amica l’ha vista improvvisamente impallidita e nel chiederle cosa le stesse succedendo, le ha detto che aveva intravisto il suo ex compagno raccontandole anche alcuni trascorsi. Visibilmente spaventata decide di rientrare a casa “scortata” dagli amici. L’ex fidanzato l’ha inseguita e con una manovra azzardata, a bordo del suo scooter, ha provato ad avvicinarsi all’autovettura facendole segno di accostare, perdendo il controllo del mezzo.

Una volta raggiunto il cortile di casa, dopo che il cancello carraio si chiude alle sue spalle, decide di salutare gli amici, ma solo pochi secondi dopo li ricontatta in preda al panico. Il suo ex compagno aveva scavalcato il cancello ed aveva raggiunto il box. Lei impaurita, si chiude nel veicolo e attende l’arrivo della Polizia e dei suoi cari. Lui si siede sul cofano della sua auto continuando ad implorarle un chiarimento. Gli agenti della Squadra Volante hanno arrestato l’uomo per atti persecutori.

Cinquemila controllati dalla Polfer sui treni e nelle stazioni

13 indagati, 5.000 persone controllate, di cui 956 con precedenti. 260 pattuglie impegnate nelle stazioni e 19 in abiti civili per attività antiborseggio. 79 servizi di vigilanza a bordo treno per un totale di 179 convogli presenziati. 23 servizi lungo linea e 58 di ordine pubblico. Questi i risultati dell’attività settimanale, dal 17 al 23 maggio, del Compartimento Polizia Ferroviaria per il Piemonte e la Valle d’Aosta. 

 

A Torino Porta Nuova, un ventiduenne somalo è stato denunciato dalla polfer per ricettazione. Controllato all’interno dello scalo ferroviario, è stato trovato in possesso di un telefono cellulare, dotato di codice di blocco e con caratteri in lingua asiatica, di cui non è stato in grado di indicare la provenienza. Accompagnato in ufficio, addosso al giovane è stata rinvenuta una piccola quantità di stupefacente tipo hashish, pertanto è stato anche sanzionato amministrativamente. Il dispositivo e lo stupefacente sono stati sequestrati.

Sempre a Torino sono stati denunciati due romeni, un uomo di 35 anni e una donna di 41, per indebito utilizzo di carte di credito e ricettazione. I due soggetti, noti alle forze dell’ordine, con precedenti specifici per reati contro il patrimonio, sono stati individuati grazie alle accurate indagini della Polfer e alla visione delle immagini delle telecamere di videosorveglianza di un istituto di credito dove è stato effettuato un prelievo di contante con la carta di credito clonata.

Un quarantottenne libico è stato denunciato per resistenza a Pubblico Ufficiale e sanzionato per ubriachezza molesta. Durante il controllo, l’uomo, in evidente stato di ebrezza, ha da subito tentato di opporsi all’attività degli operatori che, dopo averlo calmato e accompagnato in ufficio, lo hanno denunciato.

Un diciannovenne italiano è stato sanzionato per possesso di modica quantità di sostanza stupefacente. Nello specifico, il ragazzo è stato trovato in possesso di tre involucri di stupefacente tipo hashish e marjuana, pertanto è stato sanzionato e lo stupefacente sequestrato.

Nello scalo di Porta Nuova, nel parcheggio cittadino adiacente alla stazione, è stato sanzionato un quarantanovenne italiano per violazione del divieto di accesso all’area ferroviaria ed in quanto privo di dispositivo di protezione anti-Covid19. Gli è stato applicato un nuovo ordine di allontanamento dall’ambito ferroviario ai sensi della normativa sul Daspo Urbano. Inoltre, l’uomo è stato sanzionato amministrativamente per violazione al Regolamento di Polizia Ferroviaria in quanto sorpreso a svolgere attività di raccolta fondi tra i viaggiatori.

Un quarantaseienne bulgaro è stato denunciato per inottemperanza al divieto di accesso all’area ferroviaria e sanzionato perché sorpreso a esercitare abusivamente l’attività di parcheggiatore nell’area adiacente della stazione di Porta Nuova.

Si cala con la fune e muore precipitando nel vuoto

E’ morto a quota 2.800 metri sulla parete est del Monte Rosa uno snowboarder torinese

 

E’ precipitato lungo la via Brioschi, da cui stava scendendo con lo snowboard. L’uomo si stava calando con la corda quando è precipitato nel vuoto. L’elisoccorso ha perlustrato la parete senza trovare traccia della vittima, ma ha proceduto al recupero al verricello del suo compagno, rimasto  illeso.

Alla guida della sua utilitaria con la patente revocata

In casa stupefacente e denaro, arrestato per spaccio

 

E’ stato sorpreso alla guida nonostante gli fosse stata revocata la patenta di guida da 4 anni ed il veicolo era stato sottoposto a fermo amministrativo solo pochi giorni prima poiché era stato fermato nuovamente senza patente. Ieri, gli agenti del Commissariato Madonna di Campagna hanno denunciato l’uomo, un italiano di 46 anni con diversi precedenti di Polizia, per la reiterazione del reato. Inoltre, è stata predisposta l’alienazione del veicolo come pena accessoria.

 

In via Mondrone il 46enne alla guida della sua utilitaria rossa sostava nel senso opposto di marcia quando gli agenti, in servizio di Volante, hanno deciso di controllarlo. L’uomo, insospettito, ha ripreso la marcia, ha percorso via Tesso, via Giachino e corso Mortara dove è stato fermato. All’interno del veicolo era presente un cittadino straniero sottoposto attualmente alla Misura Cautelare della Presentazione alla PG per reati in materia di stupefacenti. Avendo l’italiano a suo carico un Avviso Orale del Questore, è stato anche denunciato poiché non poteva trovarsi in compagnia di persone pregiudicate.

 

L’uomo è stato trovato in possesso di un “pizzino” con diversi riferimenti inerenti “entrate e uscite” con richieste e grammature. La perquisizione domiciliare ha consentito di rinvenire all’interno dell’appartamento, nel primo cassetto della camera da letto, oltre 150 grammi di stupefacente, parte già suddiviso in ovuli e in frammenti più piccoli, una bilancia elettrica, oltre a 590 euro in contanti e un telefono cellulare non di proprietà. Secondo quanto descritto dal quarantaseienne quel telefono sarebbe stato oggetto di pegno in cambio di sostanza stupefacente. L’uomo è stato arrestato per spaccio.

“Biosafety and Bioterrorism”, seminario alla Scuola di Applicazione

 “Necessità di un approccio interdisciplinare alle questioni della biosicurezza e delle biominacce”.

Si è concluso il primo modulo formativo europeo

Per la prima volta, nell’ambito del programma europeo di internazionalizzazione degli studi per i Cadetti e Ufficiali frequentatori denominato “European initiative for the exchange of young officers” (EMILYO), il Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito con la Scuola Universitaria Interdipartimentale in Scienze Strategiche (SUISS) dell’Università degli Studi di Torino (UNITO) e in collaborazione con l’Hellenic Military Academy of Combat Support Officers e la Aristotle University di Salonicco, ha organizzato, in modalità online con l’utilizzo di virtual classroom, un modulo formativo comune incentrato sulla biosicurezza e sul bioterrorismo.

Trentasei i partecipanti, tra i quali dieci Ufficiali del 199° Corso, diciannove studenti della SUISS e sette frequentatori militari greci dell’Hellenic Military Academy of Combat Support Officers e dell’Hellenic Military Nursing Academy. Tra gli argomenti trattati: bioterrorismo, tipologie di agenti patogeni, zoonosi, contaminazione dell’acqua, contaminanti alimentari, epidemiologia degli enterobatteri patogeni nell’uomo e nel bestiame, malattie animali come armi biologiche. Si sono affrontati gli argomenti con la necessità di un approccio interdisciplinare alle questioni della biosicurezza e delle biominacce. In particolare, le tematiche di ampio interesse hanno consentito di approfondire e contestualizzare gli studi effettuati dagli studenti civili e militari con le relative applicazioni nell’ambito della minaccia biologica in tutti gli ambiti nei quali possa manifestarsi.

Il Comandante dell’Istituto di Formazione, Generale di Divisione Salvatore Cuoci, nel suo intervento di saluto ha sottolineato l’importanza dell’insegnamento e della continua ricerca in tale ambito volta a sviluppare programmi di tutela della salute pubblica.

Gli interventi sono stati tenuti da professori, docenti ed esperti appartenenti al Dipartimento di Biotecnologie Molecolari e Scienza della Salute di UNITO e a cura di Ufficiali degli Istituti di formazione delle Forze Armate elleniche e accademici della Aristotle University di Salonicco.

Il seminario con la valenza di due crediti formativi universitari (CFU), ha costituito per i partecipanti un ulteriore momento di arricchimento formativo scientifico ed internazionale, che qualifica l’offerta ed amplia le tematiche del Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito, istituto militare sempre pronto anche in questo caso a formare i suoi frequentatori militari e civili in tutti quegli ambiti nei quali si evolvono le moderne minacce.

(foto archivio il Torinese)

 

 

 

 Si vestono a strati e tentano il furto in via Lagrange

Due arresti della Polizia

E’ l’ora di punta di giovedì quando l’addetto alla vigilanza di uno store di via Lagrange nota due ragazzi aggirarsi con fare sospetto tra le corsie dedicate all’abbigliamento sportivo. Qui prelevano due paia di scarpe e diversi capi di abbigliamento di marca e si allontanano. Quando il vigilantes nota che i due giovani stanno abbandonando il locale con addosso i capi che avevano prelevato dagli scaffali, li ferma. I due stranieri, entrambi cittadini marocchini di 25 e 26 anni con precedenti di Polizia, il primo sottoposto alla Misura Cautelare dell’Obbligo di Presentazione alla PG per spaccio, sono stati arrestati dagli agenti delle volanti per tentato furto in concorso. Avevano asportato complessivamente 130 euro di capi di abbigliamento.