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Pusher in zona piazza Santa Giulia, due arresti

Sono stati individuati da poliziotti liberi dal servizio

 

Sono le 23.30 di venerdì scorso quando due poliziotti del commissariato Centro, liberi dal servizio, notano un soggetto sfilarsi il braccialetto indossato e consegnarlo a due suoi interlocutori, insieme ad alcune banconote arrotolate. Ricevuto il “pagamento”, uno dei due individui si allontana, raggiungendo dei cassonetti della spazzatura poco distanti, preleva degli involucri di sostanza stupefacente e li passa al suo complice, cittadino gambiano di 23 anni. Quest’ultimo li consegna nelle mani dell’acquirente. A questo punto i poliziotti intervengono, con l’ausilio dalla volante del commissariato, riuscendo a bloccare il ventitreenne. Il complice invece riuscirà a fuggire, facendo perdere le proprie tracce.

Il reo è risultato avere precedenti specifici di Polizia ed un divieto di dimora nel comune di Torino emesso a novembre del 2019.

Il passaggio dell’autovettura del commissariato Centro con a bordo il ventitreenne in via Buniva, allarma altri due soggetti, che improvvisamente cambiano la loro direzione, aumentando il passo. Atteggiamento, questo, che insospettisce i due operatori liberi dal servizio.

Raggiunti in via Sant’Ottavio, procedono al loro controllo, rinvenendo nella tasca di uno dei due, cittadino senegalese di 37 anni, una busta contenente infiorescenze di marijuana e 5 involucri di cocaina.

L’uomo viene accompagnato presso gli uffici del commissariato dove emergono numerosi precedenti specifici di Polizia, l’irregolarità sul territorio Nazionale e le false generalità declinate al momento del controllo. Oltre l’arresto, il senegalese è stato denunciato per falsa attestazione.

Greenpeace in piazza a difesa dell’Amazzonia

In vista della Giornata mondiale dell’Amazzonia, che si celebra il 5 settembre, volontarie e volontari di Greenpeace si sono mobilitati anche a Torino in Piazza Carignano, come in molte altre città d’Italia, in difesa della foresta pluviale più importante del Pianeta.


Ai passanti è stato proposto un quiz per sondare la loro conoscenza sulle cause degli incendi e della deforestazione che mettono in pericolo l’Amazzonia. Dalle risposte è emerso come, spesso, i torinesi non siano pienamente consapevoli che gli incendi in Amazzonia sono legati anche ai nostri consumi. Eppure, ogni due secondi, nel mondo un’area di foresta grande come un campo da calcio viene rasa al suolo, soprattutto allo scopo di produrre soia per mangimi e per fare spazio a pascoli di bovini. Ciò accade in particolare in Sudamerica, dove gli incendi sono spesso dolosi. Nell’Amazzonia brasiliana, fra gennaio e luglio di quest’anno sono stati dati alle fiamme oltre ottomila chilometri quadrati.

“La grave perdita di biodiversità va di pari passo con le violazioni dei diritti umani.
Per oltre una settimana a Brasilia seimila persone appartenenti a numerosi Popoli Indigeni del Brasile hanno deciso di attendere insieme l’esito del giudizio della Corte suprema federale brasiliana sul futuro delle terre indigene protette del Paese. Mentre l’Amazzonia brucia, coloro che da sempre sono i custodi della foresta vengono cacciati dalle loro terre”, spiega Martina Borghi, responsabile campagna foreste di Greenpeace Italia.

La distruzione delle foreste è una minaccia per tutti. Ad esempio, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) avverte che il rischio di epidemie aumenta quando gli equilibri naturali sono alterati dalla deforestazione, perché si moltiplicano le occasioni di entrare in contatto con virus e batteri patogeni che dagli animali possono trasmettersi agli esseri umani compiendo un salto di specie (spillover). Insomma, ciò che mangiamo sta facendo ammalare il nostro Pianeta, ma minaccia anche la nostra salute.

Sanzionati due esercizi commerciali in Crocetta

Durante un servizio finalizzato al controllo del territorio e alla tutela del consumatore, gli agenti del Comando Territoriale I – Centro, Crocetta –della Polizia Municipale, unitamente al personale del Commissariato San Secondo della Polizia di Stato, hanno accertato alcune irregolarità in due delle attività commerciali ispezionate.

All’interno di un locale di somministrazione, ubicato in corso Rosselli, gli agenti hanno riscontrato una carente pulizia generale degli ambienti. In particolare, in cucina, hanno constatato la presenza di grasso stratificato sulla cappa aspirante e sui mobiletti in acciaio. In un congelatore hanno poi trovato 10 chilogrammi di prodotti ittici (tra cui astici, tranci di pesce spada, polipi e calamari) privi di sacchetti di protezione e della prevista etichettatura con l’identificazione del prodotto. Nello stesso congelatore con le pareti ricoperte da uno spesso strato di ghiaccio, gli agenti hanno rinvenuto 2 chilogrammi di carne di pollo senza etichettatura e una rolata, anch’essa di carne di pollo, conservata in confezione aperta e senza protezione.

La titolare del ristorante, una donna di nazionalità italiana, è stata contravvenuta per detenzione di alimenti in cattivo stato di conservazione, mancata comunicazione agli utenti degli orari, carente pulizia dei locali, per un totale di circa 1.000 euro, oltre al sequestro giudiziario dei prodotti alimentari mal conservati.

Poco più in là, all’interno di un minimarket ubicato in corso Adriatico, gli agenti hanno trovato una situazione di mal conservazione dei cibi surgelati simile alla precedente. In questo caso, i prodotti surgelati venivano posti in vendita singolarmente, privi delle informazioni obbligatorie riportate sulla confezione originaria.

Al titolare, un uomo di nazionalità bengalese, è stato contestato un verbale di 1.032 euro.

Sequestrati 155 chili di hashish e 21 mila euro in contanti

L’attività è stata svolta dal commissariato Barriera Nizza

 

Un’articolata attività info-investigativa eseguita dagli agenti del commissariato Barriera Nizza, coordinati dal dirigente Dott.ssa Raffaella Fontana, ha portato all’arresto di un cittadino magrebino di 36 anni per detenzione di sostanza stupefacente ed al sequestro di circa 155 kg di hashish.

Nel corso delle indagini, avviate nel mese di luglio, era emerso come il trentaseienne, con precedenti specifici di Polizia, fosse uno dei principali gestori dell’intero traffico di hashish nella zona di Piazza Bengasi, servendosi di un box auto, poco distante, come deposito per custodire lo stupefacente.

Lunedì scorso, gli operatori hanno seguito il magrebino, sino ad arrivare al box attenzionato, dove è stato fermato. L’uomo ha tentato la fuga, senza successo.

Perquisito, è stato trovato in possesso di una busta contenente 150 grammi d’anfetamina, occultata nell’autovettura, e di oltre 1500 euro in contanti. Controllato il box, gli agenti hanno scoperto l’ingente quantitativo di sostanza stupefacente, diviso in dosi da 100 grammi cadauno. Le perquisizioni sono state ultimate presso i luoghi in uso al trentaseienne, rivenendo ulteriore denaro contante per una cifra complessiva di 19500€.

Uno dei sequestri più cospicui effettuati dal commissariato negli ultimi anni, sottraendo così dal mercato illecito sostanza  per il valore di oltre 1 milione e mezzo di euro.

 

 

Ragazzo di 17 anni muore in moto nello scontro con un’auto

DAL PIEMONTE/ Aveva 17 anni il giovane che è morto in un incidente stradale avvenuto a Cossato nel Biellese

Lo scontro tra un’auto e una motocicletta si è verificato nel pomeriggio di ieri, appena prima delle 18. Il  diciassettenne era su una moto Ktm 125 che si è scontrata con una Suzuki Swift.  Inutili tutti i tentativi dei medici del 118 di rianimarlo. Alla guida dell’auto una donna di 27 anni che non è rimasta ferita. La dinamica dell’incidente è al vaglio dei carabinieri. I due mezzi stavano viaggiando nello stesso senso di marcia.

Green pass: uno dei docenti respinti ha presentato denuncia contro il preside

Due professori di una scuola superiore di Torino sono stati respinti dal preside  nel primo giorno di attività didattica, perché sprovvisti del green pass

I docenti insegnano nella sede scolastica Curie-Levi di via La Salette e  si sono presentati a scuola con un certificato scritto da un medico.

Ma il documento  non è stato ritenuto valido dal preside per l’accesso.

Uno degli  insegnanti ha sporto denuncia per abuso d’ufficio.

Sostiene di non essere un No Vax o negazionista, ma, spiega: “ho dubbi e non mi sono vaccinato per mie patologie pregresse”

 

Razzia nelle cantine: arrestato due volte nella stessa settimana

Nella notte gli inquilini di uno stabile in zona Barriera Milano avvertono dei forti rumori provenire dai locali delle cantine.

Gli agenti del commissariato di zona giunti sul posto chiudono ogni possibile via di fuga e bonificano l’area. Dopo aver constatato il danneggiamento di numerose porte, intravedono all’interno di una cantina la sagoma di un soggetto. L’uomo, a sua volta, accortosi della presenza dei poliziotti, tenta la fuga, senza successo. Si tratta di un cittadino italiano di 41 anni, già noto agli operatori in quanto era stato arrestato ad inizio settimana nelle medesime circostanze.

Il reo viene trovato in possesso di un arnese in metallo e di refurtiva di vario genere tra cui profumi, attrezzi edili, radio e casse stereo, bottiglie di vino.

L’uomo è stato arrestato per furto e danneggiamento. Inoltre, è stato deferito per porto di oggetti atti ad

37 biciclette a bordo di un furgone: denunciato per ricettazione

Nel tardo pomeriggio una chiamata al 112 NUE segnala la presenza di tre individui intenti a caricare numerose biciclette all’interno di un furgone.

Gli agenti della Squadra Volanti, dopo aver raggiunto zona Falchera, rintracciano i tre soggetti. Uno di questi, cittadino nordafricano cinquantacinquenne, riferisce che le bici gli erano state affidate da alcuni suoi connazionali, al fine di consegnarle a parenti ed amici nei loro paesi natali. Tutto questo non prevedeva alcuna autorizzazione fiscale idonea.

I poliziotti perquisiscono il mezzo, rinvenendo al suo interno 37 biciclette, molte di ingente valore, ed un monopattino elettrico.

Non essendo in grado di dare un riscontro oggettivo sulla loro provenienza, l’uomo è stato denunciato per ricettazione

Risarcita di 200 mila euro famiglia ferita in piazza san Carlo

A quattro anni dai tragici fatti di Piazza San Carlo a Torino, durante la proiezione su maxischermo della finale di Champions League quando oltre 1.500 rimasero ferite e due donne morirono successivamente, il Tribunale Civile di Torino ha condannato il Comune, il Consorzio ‘Turismo Torino’, il ministero dell’Interno e l’architetto  Enrico Bertoletti (che si occupò dell’allestimento del maxi schermo per la proiezione della finale d Juventus-Real Madrid), a risarcire di circa 200 mila euro una famiglia.

Questa è parte lesa nel procedimento e si tratta di un nucleo composto da quattro persone, tutte ferite la sera del 3 giugno 2017, per il panico causato da una gang di rapinatori con spray al peperoncino.

Dopo la mamma muore anche la figlia di 15 anni coinvolta nell’incidente a Rivoli

Ieri  mattina un incidente mortale a Rivoli ha coinvolto cinque veicoli.

Su uno di questi  viaggiava una donna di 43 anni, morta all’arrivo dei soccorsi. Era in auto  con la  figlia quindicenne, trasportata con l’elisoccorso al Cto: la ragazzina è deceduta oggi.

L’incidente è avvenuto poco prima delle 8 alla rotonda tra corso Levi e via Rivalta. La Panda con a bordo  mamma e figlia era in coda nella rotonda ed è stata la prima a essere tamponata da un’Audi. Lievemente feriti  anche  cinque automobilisti che sono stati curati sul posto. Le indagini sono in corso da parte della polizia municipale.