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Case Vacanze a prova di truffa, ecco il kit antifrode

Da Altroconsumo, Polizia Postale e Airbnb 

  • COVID-19: sempre più utenti vanno online, ma è boom di frodi (+167%)

  • Con il distanziamento è corsa degli italiani alla villeggiatura (+58%)

  • L’identikit del truffatore: all’estero, professionale, ma di fretta. “Mai inviare denaro privatamente”

Milano, 1 luglio 2020. “Prenotiamo vacanze sicure: basta un poco di attenzione”. Quello che potrebbe sembrare lo slogan perfetto per la prima estate post COVID-19 è in realtà un monito a stare in guardia dalle frodi online quando si sceglie la casa per la villeggiatura estiva. L’allarme è stato lanciato oggi da Altroconsumo, la più importante organizzazione di consumatori italiana, dalla Polizia Postale, e da Airbnb,  la piattaforma di viaggio, in un seminario dedicato. Con l’occasione è stata presentata la Guida In Vacanza come a casa: prenota e parti in tutta sicurezza, curata da Altroconsumo, insieme alle raccomandazioni per prenotare senza pensieri e all’identikit per stanare possibili truffatori.

 

I dati sulle truffe

Il Digital Economy and Society Index (DESI) 2020 della Commissione europea colloca l’Italia agli ultimi posti, davanti solo Romania e Bulgaria e dietro a Grecia e Portogallo per quanto riguarda l’uso dei servizi Internet. Un ritardo culturale che espone le fasce più deboli e con meno dimestichezza a molti rischi: secondo il compendio del bilancio dell’anno 2019 della Polizia postale, le truffe su Internet già lo scorso anno erano in crescita, con oltre 196 mila segnalazioni e 3.620 persone indagate. Lo scoppio della pandemia ha ulteriormente aggravato  la situazione, con una crescita del 167% e 28.000 segnalazioni nei mesi di quarantena (marzo-maggio; 10.480 nel 2019).

I dati delle vacanze

L’emergenza COVID-19 ha avuto conseguenze, in questo caso positive, sulla villeggiatura. Il volume di traffico su Airbnb nel mese di giugno è aumentato del 115% rispetto a maggio. Le ricerche su Airbnb ci dicono che l’82% degli italiani quest’anno trascorrerà le vacanze in Italia, contro il 55% dell’anno scorso. Complice la necessità di distanziamento sociale, il 62% degli italiani infatti opterà per soluzioni completamente indipendenti, come case singole, ville e bungalow, mentre la richiesta di appartamenti rappresenta solo il 7% delle richieste contro il 17% dell’anno scorso.

 

Le prenotazioni di italiani  su Airbnb nella settimana del 22 giugno sono state significativamente superiori a quelle della stessa settimana dell’anno scorso (+58%). Tra le destinazioni più cercate dai nostri connazionali ci sono Sicilia, Sardegna, Puglia, Trentino Alto-Adige e Costa Etrusca. Segnali di ripresa arrivano anche dalle città d’arte: crescono rispetto al 2019 le prenotazioni estive degli italiani a Roma e Firenze, con Venezia che ha più che raddoppiato le prenotazioni domestiche.

 

“Nel corso del tempo oltre 750 milioni di persone hanno viaggiato con Airbnb, di cui 11,5 milioni in Italia solo lo scorso anno”, ha spiegato Giacomo Trovato, Country Manager di Airbnb Italia. “I tentativi di frode sono estremamente rari grazie alla nostra scelta di intermediare i pagamenti e remunerare l’host solo a check-in avvenuto. Seguendo le regole, su Airbnb si è al sicuro: per questo avvengono per lo più su altre bacheche con meno tutele o quando le persone si lasciano tentare dalla proposta di trattare privatamente”.

 

La Guida

Cuore del kit è la Guida di Altroconsumo, nata con l’obiettivo di educare soprattutto chi è alle prime armi a orientarsi quando si prenota la casa vacanza online. L’utente viene guidato passo dopo passo, dalla creazione di un profilo Airbnb, alla ricerca e prenotazione di un annuncio, fino al check-in. Il testo di 32 pagine sarà reso disponibile a tutti gli utenti che si registrano al sito Altroconsumo, ai guest Airbnb, e sarà promosso attraverso una campagna social.

 

“In questo momento di post emergenza sanitaria, alle porte della pausa estiva, risulta ancora più fondamentale per Altroconsumo rinnovare il suo impegno al fianco dei cittadini che rischiano di pagare le conseguenze delle difficoltà economiche e organizzative che impattano fortemente sul settore del turismo. Questa Guida, frutto del nostro incontro con Airbnb, ben rappresenta i nostri valori, l’indipendenza, la trasparenza, la competenza, che mettono sempre il consumatore al primo posto”, ha dichiarato Alessandro Sessa, Direttore Pubblicazioni di Altroconsumo.

 

Dalle pagine della Guida emergono chiaramente sia il profilo dei malintenzionati, sia pochi e semplici consigli per evitare brutte sorprese.

 

L’identikit del truffatore

 

  1. E’ sempre all’estero. Che sia italiano o straniero, il proprietario che propone l’immobile immancabilmente non vive nei paraggi. Per fugare eventuali dubbi, fornirà spiegazioni non richieste sulle ragioni di lavoro che lo hanno portato a trasferirsi. La trattativa a distanza è il preludio di una richiesta di un bonifico internazionale.

 

  1. E’ molto (troppo) professionale. Avete appena chiesto alcune informazioni ed eccolo già a inviarvi bozza di contratto  compilato. Vi domanda carta di identità e codice fiscale, meglio se in foto. Quello che appare come un modo di fare serio è in realtà il preludio ad un furto di identità.

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  1. Vi mette fretta. Cercherà di farvi dire sì entro 24 ore. Spacciandosi per professionista impegnato, lascerà intendere che non ha tempo da perdere, perché questo sarebbe il tempo previsto dalle piattaforme digitali su cui si appoggia per concludere la transazione. I suoi messaggi si faranno insistenti.

 

  1. Dice di fare affari con Airbnb. Per rassicurare la vittima, comincerà a mettere in mezzo la piattaforma. Frasi come: “Ecco qui la fattura di Airbnb”, “ho dato incarico ad Airbnb che le mostrerà l’appartamento”, “Presenterò io ad Airbnb i suoi documenti” sono tutti indizi se non prove del tentativo di raggiro.

 

  1. Richiede una congrua caparra. Eccoci al dunque: l’invio di denaro a titolo di acconto attraverso un servizio di money transfer oppure un bonifico a un conto personale presso una banca estera. Con la promessa di restituire la somma se l’affare non dovesse andare in porto.

 

I consigli per non farsi fregare

 

  1. Controllate di essere sul sito giusto. Quando siete alla ricerca di un alloggio, accertatevi di essere davvero sul sito che volete consultare. Controllate che l’indirizzo del sito internet della pagina sia quello corretto (www.airbnb.com oppure www.airbnb.it) per scongiurare tentativi di phishing, cioè truffe perpetrate con falsi annunci attraverso mail o siti contraffatti.

 

  1. Leggete l’annuncio con attenzione. Un annuncio ben curato è di solito indice di un host e di una casa altrettanto in ordine. Dovrebbero invece insospettirvi: un prezzo troppo competitivo per la settimana di Ferragosto, descrizioni particolarmente vaghe, la totale mancanza di recensioni o un profilo utente creato da pochi giorni.

 

  1. La piattaforma non è un’agenzia immobiliare. Diffidate di chi vi dice di “aver dato incarico ad Airbnb” di mostrarvi la casa. Il sito infatti è solamente un portale di intermediazione, equidistante da host e guest. Non esiste “personale Airbnb con le chiavi”, come se si trattasse di agenti immobiliari.

  2. Non pagate mai direttamente l’host fuori dal sito. Se vi viene proposto di inviare una caparra con bonifico su un conto personale, non fidatevi: è contrario ai termini del servizio di Airbnb. Pagate esclusivamente attraverso il sito e non fornite mai i vostri dati personali. In questo modo, è possibile tutelare sia la propria identità sia i propri soldi. Airbnb trattiene infatti il vostro pagamento e lo inoltra all’host solo 24 ore dopo l’avvenuto check-in, dandovi il tempo di verificare che sia tutto a posto.

 

  1. Attenzione agli alloggi ‘esca’. Se una volta arrivati a destinazione vi si chiede un cambio di sistemazione, ovviamente non all’altezza di quella prenotata, usando come scusa un problema improvviso sorto nell’appartamento originario che lo ha reso momentaneamente inagibile, la cosa migliore è documentare tutto e contattare subito la piattaforma per avere un rimborso totale.

 

Scarica la guida Altroconsumo Airbnb

Rosso ai domiciliari

Era in carcere da sei mesi, dallo scorso 20 dicembre, accusato di voto di scambio politico-mafioso.

Ora, ad un settimana dal processo, sono stati concessi gli arresti domiciliari a Roberto Rosso, ex assessore regionale di Fratelli d’Italia, già vicepresidente della Regione e, negli anni passati deputato e sottosegretario al Lavoro di Forza Italia.

Morto il bimbo ustionato dopo un esperimento di scienze

È morto  in ospedale il bambino di 10 anni che il 29 maggio  era rimasto gravemente ustionato dopo un esperimento di scienze effettuato nella sua casa  di Collegno.

Aveva riportato ustioni sul 60% del corpo ed era ricoverato in rianimazione al Regina Margherita di Torino.

Per una ragazza contesa gli strappa l’orecchio a morsi

Nella serata di ieri in via San Francesco da Paola un39 enne ha staccato con un morso  l’orecchio di un 32enne che aveva fatto un apprezzamento nei confronti di una ragazza del gruppo di amici di cui i due facevano parte. Gli altri hanno diviso i due uomini e, all’arrivo della polizia, l’aggressore è stato arrestato.

Nessun positivo al tampone tra gli agenti delle Vallette

“Tra i 448 agenti della polizia penitenziaria che lavorano nella Casa Circondariale Lo Russo Cutugno, e che hanno deciso di sottoporsi al test sierologico su base volontaria per il Covid, sono risultati positivi agli anticorpi del Coronavirus in 36 (8,04%) ma nessuno di loro è risultato positivo al tampone – afferma l’assessore regionale alla Sicurezza Fabrizio Ricca -.

La campagna di test a tappeto per tutte le forze dell’ordine che abbiamo deciso di portare avanti è una garanzia di sicurezza sia per gli agenti che per le persone che si trovano a interfacciarsi con loro. In più rappresentano anche un utile strumento per monitorare l’epidemia in Piemonte, individuando possibili aree di diffusione del virus”.

Soldi, droga e armi viaggiavano a bordo dell’auto

Arrestati due cittadini stranieri

E’ sabato pomeriggio ed una pattuglia della Squadra Volante ferma una macchina in Lungo Dora
Savona. A bordo del veicolo due cittadini di marocchini di 51 e 36 anni. I poliziotti perquisiscono i
due stranieri. Nella tasca del cinquantunenne vengono trovati 6130 euro in contanti. Insospettiti
dall’ingente somma, gli operatori estendono il controllo al veicolo. Nei vani portaoggetti laterali ed
in quello situato tra i due passeggeri, vengono rinvenuti due coltelli, due cacciaviti, un taglierino e
due dosi di cocaina. Un forte odore di sostanza stupefacente conduce poi gli operatori verso il
bagagliaio dell’autovettura, dove sono nascosti ulteriori involucri di sostanza stupefacente del tipo
hashish insieme ad un bilancino di precisione. Nella fase successiva del controllo, gli agenti della
Volante si recano presso le abitazioni dei due soggetti. Il cinquantunenne, residente in provincia di
Torino, si dimostra “parzialmente” collaborativo nei confronti delle forze dell’ordine, consegnando
spontaneamente un involucro contenente hashish, “dimenticando” però di consegnare altre due
buste di marijuana, due taglierini, un coltello ed un tagliere in legno occultati nel comodino della
stanza da letto.
Complessivamente, sono stati sequestrati circa 280 grammi tra hashish e marijuana e oltre 12
grammi di cocaina.
I marocchini, con precedenti di Polizia, sono stati arrestati per detenzione di sostanza stupefacente
ed il cinquantunenne denunciato per porto di armi atte ad offendere.

La polizia recupera i soldi di una colletta per una famiglia bisognosa

Nella serata del 29 giugno, personale della Volante del Commissariato di P.S. di Rivoli in servizio di controllo del territorio per le vie della città ha fatto una scoperta non comune.

Gli agenti, unitamente a personale della Croce Verde di Rivoli, hanno infatti rinvenuto, occultato tra le siepi a bordo strada di una zona popolare, uno zaino grigio contenente, oltre ad effetti personali e documenti, oltre 1600 euro in contanti.

I poliziotti, inventariato tutto il materiale con professionalità e trasparenza, partendo dai documenti rinvenuti nello zaino hanno avviato le ricerche del caso, risalendo al legittimo proprietario dello stesso e procedendo alla sua convocazione presso gli Uffici del Commissariato per la restituzione.
Si tratta di una cittadina italiana che aveva denunciato di essere stata vittima di un furto con destrezza esattamente una settimana prima, presso l’U.R.P. dello stesso Commissariato di Rivoli.
Ignoti, infatti, dopo aver distratto la donna, le avevano sottratto lo zaino dal sedile anteriore della macchina.
La donna, commossa e in lacrime, si è confidata con gli Agenti, riferendo loro che quella rilevante somma di contante chiusa in una busta con su scritto il nome della mamma, quello del figlio e anche quello del gatto, altro non era che una colletta di parenti e amici indirizzata alla donna, convivente con la madre anziana, il figlio minore, ed appunto la gattina, che in questo momento stanno attraversando un momento difficile.

Paura per il maxi-serpente nel cortile del palazzetto

Il Centro Animali Non Convenzionali di Grugliasco, ha recuperato grazie al proprio personale recatosi sul posto  un serpente di notevoli dimensioni  nel cortile del palazzetto dello sport di Brandizzo.

Un po’ di paura tra i presenti. Il rettile è un  biacco, animale innocuo che si ciba di ratti. Poichè era in buone condizioni è stato liberato nell’ambiente naturale

Nel manifesto un vigile impiccato

Riceviamo e pubblichiamo / Torino: Il capoluogo piemontese  è stato tappezzato di manifesti raffiguranti un vigile impiccato mentre faceva multe.

image.gifL’immagine è sovrastata dalla scritta “Multa” e nella parte inferiore vi sono dei numeri dal significato ancora sconosciuto (2020=1312). La presenza di questi manifesti ha scosso la città, provocando l’ira della polizia e la rabbia dei cittadini. Una protesta incivile e vergognosa che non può passare inosservata, L’Associazione AssoTutela nel nome del Presidente Maritato deposita la denuncia presso la Procura della città. “Il rispetto delle autorità pubbliche deve essere sempre tutelato, reputiamo molto grave questo episodio che non può essere tollerato. Noi cittadini dobbiamo avere fiducia e gratitudine verso chi garantisce il rispetto della legge, AssoTutela è pienamente a sostegno delle forze dell’ordine.” Così in una nota il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato

Violenza contro le donne, codice rosso: tre arresti in un giorno

Tre  arresti in 24 ore con un unico denominatore comune: le vessazioni, le umiliazioni, le aggressioni ai danni di donne. Tutte ad opera dei loro ex compagni. La Squadra Volante è accorsa in aiuto di tre donne in diverse zone della città, le quali segnalavano la presenza sotto casa degli ex.

In un caso è addirittura lo stalker a telefonare al 112, intuendo forse che da lì a poco sarebbe arrivata la polizia: dichiara di essere stato messo fuori di casa senza motivo. Gli accertamenti condotti nei tre casi dai poliziotti hanno purtroppo fatto emergere un quadro di violenze e persecuzioni in atto da svariati mesi, anche anni. A dispetto delle misure cautelari, che già in qualche caso li avevano raggiunti, gli autori delle violenze riuscivano a avvicinare le loro vittime nel tentativo di riconquistarne la fiducia.
E’ il caso di un cittadino albanese: dopo aver scontato 6 mesi di custodia cautelare in carcere per i maltrattamenti nei confronti della moglie, essere stato colpito dal divieto di avvicinamento a lei a meno di 200 metri, facendo leva sul legame affettivo per i figli, è riuscito a rientrare all’interno del nucleo familiare nel mese di maggio scorso. Da quel momento, però, l’uomo aveva manifestato una violenza ancor più spiccata nei confronti della moglie, “colpevole” con la sua denuncia pregressa di aver dato via alla serie di provvedimenti cautelativi nei suoi confronti. Le minacce di morte non riguardavano solo lei ma anche i suoi anziani genitori. Solo una volta compreso che il marito non era affatto cambiato e che avrebbe continuato in maniera sempre più violenta, la signora si è decisa a contattare nuovamente le forze dell’ordine per denunciarlo. E’ la sera del 23 Giugno.
Soltanto poche ore dopo, nel pomeriggio del 24 Giugno, i poliziotti intervengono per altri 2 codici rossi, questa volta in zona San Paolo e Parco Dora. Nel primo caso, una cittadina italiana chiama in lacrime il 112 NUE; teme per la propria incolumità perchè si è accorta che l’ex convivente, verso cui ha sporto appena il giorno prima una denuncia per atti persecutori, la sta seguendo nuovamente. L’uomo, un cittadino italiano, ha da sempre manifestato nei suoi confronti un comportamento molto possessivo, aggressivo (le ha procurato aggressioni spaccandole un telefonino in fronte lo scorso Agosto) e capacità manipolatorie molto spiccate. Aveva convinto, infatti, amici e parenti della donna che fosse “lei” ad innescare i problemi della coppia. Negli anni passati, a causa dei continui litigi, i loro figli sono stati anche affidati ad una comunità per minori, mentre la donna è stata costretta a trasferirsi dalla sorella pur di sottrarsi alle violenze in famiglia.

Davanti agli agenti di polizia, lo stalker parla della sua “compagna” al presente, non di “ex compagna”, di fatto simulando l’esistenza di un rapporto che ormai è finito da moltissimo tempo. Asserisce di non sentirla da alcuni giorni e di essersi recato da lei solo per appurare che non le sia successo nulla di male. L’uomo verrà immediatamente arrestato per atti persecutori.
In zona Parco Dora, invece, è un cittadino straniero a contattare le forze di Polizia: dichiara di essere stato chiuso fuori casa dalla compagna. Si farà trovare ancora sul posto, fermo nel suo proposito di ingannare gli agenti. Non sa, però, che nel frattempo alla Centrale Radio è arrivato anche la richiesta di aiuto della donna, italiana.
Speiga, in lacrime, di essere bloccata in casa da due giorni perché l’ ex si è appostato sotto il suo appartamento in attesa che lei esca. Sotto casa, poco dopo, arriverà anche un collega di lavoro della signora che conferma di essere stato contattato da quest’ultima in mattinata affinchè le comprasse qualcosa da mangiare essendo lei impossibilitata a farlo dalla presenza dell’ex compagno. Gli accertamenti svolti hanno appurato che l’ultima denuncia per stalking ai danni dell’uomo risale ad appena un paio di giorni prima; le minacce di lui si erano spinte fino a quella di un omicidio/suicidio (“noi due dobbiamo sempre stare insieme” le aveva detto). La donna si era dunque barricata in casa, lui le aveva citofonato insistentemente numerose volte e tempestata di telefonate (oltre 600) nella notte precedente il definitivo arresto.