Lo “Smemorato di Collegno. Un caso oltre il tempo”

La vicenda che spaccò l’opinione pubblica del primo Novecento

“Lo smemorato di Collegno. Un caso oltre il tempo” rappresenta un’acuta analisi letteraria condotta dallo scrittore e giornalista Luciano Sartori su di una vicenda che portò il piccolo centro di Collegno alla ribalta internazionale. Dopo la presentazione nella città, patria della vicenda, Collegno, il libro approda a Torino nelle eleganti sale del Circolo della Stampa, palazzo Ceriana Mayneri, per essere presentato al pubblico mercoledì 7 novembre alle 17.30, alla presenza dell’autore, della giornalista Mara Martellotta e di Pietro Leonardi, critico e divulgatore di opere letterarie sotto forma teatrale. Luciano Sartori, originario di Collegno, ripercorre un caso che, a novant’anni dalla sua diffusione mediatica, continua ad incuriosire ed affascinare, attraverso un’opera che lui stesso definisce “piacevole ed amara, perché la vicenda non è lieta, ma piena di umanità”. Il libro, che espone un episodio storico di cui la città continua a serbare vivo il ricordo, si concentra in particolare sulla figura di Giulia Canella, la sposa che ha riconosciuto nello Smemorato Giulio Canella, veronese, professore emerito di filosofia, e la cui storia ha riempito le pagine dei giornali dell’epoca. Il 6 febbraio 1927 la Domenica del Corriere diffuse la fotografia di un uomo dalla folta barba, senza nome, con la didascalia “Chi lo conosce?” e, da quel giorno e per quattro anni, tutti i giornali parlarono dell’uomo che aveva smarrito se stesso, ricoverato nel manicomio della Certosa di Collegno. I magistrati, con sentenza della Corte d’Appello di Firenze, nella primavera del 1931, dopo un lungo processo, giunsero alla conclusione che lo smemorato era, invece, il tipografo torinese Mario Bruneri, latitante dal 1922, inseguito da tre ordini di cattura, sposato con Rosa, un figlio, ed un’amante di nome Milly. Questo primo controverso caso giudiziario fu destinato ad influenzare la letteratura del Novecento, in particolare Sciascia ed il teatro di Eduardo de Filippo. Fu un fatto di cronaca giudiziaria che divise l’Italia. Giulia Canella, donna coraggiosa e decisa, che riconobbe nello Smemorato il marito ritornato dalla guerra e dal quale ebbe, dopo il ricongiungimento, altri figli, provocando scandalo nell’ Italia perbenista fascista di allora, non accetto’ la decisione dei giudici di allora e, quando l’uomo fini di scontare la pena, raggiunse con lui il proprio padre in Brasile.

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