La ricca fucina cinematografica piemontese che agisce localmente puntando all’orizzonte
Si è aperta ieri sera al Cinema Massimo la 17° edizione del gLocal Film Festival con un omaggio a Flavio Bucci con la proiezione di Ligabue, di Salvatore Nocita, nella versione cinematografica dello sceneggiato televisivo andato in onda su Rai 1 nel 1977, digitalizzato da Rai Teche e dal Museo Nazionale del Cinema. Quarant’anni fa il grande successo di pubblico che ottenne valse all’attore il premio come Miglior attore protagonista al Festival Internazionale del Cinema di Montreal. E Flavio Bucci, torinese di nascita, con la sua comicità un po’ lunare e fuori dal tempo, ieri sera è stato lieto di raccontare al pubblico la sua vocazione per il mestiere di attore che lo folgorò giovanissimo, il legame con i grandi registi, uno fra tutti Elio Petri, l’insolita amicizia nata fra lui ed Alain Delon. Nel corso della serata Flavio Bucci, che è anche presidente di giuria, è stato inoltre insignito del Premio “Riserva Carlo Alberto”.
Quest’anno il festival, organizzato dall’Associazione Piemonte Movie, si alleggerisce nel nome, non si chiama più infatti Piemonte Movie gLocal Film Festival, ma si arricchisce nei contenuti e negli eventi, confermando la sua funzione di vivace salotto di scambio dove fare il punto sulla cinematografia locale con uno sguardo che abbraccia l’orizzonte più vasto. Sono passati dieci anni da quando il festival da Moncalieri è approdato a Torino e il direttore artistico Gabriele Diverio commenta così questa prima importante decade: “Sono passati dieci anni dalla nostra prima edizione torinese e il ricordo ancora chiaro delle prime riunioni e della curiosità con cui mi sono avvicinato mi farebbe dire sia passato meno tempo. D’altro canto, la quantità di iniziative ideate con l’associazione Piemonte Movie e il percorso che ci ha portato a diventare un appuntamento atteso in città, mi fa sentire come incontrovertibili tutti i giorni passati dal 2008 a oggi. Una cosa però è rimasta uguale, la passione che ci muove nella realizzazione di ogni nuova edizione del Festival che siamo certi, anche quest’anno, saprà stupire il pubblico e richiamare registi e professionisti che insieme a noi lo rendono tale”. Sempre presenti le due sezioni competitive che mostrano la creativa fucina cinematografica piemontese, Panoramica Doc con dieci documentari, di cui cinque anteprime (una assoluta e quattro regionali) e Spazio Piemonte, il contest che presenta i venti cortometraggi selezionati durante la rassegna che si tiene a febbraio Too Short to Wait. Domenica 11 marzo la proiezione di Fred, documentario sulla vita di Fred Buscaglione, sarà un altro evento speciale per celebrare un emblema della cinematografia regionale, il documentarista torinese dalla carriera eclettica Pier Maria Formento, meglio conosciuto come Pit Formento. All’interno della sezione ABC gLocal tre gli appuntamenti imperdibili per un confronto vivo con il cinema per film maker, addetti ai lavori e appassionati: sabato 10 marzo la Masterclass per indagare il rapporto tra attore e regista con due giovani protagonisti del cinema, Marco D’amore, attore della serie Gomorra e Francesco Ghiaccio che ha diretto l’attore nel film Un posto sicuro, la cui proiezione attiverà il confronto; una nuova sezione del festival, il lab contest Torino Factory per filmmaker under 30 presieduto da Daniele Gaglianone e sempre nell’ottica di incoraggiare la partecipazione dei più giovani la quarta edizione del premio professione Documentario che ha coinvolto centosettanta studenti di alcuni istituti di Torino e provincia che avranno la possibilità di confrontarsi con registi. Il 9 Focus & Festival gemellati sono invece lo spazio in cui la produzione regionale mostra tutta la sua variegata offerta attraverso i diversi festival che la animano e il confronto con il cinema contemporaneo e internazionale. E poi viene riproposto il grande cinema nella retrospettiva dedicata a Flavio Bucci, Il teatro è il mio pane quotidiano, curata da Alessandro Gaido e Fabrizio Dividi, con La proprietà non è un furto di Elio Petri, Maledetti vi amerò di Marco Tullio Giordana e L’ultimo treno della notte di Aldo Lado. Pochi film ma che danno un’idea delle viscerali capacità interpretative di un grande attore italiano.Il festival si chiude domenica 11 marzo con un documentario in anteprima regionale Non ne parliamo di questa guerra di Fredo Valla che sarà ospite in sala per parlare di un tema che sembra non esaurirsi col tempo: la giustizia di guerra nel primo conflitto mondiale.
Giuliana Prestipino
Per maggiori informazioni consultare il sito http://www.piemontemovie.com/site/festival/
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