“Algasiv…” dice il vecchietto entrato con circospezione. “Come, scusi?” Gli chiedono dall’altra parte del bancone. “Algasiv…” ripete lui con un filo di voce, prima di accorgersi di essere nel posto sbagliato. “Oh, basta! Ma sun dal tabachin!”. Entrare in tabaccheria pensando di trovarsi in farmacia: d’accordo, nel caso specifico la veneranda età può fare la differenza. Ma potrebbe anche trattarsi di uno di quei tanti segnali che indicano la tensione di una società sempre più distratta, abulica e stressata al tempo stesso. Infatti c’è stata anche la signora che per cinque minuti buoni ha parlato con il riflesso della tabaccaia nello specchio di fronte, anziché con lei in carne ed ossa, o l’omino che, entrando nel negozio, si è’ infilato nella porticina che conduce direttamente dietro al bancone: voleva forse fare praticantato in materia di “sali & tabacchi”? E questa è’ la tipologia dei clienti DISTRATTI. Ma nelle righe che seguono ve ne ne illustreremo tante altre.
attendibile. Migliaia di persone, ciascuna con i propri crucci e le proprie gioie, i vizi e le manie passano, seppur fugacemente, sotto l’occhio vigile del titolare. In questo caso si tratta di una lei , orgogliosamente tabaccaia da cinque anni. Si chiama Valeria (nella foto piccola) , ed è’ lei stessa a raccontarci questi episodi e tutti gli altri che vi stiamo per narrare. A 35 anni si occupa di un avviato esercizio di “tabacchino” con le due sorelle- la maggiore, Alessandra, contabile e la minore Roberta, titolare – e con l’aiuto di mamma Donatella (Lella), e papà Giovanni (Gianni) rispettivamente contabile e idraulico, pensionati ma incapaci di NON lavorare). Ci troviamo a Torino, nella tabaccheria “il Sogno”, in via Nizza 108/A, quasi all’angolo con piazza Carducci, dove il contatto con il pubblico, dalle 7,30 del mattino alle 19,15 offre ogni giorno a Valeria l’apparizione, quasi per magia – o, per l’appunto, in un sogno – del più vasto campionario possibile
di umanità. Una specie di stazione ferroviaria dove il capostazione è oltre il bancone a dirigere un traffico frenetico, non di mezzi ma di persone. Certo, la tabaccheria non è’ più quella di una volta . Oggi è’ una “centrale” di apparecchiature elettroniche per il gioco, le bollette, le ricariche telefoniche, le mille tipologie di codici acquisto per il mercato online. Ma anche la gente sara’ cambiata negli atteggiamenti e nei modi di fare? “Spesso prevale la fretta, il desiderio di fare tutto e subito che si trasforma in maleducazione”, ci spiega la nostra graziosa tabaccaia.In una tabaccheria così attrezzata e avviata (detiene anche, nella sua storia, il record della vincita del 6 al Superenalotto nel 2000, per la somma di 8 miliardi delle vecchie lire) gli episodi gustosi certo non mancano. Innanzitutto il capitolo delle storpiature dei nomi dei prodotti.
GLI STORPIATORI
I DISTRATTI
sapere come stiamo. C’è anche chi ci fa dei piccoli pensieri”, spiega Valeria mostrando al cronista un piccolo anello che le è’ stato donato. “E fa sempre piacere – prosegue – il caffè offerto la mattina presto consegnato dal barista quando sei da sola e quindi sanno che non puoi muoverti per andare al bar”.
