Space Land, quando la ricerca aerospaziale si coniuga con quella medica

spacelaND1vibertiCarlo Viberti  è anche autore di un thriller spaziale con lo stesso titolo

 

La ricerca medico-scientifica è strettamente connessa al mondo dello spazio. Ne è convinto Carlo Viberti, ingegnere aerospaziale presidente di Space Land, la prima onlus dedicata alla ricerca medico-scientifica, innovazione tecnologica e turismo microgravitazionale. Carlo Viberti è veterano di voli in assenza di peso, è stato responsabile della tecnologia europea sulla base spaziale russa Mir per l’Agenzia Spaziale Europea, ed è stato primo candidato astronauta ingegnere di bordo per missioni scientifiche suborbitali dalla presidenza dell’Agenzia Spaziale Italiana.

 

” Fino al 2006 abbiamo agito come associazione culturale onlus Cosmo Space Land – spiega l’ingegner Carlo Viberti – poi, a partire da quell’anno, abbiamo trovato degli interlocutori e investitori in grado di poter rafforzare la onlus con due realtà industriali quali SpaceLand Italia e recentemente SpaceLand Africa, tanto che oggi stiamo progettando di affiancare al nostro campus presso il Centro Spaziale Europeo, che ha sede in Belgio, un nuovo Centro spaziale “popolare”, che avrà sede sulle isole Mauritius. Avevamo proposto anche alle autorità cittadine torinesi di creare un Centro in Corso Marche, che avrebbe reso democratico l’approccio a questi voli di sperimentazione scientifica e tecnologica in assenza di peso, cui hanno partecipato anche una donna disabile, un uomo anziano di 93 anni e, come partecipante più giovane, un ragazzino undicenne (mio figlio Kim Marco Viberti). Le autorità torinesi si sono, invece, dimostrate disinteressate al progetto, nonostante i suoi forti indotti per il progresso di medicina, scienza e conoscenza, e per nuovi fronti occupazionali ad alto contenuto di lavoro. Abbiamo, invece, riscontrato un forte interesse in materia non solo da governi africani ed istituti internazionali quali la World Bank, ma anche da parte dei sindaci siciliani e di istituti scientifici della zona dell’ Etna, grazie al forte ritorno educazionale, socio-economico ed occupazionale di un piano industriale apprezzato da imprenditori internazionali del calibro di Candace Johnson, detta la Signora dei Satelliti “.

 

“Sul lato medico-scientifico, grazie alla sperimentazione sullo storico primo volo in assenza di peso con sperimentazioni totalmente italiane – aggiunge Carlo Viberti – compiuto da mio figlio, Kim Marco, di 11 anni, che ha rappresentato un record mondiale, nell’ambito della missione Space Land sono stati elaborati i primi risultati di una ricerca neurobiologica condotta da un gruppo di scienziati coordinati dall’Istituto Superiore di Sanità, in sinergia con il gruppo di Rita Levi-Montalcini ( Premio Nobel ), CNR e Università di Milano. Questa ricerca era rivolta a comprendere i meccanismi del cervello nel suo adattamento in condizioni di stress gravitazionale, per poter ampliare le conoscenze sulla degenerazione neuronale, che è alla base di patologie degenerative quali l’Alzheimer. I risultati conseguiti hanno anche peemesso di quantificare neuro-chimicamente migliore adattabilità dei bambini rispetto agli adulti, in quanto il loro cervello è in grado di secernere il fattore di crescita NGF fino a dieci volte in più che in un organismo adulto, oltre che maggiori quantitativi di ormoni come il cortisolo ed il BDNF, capaci di renderli adatti a ambienti in assenza di peso. Si aprono, quindi, scenari nuovi, con innovative sperimentazioni farmacologiche, ad esempio per prevenire l’Alzheimer, e anche in ambienti in cui  i bambini potrebbero rivelarsi, a livello psicofisico, quali i migliori astronauti per le missioni spaziali”.

 

“Il sistema Space Land – spiega l’ing. Viberti – ha creato un’innovazione nell’ambito dei programmi aerospaziali abitati e delle sperimentazioni in assenza di gravità, rendendo possibile per una persona comune e per categorie sociali, quali studenti minorenni, persone con disabilità fisiche e anziani attivi, di poter partecipare in ambiti interessati dalle discipline di Ricerca Medico-Scientifica e Sviluppo Tecnologico, un tempo esclusivo privilegio e appannaggio di enti governativi e industriali, dotati di enormi budget e capaci, quindi, di utilizzare i sistemi di volo di agenzie nazionali quali NASA e ESA. Con Space Land hanno potuto compiere sperimentazioni in assenza di gravità proprio persone con disabilità fisica o anziani, usufruendo di ambienti sperimentali aerospaziali dove il sapere si coniuga con l’innovazione. Questo ha prodotto risultati potenzialmente fondamentali non soltanto nel settore aerospaziale, ma anche in quello meccanico, nella bioingegneria,  nella lotta contro l’osteoporosi ed in particolare nella democraticizzazione dell’accesso ai laboratori in assenza di peso, permettendo a tutti di mettere in atto sperimentazioni multidisciplinari,  ad esempio anche per indumenti biomedicali e tessuti multisensoriali, e nell’ingegneria chimica e dei processi. Con l’anziano che ha partecipato alla nostra missione decollata dalla pista dello Space Shuttle abbiamo sperimentato e qualificato, per esempio, la maglietta biomedicale indossata poi da Samantha Cristoforetti in una sua recente missione orbitale .  

 

Per la qualifica ai prossimi voli microgravitazionali pubblici, ad aprile si terranno i primi corsi aerospaziali subacquei aperti a tutti nel paradiso delle Mauritius, dove il 21 e 22 aprile vi sarà anche il quarto congresso internazionale SpaceLand supportato dall’Università delle Mauritius e dalla Federazione Internazionale di Astronautica. Ora l’ingegner Carlo Viberti, con alle spalle una laurea in ingegneria aerospaziale conseguita al Politecnico di Torino con 110 e lode a 24 anni (fatto piuttosto insolito oggi con tanti neolaureati attempati) dà alle stampe il suo primo romanzo, edito da Paola Caramella Editrice, dal titolo “SpaceLand”, che lui stesso definisce un “thriller spaziale”, non soltanto un giallo d’autore, ma un libro capace di denunciare fatti e misfatti nel settore aerospaziale, e gli interessi politici e economici a questi connessi. Il libro sarà presentato venerdì 15 gennaio alle 20.30 con una cena aperta al pubblico presso Pasta & Basta in via Madama Cristina 116 a Torino.

 

per informazioni: www.SpaceLand.it. 

 

Mara Martellotta 

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