ABITARE CON STILE
Rubrica settimanale a cura di Magda Jasmine Pettinà
C’è chi aspetta il Natale per le luci, chi per il pandoro… e poi ci siamo noi, torinesi, che aspettiamo di vedere la prima neve sulle montagne come un segnale inequivocabile: è tempo di settimana bianca, fughe al caldo dei rifugi e – per molti – anche di dare finalmente un’occhiata al mercato delle seconde case in montagna.
E mai come quest’anno la montagna si conferma una certezza. Non solo per sciare, ma come investimento stabile, rifugio di benessere e – perché no – occasione di reddito grazie agli affitti brevi.
Ho analizzato per voi l’andamento dei prezzi dal 2019 al 2025 nelle località sciistiche più richieste d’Italia, tracciando un quadro chiaro: le case in montagna valgono sempre di più. E tra le grandi protagoniste troviamo proprio Valle d’Aosta e Piemonte, mete storiche per chi vive a Torino e desidera un buen retiro a breve distanza.
Courmayeur e Cervinia: l’élite valdostana vola sempre più in alto
Sul podio nazionale, subito dopo Cortina, troviamo Courmayeur, che si conferma regina incontrastata del lusso valdostano. Qui la richiesta media supera gli 8.000 €/mq, con un aumento del 24% rispetto al 2019.
Un mercato vivace, alimentato da un mix irresistibile: compravendite solide, turisti internazionali e un’offerta di seconde case limitata e di qualità.
Ma la vera sorpresa arriva da Valtournenche – Cervinia, dove la crescita è stata quasi “a doppia cifra larga”: da 2.937 €/mq a 6.740 €/mq in cinque anni.
Qui pesa moltissimo l’appeal del comprensorio del Cervino, che unisce sci ad alta quota, stagione lunga e investimenti infrastrutturali che stanno rivalutando tutto il territorio.
Il Piemonte tiene il passo: Sestriere e le località amate dai torinesi
Dal lato piemontese, la risposta è altrettanto forte.
Sestriere – icona assoluta per sciatori e investitori – supera oggi i 3.650 €/mq, segnando un +21%.
Un risultato trainato dalla posizione strategica, dal comprensorio della Via Lattea e dalla forte richiesta di seconde case da parte di torinesi e lombardi.
In crescita anche le altre località dell’arco alpino piemontese, soprattutto quelle con buona ricettività e stagioni lunghe, che negli ultimi anni hanno beneficiato sia dello smart working sia del turismo outdoor quattro stagioni.
Morgex e le altre chicche valdostane
La Valle d’Aosta, si sa, offre più di una perla.
A Morgex, porta d’accesso a Courmayeur e ricercatissima per il mercato delle baite ristrutturate e dei piccoli appartamenti in centro, i valori hanno superato i 3.395 €/mq, crescendo del 19% dal 2019.
Un dato che conferma un trend preciso: le micro-località servite bene, con buon rapporto qualità/prezzo, stanno attirando una nuova generazione di acquirenti – giovani famiglie, professionisti “ibridi” tra città e smart working, investitori che puntano agli affitti brevi invernali ed estivi.
Perché la montagna cresce così tanto?
Le ragioni sono chiare:
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Ricerca di qualità della vita: più natura, sport, aria pulita e spazi intimi.
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Investimento sicuro: le località sciistiche non subiscono grandi oscillazioni.
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Affitti brevi redditizi: prezzi settimanali altissimi nelle festività.
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Domanda internazionale in aumento: soprattutto nelle mete top come Courmayeur.
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Offerta limitata: poco nuovo costruito, molto ristrutturato di pregio.
La montagna non è più solo una fuga invernale, ma una scelta di lifestyle.
Il fascino eterno della casa in quota
Con l’inverno alle porte, Torino guarda – come sempre – alle sue montagne.
Oggi però lo fa con una consapevolezza nuova: acquistare una casa in montagna non è solo un vezzo, ma un investimento di valore, capace di unire piacere, redditività e patrimonio immobiliare.
Che sia Courmayeur per chi cerca il top, Sestriere per gli sportivi, o le piccole località della Val d’Aosta per chi desidera un rifugio intimo… il trend è chiaro: la montagna continua a salire. E non parliamo solo di altitudine.

