Tempo di bilanci per “Uscite di Sicurezza”, progetto per la diffusione tra i giovani del tema della sicurezza nella filiera agroalimentare

Oltre 175 ragazzi e ragazze degli istituti Alberghiero e Ciofs coinvolti in attività extrascolastiche per creare adesivi di sensibilizzazione sullo sfruttamento sul lavoro. Tre presenze ai mercati di Campagna Amica per avvicinare gli acquirenti al tema della sicurezza sul lavoro dal campo alla tavola. Sei sondaggi alla cittadinanza con 386 risposte raccolte. È il bilancio delle attività dell’edizione 2022 del progetto Uscite di Sicurezza rivolto fin dal 2015 agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado e dei centri di formazione professionale per promuovere la cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro.

Si tratta di un’iniziativa promossa e finanziata dalla Città di Torino dopo la tragedia avvenuta negli stabilimenti Thyssenkrupp di Torino del 2007, che ha reso necessario un intervento finalizzato a incrementare la cultura della sicurezza del lavoro da parte delle Istituzioni, degli operatori, della cittadinanza e delle parti sociali. Tutte le attività sono state infatti finanziate con le risorse derivate dal risarcimento del danno ottenuto dalla Città di Torino, costituitasi parte civile al processo.
L’amministrazione comunale, attraverso l’assessorato al Lavoro, ha messo in campo un’azione pluriennale per affrontare il tema della sicurezza sotto profili diversi, con particolare attenzione ai fenomeni emergenti nel mondo del lavoro.

Focus delle azioni proposte agli studenti nel 2022 è stato il sistema produttivo della filiera dell’agro-alimentare, dal campo alla tavola, tema che attiene la salute di tutti e in particolare l’acquisizione di competenze specifiche da parte dei molti giovani delle scuole secondarie di secondo grado e dei centri di formazione professionale che frequentano indirizzi affini al tema.

Il progetto è stato realizzato da ISMEL – Istituto per la Memoria e la Cultura del Lavoro dell’Impresa e dei Diritti Sociali –, cooperativa O.R.So. e MagazziniOz.
In sei mesi di attività:
si sono raccolte 386 risposte a 6 sondaggi aperti alla cittadinanza;
si è promosso il progetto durante la Settimana del Lavoro 2022 – Verso la sostenibilità;
si sono incontrate 7 classi degli istituti Alberghiero e CIOFS coinvolgendo in tutto 175 tra ragazze e ragazzi che in attività extrascolastiche hanno creato degli adesivi di sensibilizzazione sullo sfruttamento sul lavoro;
tramite 3 presenze ai mercati di Campagna Amica si è sensibilizzato il pubblico degli acquirenti sul tema della sicurezza sul lavoro dal campo alla tavola;
nell’azione di pittura collettiva “Pop Food” sono stati coinvolti oltre 100 passanti grazie alla sinergia con il Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli e al progetto “Abitare il tempo”, anch’esso promosso dalla Città di Torino, e si è affrontato il tema anche sotto il profilo emozionale.

Sono molteplici le filiere legate al cibo a cui bisogna dedicare attenzione, dalla coltivazione alla raccolta, dallo stoccaggio alla lavorazione dei prodotti, al loro confezionamento, distribuzione, trasporto, consumo. E come ha ricordato l’assessora comunale al Lavoro e alle Politiche per la sicurezza, per il benessere di chi vi lavora e di chi consuma il cibo stesso è fondamentale la sicurezza di ognuna. Per l’assessora il pesante bilancio delle morti dovute agli incidenti sul lavoro ha posto la necessità di avviare interventi urgenti anche, e soprattutto, nelle scuole per promuovere una diffusa cultura della sicurezza partendo dai più piccoli.

Nel corso del progetto si è scoperto che parlare di lavoro, lavoratori e sicurezza nella filiera agroalimentare apre riflessioni profonde, tra queste:

come mai non è obbligatorio inserire nell’etichetta informazioni sulle condizioni dei lavoratori che hanno prodotto ciò che si sta acquistando? Questo aiuterebbe tutta la società ad accrescere la sensibilità sul tema dello sfruttamento del lavoro e dei diritti da riconoscere ai lavoratori. Faciliterebbe inoltre una maggiore consapevolezza lungo tutta la filiera: non solo al momento dell’acquisto ma anche in tutte le fasi della produzione;
sprecare cibo è sinonimo di sprecare lavoro: attualmente circa un terzo degli alimenti prodotti vengono persi in uno dei passaggi tra il campo e la tavola. Questo implica che un terzo di ciò che viene fatto da chi lavora nella filiera viene, letteralmente, buttato nel cestino.

Il progetto ha posto l’accento sul protagonismo dei giovani attraverso una serie di attività: laboratori scolastici di sensibilizzazione e riflessione della percezione della sicurezza nell’ambito dell’alimentazione; sensibilizzazione e riflessioni gestite dai giovani verso i giovani sul collegamento tra sicurezza ed eticità del lavoro nella filiera alimentare; coinvolgimento di utenti e cittadini nella partecipazione ai sondaggi e distribuzione dei materiali informativi prodotti (adesivi e brochure) in occasione di eventi sul territorio; supporto alle attività di gestione e organizzazione di momenti politici pubblici (tavola di confronto seminariale presso il Comune di Torino).

Affrontare con i ragazzi questo tema così importante in ambito produttivo, dunque, ha offerto l’opportunità di agire su diverse attività: l’educazione alla sicurezza nei luoghi di lavoro dalla coltivazione alla trasformazione, ma anche la sicurezza nella conservazione e nel trasporto di lunga distanza, la sicurezza nel trasporto in città (i riders) e nel consumo del cibo.

Gli esiti del lavoro sono reperibili sul sito www.uscitedisicurezza.it

Per ulteriori informazioni:
Servizio Lavoro Città di Torino
T 011 01125838 – www.comune.torino.it/lfs/pag/p253.shtml

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