Bullismo: un protocollo per sostenere azioni riparative capaci di superare il reato e ricostruire i legami tra vittime, autori e comunità

Il territorio torinese da anni è in prima linea nel contrasto al fenomeno del bullismo attraverso la prevenzione negli ambienti più a rischio e la coprogettazione di iniziative di Giustizia Riparativa che coinvolgono vittime, autori, famiglie e comunità.

Oggi, nella Sala Colonne di Palazzo Civico, la Procura per i Minorenni, l’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte, il Comune di Torino, l’ASL Città di Torino, l’Università degli Studi di Torino, l’Ordine degli Psicologi, le Associazioni del Terzo Settore già operanti sul territorio hanno sottoscritto un nuovo Protocollo d’Intesa per il supporto e la rielaborazione dell’esperienza di bullismo.

Il bullismo è una forma di comportamento sociale violento, intenzionale, di natura sia fisica, sia psicologica, ripetuto nel corso del tempo e attuato nei confronti di persone considerate come bersagli facili e/o incapaci di difendersi. Gli ambienti scolastici e, più in generale, i contesti sociali riservati ai più giovani, sono gli spazi tipici in cui avvengono tali atti, ma sono sempre più frequenti anche in spazi virtuali come chat e social network (cyberbullismo).

Il nuovo Protocollo d’Intesa è frutto dell’esperienza positiva di collaborazione già maturata a partire dal 2017 che ha permesso di ragionare e operare sul tema in questi anni, in sinergia tra le istituzioni che si occupano, a vario titolo, del benessere dei minori.

I soggetti promotori dell’accordo intendono sviluppare un intervento permanente con il territorio e i ragazzi utile sia a prevenire il verificarsi di condotte devianti, sia a sviluppare attenzione e sostegno nei confronti delle vittime.

In particolare, grazie all’attuale Protocollo, sarà possibile offrire a ragazze e ragazzi in condizione di sofferenza e/o fragilità opportunità in grado di rinforzare le risorse personali; laddove, invece, si siano già verificati casi, sostenere le vittime di bullismo e/o di cyberbullismo, al fine di permettere loro di elaborare l’esperienza traumatica vissuta, recuperare l’autostima e trovare nuovi percorsi di crescita.

Sarà possibile intervenire a livello scolastico, giuridico e psicopedagogico con incontri di sensibilizzazione e formazione per approfondire le differenti sfaccettature del fenomeno.

Il Protocollo – in virtù dell’esperienza maturata nell’ambito dei progetti di Giustizia Riparativa già avviati proprio sul territorio regionale e, in particolare, torinese – rivolge un’attenzione specifica al sostegno e alla crescita delle iniziative già in essere e alla

creazione di nuove che si possano rifare al paradigma riparativo. Tale approccio consente di affrontare i conflitti scaturiti da azioni illecite attraverso il coinvolgimento diretto dei suoi attori sociali: la persona vittima, l’autore di tali comportamenti e la comunità.

Infine, attraverso la costituzione di una cabina di regia, sarà possibile un monitoraggio periodico sulla gestione dei singoli casi su tutto il territorio della Città di Torino e il coordinamento dei progetti storicamente operanti all’interno delle scuole di ogni ordine e grado per avviare una ‘coprogettazione’ mirata che sappia rispondere, in modo organico, al fenomeno del bullismo.

La Vicesindaca, con delega alla Legalità, Michela Favaro, sottolinea come “il bullismo e il cyberbullismo rappresentano un fenomeno complesso che ferisce e lascia cicatrici nella vita dei più giovani a cui questo Protocollo offre risposte altrettanto articolate. L’istituzione dell’assessorato alla Legalità, di cui ho la delega, ci offre la possibilità, collaborando con gli altri assessorati, di costituire un sistema cittadino per la legalità con cui stimolare l’intera comunità a partecipare attivamente alla costruzione di una società con gli anticorpi necessari a proteggere quotidianamente le persone più fragili, vittime di ingiustizie e violenze. In questo scenario il Protocollo che oggi firmiamo, rappresenta un tassello importante”.

Un protocollo in sinergia tra istituzioni con un obiettivo comune: scardinare bullismo e cyberbullismo. Il percorso di prevenzione, dialogo e osservazione intrapreso con SicurSe permetterà alle scuole e ai giovani e alle giovani torinesi, con il totale supporto delle istituzioni, di affrontare questi fenomeni con gli strumenti adeguati. È necessario lavorare con costanza negli ambienti, reali e virtuali, che le ragazze e i ragazzi abitano ogni giorno e in cui vogliamo che si sentano sicuri, accompagnati, accolti” precisa l’Assessora all’Istruzione, Carlotta Salerno.

L’Assessore al Welfare, Diritti e Pari opportunità, Jacopo Rosatelli, evidenzia che “il bullismo e il cyberbullismo rappresentano al tempo stesso una negazione dei diritti fondamentali delle persone più giovani e una minaccia al loro benessere. Con la firma di questo protocollo, si consolida una positiva risposta inter-istituzionale ad un fenomeno sociale complesso. Il metodo scelto – fondato sulla formazione, l’educazione alla cittadinanza e la giustizia riparativa – consente di andare al di là della mera sanzione dei comportamenti violenti, agendo per la prevenzione e in favore di cambiamenti sociali profondi. La Divisione servizi sociali darà il suo massimo contributo perché siano garantiti il benessere e la salute delle persone minori coinvolte”.

Per la Procuratrice per i minorenni del Piemonte e Valle d’Aosta, Emma Avezzù “gli atti di bullismo, come il cyber bullismo, spesso configurano anche fattispecie di reato: dalla diffamazione aggravata, alle lesioni personali, la violenza privata, fino a reati anche più gravi come lo stalking: le vittime sono quasi “predestinate” per la condizione di fragilità nella quale si trovano. Ma anche gli autori sono spesso ragazzi parimenti insicuri, che cercano forza nel gruppo e in riferimenti devianti. L’offerta di una spazio d’incontro, di dialogo tra autore e vittima, e di educazione alla legalità trova, pertanto, il proprio spazio in fase di prevenzione, ma anche quando la Giustizia, specie minorile, sia già stata chiamata ad intervenire. E l’esperienza di questi anni, avviata dalla procuratrice Baldelli, che mi ha preceduta, ci ha insegnato quanto l’attività riparativa, e l’occasione di dialogo tra autore e vittima, tra autore e contesto sociale “offeso”, sia più produttivo della mera sanzione, e riconduca al vivere nel rispetto dell’altro, così come alla maturazione dell’autostima, che fa del ragazzo un cittadino consapevole”.

“L’ASL Città di Torino, da sempre impegnata istituzionalmente nella presa in carico, oltreché nella valutazione e nel monitoraggio, di minori vittime di bullismo, si impegna a lavorare in stretta sinergia con tutte le altre Istituzioni firmatarie del protocollo, secondo una modalità di lavoro di rete, utilizzando i diversi strumenti della prevenzione, in particolare coinvolgendo il mondo della scuola –  sostiene il Direttore Generale ASL Città di Torino, Carlo Picco – Il lavoro della presa in carico del minore viene estesa anche al nucleo familiare, come intervento di sostegno ai genitori, utilizzando una modalità di lavoro specifico per la rielaborazione dei vissuti traumatici”.

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