Il direttore d’orchestra è di origine senese, ma torinese d’adozione
Si terrà a Treiso nel Cuneese, sabato 9 novembre prossimo alle 16, presso il Centro Culturale, ex Chiesa dei Battuti, la cerimonia di assegnazione del Premio intitolato a “Publio Elvio Pertinace”, giunto quest’anno alla sua ventottesima edizione.
La commissione preposta all’individuazione del destinatario di questa edizione del Premio ha scelto il direttore d’orchestra Antonmario Semolini, musicista conosciuto a livello internazionale per la qualità delle sue interpretazioni. Il Maestro di origine senese, ma torinese da sempre, si trova in buona compagnia con gli illustri assegnatari del premio che lo hanno preceduto. Infatti, tra i prescelti delle precedenti edizioni, spiccano i nomi di uomini di lettere, di scienza e di arte, tra cui si distinguono il professor Gianluigi Marianini, antesignano dei “tuttologi” TV, i pittori Gianni Chiostri, Ugo Nespolo, Ezio Gribaudo, il mitico editore di Alpignano Tallone, i medici Massimo Foglia, Pino Rosso, Pierluigi Baima Bollone, il filosofo Vittorio Mathieu, il pioniere del jazz Renato Germonio ed il celebre violinista Salvatore Accardo. Il premio è stato ideato da Bruno Labate con il contributo di diversi intellettuali ed è stato dedicato alla nobile figura dell’unico imperatore romano di origine subalpina, non presenta finalità politiche e si pone in antitesi ai tanti premi ufficiali e di palazzo, continua a vantare una organizzazione su base volontaria, che ne ha rappresentato anche il gruppo fondatore, al di fuori delle logiche partitiche e di potere.
Il Premio Pertinace affonda, quindi, le sue radici nella terra piemontese ed è dedicato, infatti, all’imperatore Publio Elvio Pertinace, nativo di Alba Pompeia (l’attuale Alba) nel 126 d.C. sotto il regno di Adriano. Eletto imperatore dai Pretoriani, subito dopo la morte cruenta del figlio di Marco Aurelio, Commodo, Pertinace seppe guadagnarsi la stima del popolo nel suo breve regno, conclusosi con l’assassinio, nel corso di una congiura, da parte dei Pretoriani stessi, che costituivano il corpo di guardia dell’Imperatore. Pertinace può, quindi, essere considerato, per il corso che diede al suo governo imperiale, improntato ad energia e giustizia, il simbolo delle attitudini e del carattere tipici del popolo piemontese, che racchiude le doti della serietà, della onestà e della tenacia.
Proprio nel comune cuneese di Treiso, nella piazza Leopoldo Baracco antistante il Comune, è stata scoperta ad inizio del 2019 una stele con relativo busto bronzeo dell’imperatore Pertinace, eseguito dallo scultore Fernando Delia. L’iniziativa, voluta e sostenuta dall’amministrazione comunale di Treiso, ha suscitato notevole interesse perché la stele è stata posta nel centro del paese che ha proprio sul suo territorio una località denominata Pertinace.
Mara Martellotta
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