Rubrica settimanale a cura di Laura Goria
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Chip Cheek “Luna di miele a Cape May” – Feltrinelli- euro 19,50
E’ da tenere d’occhio lo scrittore americano 43enne Chip Cheek perché in questo suo primo romanzo dimostra una certa abilità nell’intrufolarsi nelle pieghe dell’anima dei personaggi, raccontandone dubbi, scatti d’umore e debolezze. Siamo nel 1957 e i giovani Henry ed Effie, inesperti della vita e delle trappole matrimoniali, decidono di passare la luna di miele a Cape May, nel New Jersey, nella casa di mare dove Effie era solita trascorrere le estati della sua infanzia. Arrivano dalla Georgia rurale e sono decisamente provinciali, ingenui, privi di esperienza. Ad aspettarli è una cittadina silenziosa e fuori stagione, la noia è dietro l’angolo. Poi una casa del quartiere si anima con la festa organizzata dall’affascinante e mondana newyorkese Clara che conosce Effie da quando era piccola. I novelli sposi si imbucano al party e, senza rendersene conto, entrano nel cerchio magico di Clara e del suo amante Max. Una conoscenza dapprima superficiale che nel giro di un giorno declina in convivenza. Clara insiste per ospitarli e intorno a loro monta un teatrino di scorribande nelle altre ville chiuse, gite in barca a vela, meeting sulla spiaggia ed altri stratagemmi per debellare tedio e una vita vuota. A smuovere le acque -e soprattutto i sentimenti di Henry- è la giovane artista Alma, sorella dell’irriducibile play boy Max, con il quale Clara tradisce allegramente l’anziano e facoltoso marito. Henry intreccia con Clara una relazione che si sciorina in infuocate notti di passione in una casa al momento disabitata. Decisamente un tradimento hot agli albori di un matrimonio che sembrava promettere bene.
Preparatevi a leggere scene hard, sensualità e scoperta di corpi, sensi di colpa e indecisioni varie, fino a una bollente orgia a 4 in cui trainanti saranno i disinibiti Clara e Max, mentre ad essere travolti saranno i due sposini. E di più non anticipo, solo che sarà l’epitaffio del loro candore e innocenza, e ne accadranno davvero di tutti i colori…
Christi Daugherty “Replica di un omicidio” -Corbaccio- euro 19,90
L’autrice 44enne ha fatto tesoro della sua esperienza come cronista di nera in un giornale del Texas, e in questo romanzo distilla tutta la sua bravura, che le è valsa vari riconoscimenti e premi per l’attività giornalistica votata alla lotta contro corruzione e criminalità. Sposata con un regista inglese, da anni vive in Gran Bretagna. Nel thriller, ambientato a Savannah in Georgia, il suo alter ego è la giovane giornalista Harper Mc Clain. Ha una tragedia alle spalle che ne ha segnato l’esistenza. Aveva appena 12 anni quando tornata da scuola scopre il cadavere della madre, nuda sul pavimento della cucina, uccisa da una furia di coltellate. A soccorrerla era stato il sergente Smith che non solo aveva condotto le indagini, ma l’aveva anche presa sotto la sua ala protettrice, ospitandola nella sua famiglia e seguendone la crescita. L’assassino della madre non è mai stato individuato ed è questo il buco nero nella sua anima. Ora Harper è la cronista di punta del quotidiano locale e grazie all’amicizia con Smith (diventato capo della sezione omicidi) ha familiarità con le forze dell’ordine e una marcia in più per non bucare mai una notizia ed arrivare prima dei colleghi. Dallo scanner sintonizzato sulle frequenze della polizia irrompe la segnalazione del delitto di una giovane donna, uccisa con le stesse modalità di sua madre, anche lei scoperta in una pozza di sangue dalla figlia 12enne. Insomma una fotocopia dell’assassinio di anni prima che le ha stravolto l’esistenza. Harper è tosta, coraggiosa fino all’incoscienza e si mette ad indagare convinta che dietro le due morti ci sia lo stesso killer. Questa volta la vittima è la bellissima 32enne Marie Whitney, vicedirettrice del dipartimento Arricchimento e Sviluppo del college locale. Donna affascinate e ammaliatrice, straordinaria fundraiser, ambiziosa e arrampicatrice. Harper scava nel suo passato e scopre parecchi scheletri nell’ armadio, a partire dai tanti amanti che ha raggirato in modo spietato. Tra battute d’arresto e proibizioni di indagare ulteriormente (urlate dalla sua caporedattrice e da Smith) lei persevera sulla sua strada convinta che dietro quelle orribili morti ci sia un poliziotto. Mette a repentaglio la sua carriera e quella di chi la ama ….e capite bene che la trama è destinata ad infittirsi fino al finale…sorprendente.
Leonardo Padura “La trasparenza del tempo” -Bompiani- euro 20,00
Ecco la nuova indagine del detective Mario Conde, il personaggio creato da Leonardo Padura, scrittore cubano nato a Mantilla, difficile quartiere dell’Avana, in una Cuba che sta cambiando.
Aperta al consumismo occidentale, con apparenti riforme, dilagante corruzione, possibilità di viaggiare oltreconfine, ma di fatto un paese ancora in difficoltà. Il 60enne MarioConde non è più un poliziotto; disilluso da tempo, guarda con angoscia la sua corsa verso il fine vita. Condivide la sua solitudine con il fedele cane Monnezza, anche lui sul viale del tramonto. Per vivere commercia in libri preziosi e di antiquariato, è attratto da donne dalla bellezza statuaria (sul genere di Sonia Braga) ma è eternamente fidanzato con la compagna di liceo, Tamara, 57enne dalla sensualità prorompente e pazienza infinita. Il suo lento tran tran quotidiano viene stravolto dalla telefonata di Bobby Roque. E’ un vecchio compagno di scuola che non sentiva da anni; ora fa il mercante d’arte tra l’Avana e Miami, è dedito alla santerìa ed è appena stato derubato dal suo amante Bobby, che gli ha letteralmente svaligiato la villa. Soprattutto ha fatto sparire un’importante reliquia, cimelio di famiglia: la statuetta della Vergine nera di Regla. Chiede aiuto a Conde ed è così che ha inizio l’indagine sotto traccia in una Cuba in cui miseria e ubriacature di rum e portulaca sono alleviate dalla musica e dal fascino inquieto di un paese fatto di vicoli, luce tropicale e vite difficili. Conde va a ritroso nel tempo e ricostruisce le tappe che hanno fatto transitare la statuetta dall’Europa a Cuba. Riporta alla luce l’affascinante storia del contadino catalano Antoni Barral, fuggito dal suo paese e imbarcatosi su un mercantile diretto ai Caraibi. Tra miracoli veri o presunti, guarigioni altrimenti inspiegabili, santeria e un coro caleidoscopico di voci, godetevi l’indagine di Mario Conde sullo sfondo di una Cuba brulicante di vita e indimenticabile.
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