Pasquale Cavaliere è un eterno giovane. La sua
tragica morte porta con sé questa considerazione.
Quasi una sorte di eternità nel ricordo di chi lo ha
conosciuto ed apprezzato. Poi ti rendi conto che
sono passati venti anni. Una eternità. L’ immortalità
grazie a chi ricorda superando l’ oblio del tempo.
Pasquale ha trovato il suo riscatto nell’ attività politica e sociale.
Prima in Avanguardia
Operaia e poi nei Verdi. Consigliere comunale e
regionale. Uno che si è messo in gioco più volte con
( purtroppo ) una vena di melanconia che lo ha portato
alla depressione. Probabilmente qualcosa di più
grande di lui. Un moderno eroe con le fragilità anche
di un eroe. Lo si ricorda grazie soprattutto ai suoi
amici e ai suoi compagni.
Ogni anno una iniziativa per ricordarlo.
Ora nella sua città di adozione, Ciriè, il 28 settembre, dove aveva mosso
i primi passi politici sui temi ambientali. Fin dalla fine
degli anni ’60 nel Canavese molte erano le fabbriche altamente
inquinanti. Molti gli operai morti.
Molti tumori. Di lavoro si moriva. Del resto come oggi. Il luogo dove si svolge
l’incontro è la Società Operaia, simbolo per 150 anni di
lotte operaie per diritti, orario e salario. Il più delle
volte gli scioperi erano ad oltranza e le società di
mutuo soccorso facevano credito alle famiglie senza
stipendio. Qui le cose sono cambiate in meglio.
Ricordarlo fa sempre bene. Ciao, Pasquale. Esserci
significa ricordarti con la consapevolezza della memoria
di chi sei stato.
Patrizio Tosetto