Ad Avigliana, fino al 13 ottobre, la mostra organizzata dall’Associazione Culturale “Arte per Voi”
Tre sedi si dividono quest’anno la quarta edizione della Terra degli dei ovvero “Gli artisti della ceramica nel Centro storico di Avigliana”, mostra ancora una volta organizzata da Luigi Castagna e Giuliana Cusino dell’Associazione Culturale “Arte per Voi” e curata dall’archeologa e storica dell’arte Donatella Avanzo. La Chiesa di Santa Croce, in piazza Conte Rosso, nel cuore del borgo medievale, ospita 79 opere realizzate da 22 artisti d’importanza nazionale e internazionale, la Galleria Arte per Voi (nella medesima piazza) 43 opere dovute a 12 artisti di eguale notorietà mentre la Galleria “Porta Ferrata” è la vetrina per le opere del Maestro Piero Della Betta e dei suoi allievi della Scuola Comunale per l’Arte Ceramica. La mostra (visitabile sino al 13 ottobre con orari il sabato dalle 15 alle 19 e la domenica dalle 10 alle 12,30 e dalle 15 alle 19, presente un eccellente catalogo), che ha interessato anche in prima persona l’Assessorato alla Cultura del Comune di Avigliana, ha visto il patrocinio della Regione Piemonte, della Città Metropolitana di Torino e della Città di Avigliana nonché “il fondamentale contributo, operativo e finanziario, di privati, aziende e associazioni”. Sostengono gli organizzatori: “L’evento, che ci auguriamo continui a ripetersi negli anni futuri, ha un duplice obiettivo: costituire uno degli appuntamenti centrali del Piemonte dedicati alla ceramica d’arte contemporanea oltre a rappresentare l’occasione per conoscere le bellezze artistiche e la storia della Città”.
Con l’abituale sensibilità, scrive Giuliana Cusino: “Mani che impastano, tagliano, schiacciano, lisciano, incidono, uniscono, dividono, modellano, trasformano. Poi l’attesa, mentre l’acqua abbandona la materia. E il calore, a volte fuoco, come una volta, che cuoce a lungo, dolcemente, perché nulla abbia a patirne”. Materia, colori ora “brillanti o opachi, sgargianti o delicati, lucidi di metallo” che sprigionano dalla bravura e dalla passione dei tanti artisti presenti: Antonio Adesso, Lisena Aresu, Franca Baralis, Sandra Baruzzi, Tiziana Berrola, Luciana Bertorelli, Enrica Campi, Luigi Canepa, Antonio Capra, Claudio Carrieri, Domenico Castaldi, Ilaria Chiocchi, Giuliana Cusino (“Giungle” del 2019), Gianluca Cutrupi, Piero Della Betta, Agnes Duerrsschnabel, Maria José Etzi, Marisa Franchino, Sara Galizio, Sonia Girotto, Nadia Giuffrida, Giacomo Lusso, Luca Mainardi, Erika Marchi, Guglielmo Marthyn (“Isola del gabbiano”, 2019), Aldo Pagliaro, Paolo Pastorino, Romana Pavan, Laura Peluffo, Gianni Piccazzo, Silvia Pistolin, Ylli Plaka, Maria Primolan (“Scary Monsters”, una terracotta bianca datata 2018), Ermes Ricci, Federico Rivetti, Guido Roggeri, Carlo Sipz, Vittorio Zitti. Da ricordare ancora la presenza importante dei Maestri Sergio Unia, Sergio Vigliaturo con alcuni suoi vetri (“America”, 2018), Nino Ventura (“Lunatici”, 2018) e Ezio Gribaudo, presente con alcune maioliche (tra le altre, la “Piramide Metafisica”, in un alternarsi sulle sue facce di bassorilievi e altorilievi a rappresentare ranocchie e pesci”.
A Ezio Gribaudo – “sperimentatore infaticabile” – (“il grande Dinosauro dell’Arte” è la affettuosa definizione di Donatella Avanzo), che all’inizio dell’anno ha festeggiato i suoi novant’anni con le tante mostre che hanno fatto da cornice – dal Museo del Risorgimento a quello dell’Automobile, a Torino -, anche “Arte per Voi” ed il Comune di Avigliana hanno voluto rendere un omaggio prezioso. Ricorda ancora Avanzo: “La terra degli Dei ricrea per l’importante occasione l’allestimento di alcune signigicative opere in ceramica bianca di Ezio Gribaudo, esposte per la prima volta nella Casa Museo dell’artista e amico Asger Jorn. Casa Jorn sorge sulle alture di Albisola, nell’antico quartiere dei Bruciati: acquistata dall’artista danese negli anni Cinquanta e trasformata in uno spazio meraviglioso, ricco di opere d’arte inserite in una natura armoniosa. Poco prima di morire l’artista donò al Comune di Albisola Marina la casa-giardino con tutte le opere che conteneva affinché venisse utilizzata come museo e dopo un complesso restauro si poté aprire al pubblico nel 2014, anno del centenario della sua nascita”.
Gribaudo, che aveva conosciuto Jorn nell’atelier parigino di Giacometti all’inizio degli anni Sessanta, spinto dalle parole entusiaste verso l’artista di Dubuffet, “si rese disponibile a prestare importanti opere e documenti”. In seguito, “negli anni Settanta il maestro torinese – continua ancora Avanzo – realizzò a Casale Monferrato nove piatti monocromi bianchi, intervenendo sul processo del tutto meccanizzato e standardizzato, mutandolo attraverso il gesto dell’estro creativo capace di invenzioni plastiche tridimensionali. Nasce così la sua nuova visione della “Still Life”, nata da una sorta di divertissement che ha come soggetto la nostra identità culturale popolare (lasagne, pizze, pastasciutte): tutto però sarà candido, “leucofilo”, come scritto nella famosa lettera inviatagli da Giorgio De Chirico”.
Elio Rabbione
Nelle immagini,
Ezio Gribaudo, “Piramide Metafisica”, 30,5 x 31 x 18,5, maiolica, 1978
Silvio Vigliaturo, “America”, diam. 48, scultura in vetro, 2018
Giuliana Cusino, “Giungle”, 3 pezzi 80 x 50, 2019
Guglielmo Marthyn, “Isola del gabbiano”, 34 x 54 x 13, grès ossidi smalti, 2019
Leggi qui le ultime notizie: IL TORINESE