Rubrica settimanale sulle novità in libreria
A cura di Laura Goria
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Delia Ephron “Avviso di chiamata” – Fazi – euro 17,50
L’autrice -romanziera, sceneggiatrice, drammaturga e giornalista- è la sorella della più nota Nora Ephron e con lei ha collaborato a vari progetti, tra i quali il film “C’è posta per te” interpretato da Meg Ryan e Tom Hanks.
Dopo il successo del suo precedente romanzo “Siracusa”, ora, con “Avviso di chiamata”, ci incanta e fa divertire con le peripezie della sconclusionata famiglia di Eve Mozell: 44 anni, organizzatrice di eventi a Los Angeles e un padre anziano di difficile gestione. E’ in parte autobiografico, rischiara alcuni retroscena del menage degli Ephron ed ha ispirato l’omonimo film con Meg Ryan e Diane Keaton, (che ne ha diretto anche la regia).
Attraverso la voce narrante di Eve entriamo nelle stanze emotive e affettive del suo nucleo familiare abbastanza disfunzionale. Tutto condito con ampie dosi di humor e scenette anche comiche, ritmo incalzante e uno sguardo affettuoso, ma lucido, sulle dinamiche sottese alla sua famiglia.
La madre si è fatta beccare a letto con un insegnante di biologia e se n’è andata da tempo. Il padre, dalla bottiglia facile, con altalene maniaco-depressive, entra ed esce dai reparti di psichiatria geriatrica, ma continua anche a imbastire strampalate storie d’amore e il matrimonio con la sua infermiera (chissà come andrà a finire).
Poi ci sono le altre due sorelle con le quali il legame affettivo è forte, intriso di confidenze e complicità, ma anche inquinato dallo scaricabarile per quanto concerne l’impegno non indifferente del padre.
Georgia è brillante, decisamente ambiziosa e ha messo la carriera in pool position. Ha scalato il successo fino a diventare direttrice di una famosa rivista di moda e poi ne ha creata una tutta sua a partire dal nome auto celebrativo “Georgia”.
Maddy è invece un’attricetta di soap opera dalla vita incasinata per un’ imprevista gravidanza e relative conseguenze sul fronte del lavoro. Di più non anticipo e vi lascio il gusto di scoprire i caratteri, le rivalità, gli amori, le mete e gli affanni delle tre sorelle che si palleggiano il padre, e i loro complessi rapporti tra New York e Los Angeles.
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Nora Ephron “Il collo mi fa impazzire. Tormenti e beatitudini dell’essere donna” – Feltrinelli – euro 10,00
Ecco l’occasione per allargare l’orizzonte e leggere anche uno dei libri di successo della sorella Nora Ephron. Scrittrice, regista, produttrice cinematografica e sceneggiatrice di grande successo, nata a New York nel 1941 e morta nel 2012. In eredità ci ha lasciato film cult come “Harry ti presento Sally”, “Insonnia d’amore”, C’è posta per te” ed altre spassosissime commedie romantiche interpretate da attori della caratura di Shirley Mc Laine, Nicole Kidman, Meg Ryan, Tom Hanks ed altre stelle di Hollywood.
“Il collo mi fa impazzire” è del 2006, ma non ha scadenza, perché con leggerezza, profondità e salvifica ironia sciorina tormenti e beatitudini dell’essere donna alle prese con i nonsense della vita e gli anni che incalzano, segnando viso, corpo e anima di tutte noi. Nora Ephron era nata a Brooklyn in una famiglia di brillanti intellettuali ebrei: i genitori erano commediografi e l’avevano chiamata nientemeno che come l’eroina di “Casa di Bambola” di Ibsen. Era cresciuta a Beverly Hills ma amava profondamente New York. Nel libro c’è tutto il suo amore per la Big Apple, attraverso il racconto delle case e delle zone in cui ha traslocato tranche della sua vita (forse le pagine più belle in assoluto). Poi ci sono sprazzi dei suoi matrimoni finiti in sgradevoli divorzi; ad eccezione del terzo ed ultimo con lo scrittore e sceneggiatore Nick Puleggi, durato 25 anni e fonte di serenità.
I problemi tutti al femminile per fronteggiare rughe, capelli spenti, forza di gravità che vince sulle curve del corpo. Nora Ephron, con tonnellate di ironia e spietata cronaca, sciorina i palliativi tentati per rimanere giovani. Pagine amaramente divertenti con frasi come “Secondo il mio dermatologo, il collo incomincia ad “andarsene” verso i 43 anni, e tanti saluti”. Oppure la sentenza difficilmente confutabile “A parte la chirurgia plastica, per il collo non c’è niente da fare, un accidenti di niente. Il collo ti tradisce sempre. La nostra faccia è una bugia e il nostro collo è la verità”.
Lei sapeva scherzare moltissimo sul proprio fisico sostenendo “Uno dei vantaggi del non essere belli è che invecchiando si migliora”. E poi, nel libro, c’è il suo splendido e disincantato modo di affrontare le sfide dell’esistenza, aiutata dalla sua smisurata passione per la lettura, con manciate di aneddoti divertenti… come il suo breve periodo da stagista alla corte di J.F.K.
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Jon Fosse “Mattino e sera” – La nave di Teseo – euro 16.00
Racconto lungo o romanzo breve che sia, quest’ultima opera del grande scrittore e drammaturgo norvegese Jon Fosse –più volte in lizza per il Premio Nobel- incanta con la sua profondissima magia. E’ la storia dell’inizio e della fine, della nascita e della morte dell’ottuagenario pescatore Johannes che dialoga con se stesso sui massimi sistemi dell’esistenza. Parla poco con gli altri, ma ragiona molto in silenzio sulla dura vita del pescatore, sul suo amore per la moglie scomparsa, la sua amicizia con Peter (anche lui già morto) col quale si tagliavano i capelli a vicenda per risparmiare. Una vita semplice, iniziata con la nascita, quando Jonathan deve lasciare “il calore della pancia di Marta…e buttarsi nel mondo freddo dove sarà solo…separato da tutti”. All’estremo opposto ci sarà l’addio alla vita quando “alla morte si dissolverà e si trasformerà in nulla, tornerà là da dove viene”.
Impera dunque la domanda sovrana …come sarà dopo? Gli risponde l’amico Peter che gli va incontro nel momento del trapasso e lo guida, spiegandogli che non sembra un brutto posto perché “tutto quello a cui vuoi bene è lì, tutto quello che non ti piace non c’è”. Jon Fosse, da piccolo, è realmente passato attraverso un’esperienza di pre-morte, che in parte lo ha ispirato.
Ha scritto “Mattino e sera” prima di convertirsi al cristianesimo, ma non c’è un sostrato religioso in queste 152 pagine che mettono a nudo come in fondo siano simili gli estremi della vita. Nascita e morte, conflittuali come tutto quello che c’è in mezzo; ma in lotta titanica tra loro nel difficile passaggio da un mondo ad un altro, ammesso che sia poi davvero così.
Il libro è l’ennesima dimostrazione della grandezza di Fosse, considerato l’erede di Ibsen e Beckett, e drammaturgo norvegese più rappresentato al mondo. Ha iniziato a scrivere poesie e racconti quando aveva 12 anni, pubblicato il primo romanzo a 20 anni (“Rosso, nero”) e da allora una lunga carriera costantemente in ascesa, con la scoperta casuale del teatro, dapprima perché aveva la necessità di mantenersi, poi la sua brillante evoluzione in drammaturgo. Oggi quasi 70enne alloggia in un’ala del palazzo reale di Oslo che dall’800 viene riservata a chi ha illustrato la nazione per meriti letterari…un grandissimo onore concesso dalla Corona.
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