Con una breve comunicazione la Questura di Torino ha informato che è in corso l’operazione di sgombero e successiva messa in sicurezza dei locali siti in area “Ex Moi”, palazzine Arancione e Grigia. Le persone dimoranti in loco, immigrati extracomunitari, sono circa 350 e verranno ricollocate in altre strutture già individuate dalle istituzioni competenti. Già nei mesi scorsi alcune palazzine erano state sgomberate.
Ieri mattina si è concluso il complesso servizio che ha condotto allo sgombero della palazzina Grigia e Arancione ricomprese nell’area ex Moi. Il buon esito dell’operazione, che ha consentito di liberare le palazzine in questione senza impiego della forza e nel rispetto della dignità delle persone ivi dimoranti, è certamente riconducibile alla stretta collaborazione dei vari operatori istituzionali a vario titolo coinvolti nella fase della programmazione e dell’esecuzione dell’intervento.
Per quanto di competenza della Polizia di Stato, degno di nota è il lavoro svolto dall’Ufficio Immigrazione della Questura di Torino, coadiuvata dalla DIGOS.
L’attività di censimento, durata poco meno di cinque giorni, si è conclusa con l’’identificazione di 351 occupanti, risultati tutti titolari di permessi di soggiorno: rifugiato, protezione sussidiaria, motivi umanitari (precedente normativa), protezione speciale, famiglia, lavoro, attesa occupazione, studio. A tale dato è stata attribuita una stima di un possibile aumento del 15%, in ragione dell’impossibilità di censire i soggetti assenti per motivi lavorativi e di formazione. La stima numerica ha trovato riscontro all’esito delle operazioni di liberazione dell’immobile il cui dato definitivo si è assestato a 419 dimoranti.
Di questi, 368 sono stati inseriti in progetti di accoglienza e formazione. I restanti non hanno inteso aderire al programma di ricollocazione, avendo già trovato soluzioni abitative alternative.
Di rilievo è, inoltre, l’attività di mediazione svolta dal personale dell’Ufficio immigrazione della Questura di Torino che ha intrecciato una fitta rete di rapporti con alcuni degli occupanti che hanno indirizzato i loro connazionali verso i punti di raccolta. Questo ha consentito alla polizia, agli operatori dei servizi sociali ed ai mediatori culturali di gestire il trasferimento in sicurezza, liberando entrambe le palazzine già dalle ore 7:30 del mattino.
Vi sono state alcune situazioni di criticità legate, per lo più, alla volontà di alcuni occupanti di non lasciare le piccole attività commerciali presenti nell’area (tra cui un mini market attrezzato, un barbiere, un attività di raccolta del ferro e di riparazione di biciclette). Anche queste sono state opportunamente gestite dagli operatori dell’Ufficio Immigrazione.
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