Come nacque davvero la grande Manifestazione SITAV di Piazza Castello 

Si avvicina l’anniversario: era il 10 novembre 2018: quasi 40.000 persone dissero NO alla DECRESCITA

Si avvicina il settimo anniversario della grande Manifestazione SITAV di piazza Castello. Il 10 novembre 2018 quasi 40.000 persone dissero NO alla DECRESCITA proposta dai grillini e dissero SÌ alla CRESCITA con la costruzione della TAV l’opera che, 160 anni dopo il primo Traforo voluto da Cavour, rimetterà Torino al centro della rete degli scambi commerciali e turistici d’Europa  con possibilità sì collegamento sino alla Cina. Giachino che essendo stato al governo capiva bene il significato dell’accordo di governo tra la Lega e i cinque stelle, già il 14 Giugno 2018 lanciava la raccolta firme in una conferenza stampa cui parteciparono Francesco Forte e Fabrizio Comba. Dopo la caduta del Ponte Morandi tra alcuni amici tra cui Piermario Cornaglia, Angelo Pramaggiore e Giorgio Marsiaj era già circolata l’ipotesi di organizzare una Marcia dei 40.000 (vedi Lo Spiffero) ma la intenzione della Sindaca Appendino di far votare in Consiglio Comunale un ordine del giorno Torino Città No Tav preoccupò molto la Città e la Petizione di GIACHINO giunse la mattina del 29 ottobre a raccogliere 8.000 adesioni. Dopo il NO del Consiglio Comunale alla TAV voluto dalla Sindaca Appendino la petizione online SiTAV lanciata dall’ex Sottosegretario ai trasporti Mino GIACHINO cresceva al ritmo di diecimila firme al giorno. Il primo scontro tra i NoTav e i SITAV si tenne sotto i portici del Comune prima che iniziasse il Consiglio e i Notav gridavano “GIACHINO via da Torino”.  Il dibattito in Consiglio fu acceso e a un certo punto l’opposizione con Piero Fassino e Roberto Rosso abbandono’ l’aula.
Così il giorno dopo il Consiglio Comunale in una intervista a Lodovico POLETTO de La Stampa Giachino con oltre 25000 firme disse che voleva organizzare una ManifestaIone con gli industriali e senza bandiere di partito (La stampa 31.10.2018). Nel pomeriggio del 31.10 Lodovico Poletto suggerì a Giachino di coinvolgere anche le Madamin. Nel frattempo  Giachino aveva concordato un incontro riservato con Gherzi e Gallina della Unione Industriali di Torino . Incontro al quale  Giachino invito’ le Madamin che intervennero con Giovanna Giordano e Patrizia Ghiazza. In quell’incontro Giachino che aveva ricevuto la notizia che i partiti volessero organizzare una manifestazione il 17 No vembre propose di organizzare la Manifestazione senza bandiere di partito il lsabato 10 novembre.
Tanto è vero che martedì 6 Novembre in un simpatico articolo sulla cronaca de La Stampa Mattia Feltri riferiva, a modo suo, la pressione del Commissario di FI Zangrillo affinché la manifestazione non fosse organizzata da Giachino ma bensì dai partiti.
Giachino dopo aver avvertito la Questura nella giornata di venerdì 2, lunedì mattina firmava in Questura la richiesta della Manifestazione a nome della Associaziine SILAVORO. Inizialmente il Comune cercò di intralciare la manifestazione in piazza Castello ma fu decisivo l’intervento del Prefetto così Giovedì 8 novembre in una affollata Conferenza stampa  Giachino e le Madamin presentavano la Manifestazione ai giornali.
Sabato 10 la grande sorpresa di una piazza Castello stracolma. Una piazza pacifica che non insultava nessuno , con cartelloni che ricordavano Cavour. Quella mattina la Petizione SITAV su change.org raggiunse 60.000 firme di adesione. Davanti agli schemi televisivi c’erano tutti i leader nazionali . In piazza Castello c’erano i leader locali del partiti , da Guido Crosetto a Maria Stella Gelmini a Piero Fassino.
Nel pomeriggio Giachino ricevette le telefonate di complimenti di Gianni Letta e Silvio Berlusconi. Il 6 dicembre mentre a Palazzo Chigi il Premier Conte con Di Maio e Toninelli confermava alla delegazione delle Associazioni imprenditoriali l’orientamento negativo del governo, nel pomeriggio dello stesso giorno al Viminale Salvini riceveva Giachino accompagnato dal consigliere comunale Ricca e iniziò l’incontro chiedendo a Giachino :
“Perché è così importante per Voi torinesi la TAV?” E  Giachino  rispose :”Matteo se la linea passa dalla Liguria come proponeva il Vicesindaco grillino o sopra le Alpi , TORINO sarà tagliata fuori dallo sviluppo per cento anni.
SALVINI ebbe il grande merito di capire e fu così che il 7 agosto 2019 in Senato la Mozione NoTav dei cinque stelle venne bocciata a stragrande maggioranza. Per il Parlamento, l’unico organismo che rappresenta la volontà del popolo italiano, la TAV e’ un’opera nell’interesse nazionale. Giova ricordare cosa rispose Cavour, quando il Re gli sottolineava una folta opposizione al primo Tunnel del Frejus : “Maestà noi dobbiamo governare anche per quelli che non capiscono”. Dovrebbe essere la prima Lezione di Educazione civica o di Formazione politica.
Gli anni persi in particolare dai due Governi Conte e da altre incertezze o incompetenze l’opera ha avuto un forte aumento dei costi e entrerà in funzione solamente nel  2033/4. Mentre noi ne avremmo già bisogno oggi della TAV , del Terzo Valico e della Nuova Diga al porto di Genova m per aumentare la crescita della nostra economia e del lavoro.
Ora il grande augurio è che il Governo, attraverso il Commissario e il Prefetto, e la Regione facciano la loro parte coinvolgendo subito e con molta attenzione i Comuni della Valle interessati al cantiere del secolo perché i Sindaci della Valle non debbono mai sentirsi da soli a gestire un’opera così importante per il nostro futuro ma al contempo impattante nel territorio.
M.G.
Leggi qui le ultime notizie: IL TORINESE

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Articolo Precedente

Apre a Torino “Rigenera Care”

Articolo Successivo

A Torino 40 galleristi per la mostra mercato antiquaria Apart Fair

Recenti:

IL METEO E' OFFERTO DA

Auto Crocetta