Contro bocciature inique ed esclusioni legge 104
Negli ultimi giorni il Tribunale Amministrativo Regionale del Piemonte ha emesso tre ordinanze di grande rilievo, tutte accomunate da un principio chiaro: i diritti degli studenti delle scuole medie devono essere pienamente rispettati, e le decisioni scolastiche che incidono sul loro percorso non possono basarsi su motivazioni generiche o procedure irregolari. Di seguito i casi prospettati nei ricorsi discussi dagli Avvocati Gallenca e Callà alla prima collegiale di settembre del Tar Piemonte.
Caso 1 – La bocciatura senza adeguata istruttoria
In un primo ricorso, i giudici hanno censurato la delibera con cui un alunno di seconda media era stato non ammesso alla classe successiva . Il TAR ha ricordato che la bocciatura alla scuola secondaria di primo grado è misura eccezionale e può avvenire solo se sorretta da una valutazione complessiva dell’intero percorso scolastico. Nel caso concreto, mancava un’analisi approfondita delle reali possibilità di recupero dell’alunno: ciò ha reso insufficiente la motivazione della decisione.
Caso 2 – La delibera priva di trasparenza
In un secondo procedimento, riguardante una studentessa di prima media, il TAR ha accolto le censure relative alla scarsa chiarezza del verbale del Consiglio di classe . Non solo la motivazione si limitava a richiamare genericamente la mancanza di impegno, ma non era stata riportata l’indicazione dei voti espressi da ciascun docente. Per i giudici, una tale omissione contrasta con i principi di trasparenza e collegialità, particolarmente importanti quando si decide il futuro scolastico di un minore.
Caso 3 – L’accesso negato al percorso musicale
Il terzo ricorso riguardava l’iscrizione a un indirizzo musicale . Una studentessa con Piano Educativo Individualizzato (PEI) si era vista negare l’ammissione, ma le prove di selezione erano state svolte senza adottare le misure compensative previste dal regolamento e senza garantire una corretta prova attitudinale. Il TAR ha stabilito che le verifiche dovranno essere ripetute, ribadendo che il diritto all’inclusione non può essere sacrificato.
Un principio comune: il diritto allo studio come priorità
Le tre decisioni, pur diverse tra loro, rafforzano un messaggio unitario: la scuola media è un segmento formativo in cui la bocciatura e l’esclusione devono rimanere casi limite. La regola è l’ammissione alla classe successiva e la piena valorizzazione dei percorsi personalizzati.
Il TAR richiama così le istituzioni scolastiche a un maggiore senso di responsabilità: valutazioni più approfondite, motivazioni più chiare e rispetto rigoroso dei diritti degli studenti, soprattutto di quelli con bisogni educativi speciali.
Un segnale forte anche per le famiglie, che vedono riaffermata la centralità del diritto all’istruzione e la possibilità di contestare decisioni scolastiche viziate da carenze istruttorie o da procedure non trasparenti.
Avv. Stefano Callà
Studio Legale Scuola