Giulia Lombezzi al Salone del Libro: “Prendersi cura prosciuga, altro che gesto d’amore”

Alle 16,  nella Sala Indaco del Salone del Libro, l’autrice torinese Enrica Tesio ha presentato L’estate che ho ucciso mio nonno, romanzo di Giulia Lombezzi, pubblicato da Bollati Boringhieri. Un titolo provocatorio per un libro che affronta con profondità e ironia uno dei grandi temi sommersi della nostra società: il carico di cura che grava quasi sempre sulle donne.
“Alle donne viene affidata la cura dei bambini e quella degli anziani,” ha sottolineato Tesio, “ma è un tema di cui si parla poco, forse perché non considerato abbastanza cool.” Lombezzi concorda: “Ci si aspetta che le donne si facciano carico dei fragili, sempre e comunque. Anche gli uomini sono capaci di prendersi cura, ma devono essere messi nelle condizioni di farlo. Prendersi cura non è zuccheroso, è una cosa che ti prosciuga.”
Nel dialogo, Tesio evidenzia come questa dinamica sia una forma sottile di patriarcato: “Le donne si ritrovano con una responsabilità enorme sulle spalle, spesso in silenzio.”
Nel romanzo, il personaggio di Federica incarna questo paradosso: vicina alla moda e al pensiero dominante, si presenta come una “bella anima”, ma a parole. “È una bella anima col culo degli altri,” dice Lombezzi, citando una frase ironica che la stessa autrice ha dichiarato di voler riciclare. Federica, infatti, affida alla madre e ad Alice, la protagonista adolescente, l’intero carico della cura del nonno. “Federica non riesce a gestire la complessità. Vede il nonno solo come un fragile, non come una persona. E non se ne rende nemmeno conto.”
Alice, invece, è un personaggio complesso, brillante, lontana dallo stereotipo dell’adolescente appassionata e idealista. “Mi piace il fatto che non abbia passioni,” racconta Lombezzi. “È intelligente, ma pur sempre un’adolescente. È come se vedesse troppo della realtà e si prendesse delle cantonate da tutti.”
Il dialogo tra le due autrici ha portato alla luce temi cruciali come la responsabilità, il femminile, la complessità emotiva e l’ideologia, con uno sguardo critico e contemporaneo sul ruolo che le donne si trovano spesso a ricoprire nella società di oggi.
Valeria Rombolà
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