RUBRICA SETTIMANALE A CURA DI LAURA GORIA
Han Kang “Non dico addio” -Adelphi- euro 20,00
Questo romanzo dell’autrice coreana vincitrice del Premio Nobel per la letteratura nel 2024 (uscito in patria nel 2021) è una storia di spettri e superstiti, oscillante tra passato e presente. Affronta una pagina rimossa della storia della Repubblica di Corea; ovvero le decine di migliaia di morti civili, massacrati nel 1948 sull’isola di Jeju-do, perché sospettati di essere comunisti.
Protagonista è Gye-ong, scrittrice affossata in un momento difficile; da mesi vive isolata dopo avere vissuto affetti importanti e subito abbandoni dolorosissimi. Il romanzo ci avvinghia subito con un sogno che la tormenta; l’immagine del mare che si ritrae e lascia al suo posto una sorta di cimitero, con migliaia di tronchi d’albero neri, simili a lapidi su cui cade la neve leggera, circondate da pesci morenti, scheletri e relitti.
A distoglierla da incubi e depressione arriva la telefonata dell’amica Inseon, film maker con la quale aveva collaborato in passato. Altra donna di mezza età, con vita e carriera andate in frantumi. Ed ecco l’altro piano narrativo con al centro la devozione tra due donne sole.
Anche Inseon aveva lasciato tutto e si era ritirata nella sperduta isola di Jeju, ed era diventata falegname. Ora la chiama dall’ospedale dove è ricoverata perché si è mozzata due dita della mano. La sua richiesta all’amica è sorprendente; le chiede di andare a dar da bere al suo pappagallo rimasto solo a Jeju, dove sta imperversando una devastante bufera.
E’ l’inizio di un viaggio che condurrà Gye-ong verso la memoria e il baratro di uno del più feroci massacri nel passato delle guerre coreane. Sogni, deliri, simboli e metafore, un continuo dialogo tra vivi e morti, sono lo sfondo da cui riemergono gli atroci fatti tra 1948-50; quando, con l’appoggio americano, i membri della Gioventù del Nord-Ovest avevano massacrato più di 30mila civili innocenti, rimasti poi senza sepoltura.
Paul Auster “Una nazione bagnata di sangue” -Einaudi- euro 24,00
L’ultimo libro del famoso scrittore americano Paul Auster è una meditazione -tra immagini e parole- sul “cuore di tenebra” e l’uso sconsiderato delle armi negli USA. E’ stato pubblicato in patria nel 2023, più o meno un anno prima della sua morte.
Ai racconti e ai saggi di Paul Auster fanno da contraltare le foto; tante lapidi del dolore che segnano i luoghi di morte e siglano la contabilità delle vittime.
Poco più di 100 pagine -sapientemente miscelate- tra gli scritti di Auster e le fotografie emblematiche di Spencer Ostrander.
Tutte immagini in bianco nero, in cui non compaiono mai gli esseri umani; forse proprio perché ritraggono l’assenza della vita. Rappresentano i luoghi delle stragi, con un conteggio delle vittime che lascia agghiacciati se si pensa all’orrore perpetrato e al sangue versato in quei luoghi.
La cifra narrativa dei testi è fondamentalmente quella saggistica in cui Auster compie un’acuta analisi dei pericoli insiti nell’indiscriminato possesso ed uso improprio delle armi. In mano a un pazzo qualunque si trasformano in strumenti di morte.
Ma c’anche il racconto di memorie personali; dal suo rapporto di bambino con le armi giocattolo all’indagine dolorosa sul suo passato familiare. Segnato dalla morte del nonno paterno, ucciso dalla moglie con 4 pallottole.
Hans Tuzzi “Colui che è nell’ombra” -Bollati Boringhieri- euro 16,00
Hans Tuzzi, nato a Milano nel 1952, è pseudonimo di Adriano Bon: scrittore, autore di saggi di bibliofilia e sul mercato antiquario dei libri, consulente editoriale e docente al master in Editoria cartacea e multimediale dell’Università di Bologna, autore dei gialli ambientati a Milano con protagonista il commissario, poi vicequestore, Norberto Melis.
Questo romanzo è di fatto una saga gotica, scritta con una cifra stilistica difficilmente etichettabile; una prosa erudita ma allo stesso tempo accessibile. La trama coinvolge e la scrittura incanta.
L’idea è nata quando l’autore -soffermandosi su una foto di famiglia scattata a fine 800- pensa all’enorme peso dell’eredità genetica per ognuno di noi. Segue la ricostruzione di 4 generazioni degli Avogadro, dal 1937 ad oggi, sullo sfondo di un Friuli agricolo che cambia insieme all’Italia intera.
Sulla famiglia aleggia una leggenda nera che ha per protagonista lo spirito inquieto di un antenato, anima dannata che si innesta sulle superstizioni delle campagne.
Qualcosa di profondamente oscuro che permea le vite delle 4 generazioni, in epoche diverse, tutte condizionate da questa zavorra. La voce narrante è quella dell’intendente della famiglia, Domenico Rigolato.
Hélène Gullberg “La protetta” -Neri Pozza- Euro 20,00
E’ un romanzo scritto magnificamente che amalgama due piani narrativi: un giallo con tanto di delitto, ma anche un viaggio nel mondo degli oggetti d’arte e dell’antiquariato, con corollario di famiglia, difficoltà e disagi.
Non è un caso che la scrittrice abbia lavorato presso due case d’aste ed oggi sia sovrintendente del Palazzo Reale di Stoccolma. Ha travasato la sua competenza in queste pagine, avvolgendoci in un mondo affascinante, che suscita il desiderio di sfogliare il catalogo di un’asta o visitare musei.
Tutto ha inizio quando l’ex armatore e collezionista di antiquariato, Sten Hammar, per puro caso, finisce in un granaio sperduto nella campagna della Svezia.
L’insegna dice “Mercatino delle pulci”; lì, in mezzo a tante cianfrusaglie, il suo occhio esperto scopre pezzi dal valore inestimabile.
Nonostante la loro dubbia provenienza è disposto a tutto pur di accaparrarseli, incluso prendere sotto la sua ala protettrice la piccola figlia del proprietario, Majja.
E’ una bimba trasandata e trascurata, selvaggia e sporca, cresciuta in una situazione familiare disagiata e disfunzionale. Ma è anche intelligentissima, curiosa e assetata di sapere; perfetta come pupilla e brillante allieva d Steiner.
20 anni dopo, nel 2018, ritroviamo Majja Skog diventata un’esperta della Wallius, la casa d’aste più famosa di Stoccolma. Invece Sten Hammar viene trovato ucciso nella sua tenuta di Hammarnäs, principesca e piena di tesori.
Le indagini vengono affidate alla detective Karin Klinga che per stimare il valore della collezione Hammar si affida proprio a Majja. Chissà perché la giovane donna nega di aver mai conosciuto la vittima…?
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