Si è riunita ieri, in Prefettura a Torino, la Cabina di monitoraggio per il Parco della Salute e della Scienza di Torino. Insieme al commissario straordinario Marco Corsini, al presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, all’assessore alla Sanità Federico Riboldi, al sindaco di Torino Stefano Lo Russo e la prefetto di Torino Donato Cafagna, hanno partecipato Università di Torino, Politecnico di Torino e l’Azienda Ospedaliera Universitaria Città della Salute.
Durante la riunione sono stati presentati gli elementi dell’offerta che si è aggiudicata l’appalto per la realizzazione del Parco affidato con decreto del commissario lo scorso 24 settembre.
«Proprio oggi abbiamo ricevuto dal ministero la proposta di accordo che recepisce il nuovo quadro economico e consente l’avvio dell’appalto. Siamo davvero al momento cruciale dopo tanti anni di attesa: il Parco della Salute di Torino è ai nastri di partenza e stiamo già ragionando di come integrare la nuova struttura nel quartiere, al centro di una rivoluzione urbanistica iniziata con l’arrivo del Grattacielo Piemonte e il passaggio tra via Nizza e la stazione del Lingotto, e destinata a intensificarsi con il Parco e le strutture collegate» dichiarano il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Federico Riboldi.
«Siamo davvero soddisfatti di poter dare avvio concreto alla realizzazione del Parco della Salute. Abbiamo finalmente davanti a noi il progetto unitamente ad un cronoprogramma e a risorse certe per la realizzazione di un’opera che è strategica per la città dal punto di vista sanitario, per la didattica e la ricerca e che costituirà l’occasione per una riqualificazione urbanistica dell’intera zona» sottolinea il sindaco di Torino Stefano Lo Russo.
«Il progetto della Città della Salute ha avuto un’importante accelerazione. Questa mattina c’è stato un’incontro con il responsabile del progetto per una verifica del cronoprogramma e per arrivare a definire il progetto esecutivo e l’avvio dei lavori nel 2025. E’ molto significativa la notizia che arriva dalla Regione ovvero che è arrivata la proposta di accordo da parte del Mef che potrà quindi essere firmato nelle prossime settimane e mette un punto fermo sulle tempistiche di realizzazione dell’opera. Questo accelererà la firma del contratto e quindi tutti i passaggi successivi» dichiara il commissario straordinario Marco Corsini.
«Il Parco della Salute della Ricerca e dell’Innovazione può essere per il Politecnico di Torino un tassello per ulteriormente sviluppare le sue competenze nell’ambito dell’ingegneria biomedica. Già il nostro centro interdipartimentale PolitoBIOMed Lab vive di una piena cooperazione con i saperi dell’Università di Torino ed esplora da un punto di vista tecnologico le potenzialità dell’ICT, delle nanotecnologie e della biomeccanica. Con questa iniziativa, di più ampio respiro e che vede coinvolti altri importanti attori del territorio, l’Ateneo potrà sviluppare nuove traiettorie per offrire anche una formazione più specializzata e stimolare nuovi ambiti di ricerca multidisciplinare e di trasferimento tecnologico nel settore biomedicale, perfettamente in linea con gli obiettivi di questo mandato rettorale» spiega il rettore del Politecnico Stefano Corgnati.
«Prosegue l’impegno e la disponibilità dell’Università di Torino – dichiara la professoressa Paola Cassoni, direttrice della scuola di Medicina – a farsi parte attiva in un processo di consolidamento progettuale rispetto all’organizzazione delle realtà assistenziale del Parco della salute, e dell’integrazione con le piattaforme di ricerca clinica e di innovazione tecnologica. In Ateneo abbiamo avviato il tavolo per lo sviluppo progettuale della limitrofa domus didattica che formerà le prossime generazioni di futuri medici».
«L’avanzamento del progetto che oggi abbiamo visto concretizzarsi grazie alla rappresentazione del Masterplan evidenzia la tangibilitá e l’oggettivitá della realizzazione del nuovo ospedale, passando così dai progetti alle azioni, che danno un nuovo entusiasmo ed un nuovo impulso a tutti gli operatori» dichiara il dottor Giovanni La Valle (Direttore generale Città della Salute di Torino).
La tipologia costruttiva del nuovo ospedale è a piastra con torri di degenza fino ad un massimo di 12 piani.
Il layout distributivo del nuovo ospedale prevede un’organizzazione delle funzioni per aree omogenee di tipo dipartimentale, raggruppando le unità operative per intensità di cura e complessità nelle seguenti aree:
■ Area interrata di un piano per i servizi generali, della logistica e per i parcheggi
■ Area dell’Emergenza-Urgenza correlata funzionalmente all’ Area ospedaliera dei servizi di Diagnosi e Cura Area dell’ospedale di giorno (poliambulatori, day hospital, day service)
■ Area della Ricerca
■ Area ospedaliera delle Degenze ordinarie (mediche, chirurgiche, ostetrico-ginecologiche, degenze speciali)
■ Area della Formazione
L’articolazione funzionale al principale criterio di concentrare le operazioni e le relazioni funzionali di valenza territoriale o quelle più complesse nella parte bassa dell’edificio e sviluppare in altezza le aree con processi maggiormente replicabili e impiantisticamente meno impattanti.
In particolare al piano interrato è dedicato ai servizi di logistica. Il piano 0 è quello di accesso all’ospedale con ingressi sul lato di via Nizza, dalla Promenade e da piazza Piemonte, dove sono previsti gli accessi del pubblico, dal lato verso il Lingotto dove è previsto l’ingresso del pronto soccorso e verso l’Oval con gli ingressi di servizio.
Al piano 0 si trovano il pronto soccorso e gli spazi aperti al pubblico, con la hall principale, gli spazi commerciali e dei servizi al cittadino, i punti di informazione e attesa, il baby parking, gli uffici amministrativi, il day hospital, il centro prelievi e dialisi.
Il livello +1 ospita l’hight care e il blocco operatorio di urgenza, l’emodinamica e le terapie intesive collegate al pronto soccorso, gli spazi per l’ attività di day surgery e di chirurgia ambulatoriale, vicini al comparto chirurgico e contigui alle aree di degenza breve e gli ambulatori specialistici e il day hospital.
Il piano +2 accoglie i servizi di recupero e riabilitazione funzionale, l’endoscopia, il servizio immuno-trasfusionale e i poliambulatori specialistici, aree a carattere pubblico e ricettivo (nido, servizi religiosi, mensa self-service), spazi amministrativi e spazi ad uso sanitario con percorsi separati (cell factory, laboratori, emoteca, servizio farmaceutico, degenza di psichiatria).
Al livello +3, sono previsti gli spazi per la ricerca. Nei piani dal 5 al 12 sono dedicati ai reparti di degenza e distribuiti su tre volumi che si innalzano dalla piastra della struttura principale che ospiteranno le specialità chirurgiche, l’area medica e quelle dell’oncologia e dell’ematologia. Come previsto l’intero Parco si estende su una superficie di circa 140 mila metri quadrati, per 1040 posti letto.
La riunione è stata anche l’occasione per l’avvio dell’analisi del master plan che l’impresa che si è aggiudicata l’appalto ha presentato come proposta di inserimento della nuova struttura sanitaria all’interno del quartiere con soluzioni che riguardano la viabilità e i collegamenti con il sistema di trasporto, a partire dall’attuale stazione ferroviaria del Lingotto per cui è proposto l’ampliamento come “stazione ponte”, servizi e residenze per l’accoglienza, le attività didattiche e di formazione.
L’Accordo di Programma istituzionale di aprile 2018 disponeva che nell’ambito della gara, oltre agli elaborati previsti per legge, dovrà essere prevista la predisposizione di un Masterplan, di riordino urbanistico esteso all’intero perimetro dell’Ambito urbanistico del quartiere che include, oltre al Parco della Salute, anche il Grattacielo Piemonte, l’Oval e la stazione ferroviaria del Lingotto. Nelle prossime settimane la Città di Torino e la Regione Piemonte dovranno quindi esprimere le proprie valutazioni sul masterplan richiedendo eventuali modifiche compatibili con il procedimento di gara.
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