Dal patrimonio artistico delle “Confraternite” ai capolavori moderni e contemporanei
Dal 16 novembre al 9 febbraio 2025
Busca (Cuneo)
Sono oltre 120 le opere esposte, a firma di circa sessanta artisti operanti in un arco temporale che abbraccia più di sei secoli di storia dell’arte. Eccellente il luogo espositivo, gli eclettici spazi di “Casa Francotto”, nel centro storico di Busca (Cuneo), che da sabato 16 novembre a domenica 9 febbraio 2025, ospiteranno la mostra “Arte e Carità. Dal patrimonio delle Confraternite ai capolavori moderni e contemporanei”. Particolarmente ricco e suggestivo, il percorso espositivo appare suddiviso in due parti, dal “globale” al “locale”.
Una sezione è infatti dedicata a grandi artisti del passato, della modernità e della contemporaneità, con una settantina di opere che vanno (si citano solo alcuni nomi) dal Bellini al Correggio su su fino a Picasso, Fontana, Martini, Manzù, Cassinari e Mastroianni, accompagnate, nella seconda sezione, ai capolavori – depositari di settecento anni di storia con inediti di straordinaria bellezza – custoditi dalla due “Confraternite” cittadine, la “Bianca” (dal colore degli abiti degli iscritti) e la “Rossa” (dei “Battuti Rossi”), la “SS. Annunziata” e la “SS. Trinità”. Ad unire idealmente e operativamente tutte le opere in esposizione il loro attenersi scrupolosamente al binomio “Arte e Carità”. Curata da Cinzia Tesio, Rino Tacchella, Bruno Raspini e Dario Lorenzati, la rassegna è organizzata dal “Comune” e dall’“Ospedale Civico” (1698) di Busca. A completarne l’allestimento, curato da Maurizio Colombo, pannelli, documenti storici, codici “QR CODE” e tre “video”, uno dei quali dedicato al dottor Ernesto Francotto (1883 – 1968) che, alla sua morte, lasciò tutti i suoi beni, tra cui la casa natale, alla Città di Busca che ne fece un prezioso spazio espositivo nel rispetto della memoria del benefattore, il quale coltivò, accanto alla sua professione di medico condotto, l’arte della pittura, della poesia e della musica.
“La rassegna – spiegano i curatori – vuole approfondire il tema della carità, grazie al linguaggio universale dell’arte, stimolando una riattivazione della circolarità che la storia ci ha insegnato, senza tendere ad un ritorno al passato ma sfidando il futuro”. E, su questa linea, prosegue Luca Gosso, ex sindaco di Busca, già presidente per i “Serivizi Socio-Assistenziali” delle Valli Grana e Maira, oggi giornalista e attento divulgatore degli eventi di “Casa Francotto”: “Ritrovarsi di fronte a un crocifisso di Lucio Fontana o alle sculture di Giacomo Manzù, così come al presepe di Emanuele Luzzati e alla straordinaria ‘Via Crucis’ di Mario Tallone o all’ ‘Albero della carità’ di Mario Gosso, ci fa vivere emozioni forti facendoci pensare al desiderio di farsi prossimo, come diceva il Cardinale Carlo Maria Martini, alla ricerca di una speranza, di un nuovo umanesimo e di una sostenibilità che vuole rimettere al centro l’uomo e coniugare l’arte, la cultura e la carità”. Grandi nomi. Per una mostra che pienamente riesce a coniugare nel gesto estetico, il “fare arte” e la spirituale ricchezza del professare “Carità”. Ha ragione Gosso, “straordinaria” la “Via Crucis”del semplice grande scultore del ferro di Paesana, scomparso tre anni fa, Mario Tallone.
In essa la forza della materia si piega al sussulto di emozioni che si fanno “carnale spiritualità”. Come le non poche “Madonne con Bambino”, dalla terrena “Maternità” di Pablo Picasso(“Mother and Child”) olio su cartoncino del ’21 a quella in bronzo del ’20 di Leonardo Bistolfi fino alla “Ceramica incisa e smaltata” di Ugo Nespolo e alla “Madonna di Loreto” di Umberto Mastroianni, eredi delle più antiche “Maternità” di Antonio Allegri il “Correggio” (“il portatore più moderno e ardito degli ideali del Rinascimento” ) e del veneziano Giovanni Bellini, dove si ritrova quella particolare capacità del Maestro (e dell’allora pittura veneta) di stabilire una particolare, simbolica relazione tra i protagonisti e lo sfondo paesistico.
E accanto alle “Maternità”, ecco l’inconfondibile iconografico “Cardinale seduto” in bronzo (1990) di Giacomo Manzù, l’informale “Cristo” in terracotta di Lucio Fontana, la fiabesca “Natività” di Emanuele Luzzati, la “Deposizione” in terracotta (1926) di Arturo Martini via via per arrivare (e il percorso continua ancora a lungo) al delicato, luminoso “Piccolo altare barocco”, in pastelli a cera su carta di Enrico Paulucci e al nervoso “Studio per Crocifissione” del ’93 di Giorgio Ramella. Una grande mostra, per ricordare l’infinita grandezza e bellezza della “Carità”.
Gianni Milani
“Arte e Carità”
Casa Francotto, piazza Regina Margherita, Busca (Cuneo); tel.371/5420603 o www.casafrancotto.it
Fino al 9 febbraio 2025
Orari: ven. 15,30/1830, sab. 10/12 e 15,30/18,30, dom. 10/12 e 14,30/18,30
Nelle foto: Pablo Picasso “Mother and Child”, olio su cartoncino, 1921; Mario Tallone “Via Crucis – Stazione 4”; Giovanni Bellini “Madonna con Bambino”, ca. 1510; Giorgio Ramella “Studio per Crocifissione”, 1993
Leggi qui le ultime notizie: IL TORINESE