Promuovere l’inclusione sociale e migliorare il benessere di tutta la comunità nei contesti urbani dove è più alta la presenza di cittadini stranieri che non hanno ancora raggiunto un livello sufficiente di integrazione e autonomia abitativa e lavorativa, prevenendo così fenomeni di marginalizzazione e conflitto sociale.
È questo l’obiettivo del progetto LGNet3, Local Government Network for Rapid Response and Fast Track Inclusion Services in Disadvantaged Urban Areas, promosso e finanziato dal Ministero dell’Interno – Dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione – nell’ambito delle Misure Emergenziali del Fondo Asilo Migrazione e Integrazione FAMI 2021-2027 (Obiettivo 2 – Integrazione / Migrazione legale PROG 993), cofinanziate dall’Unione Europea. Il progetto, che va in continuità con le due edizioni precedenti, impegna una rete di Comuni capoluoghi di provincia, con il sostegno strategico dell’ANCI.
LGNet3 nel prossimo triennio vedrà la Città di Torino impegnata su numerose progettualità, supportate grazie al finanziamento ministeriale messo a disposizione di 2 milioni e 900mila euro.
“LGNET3 ci permetterà di garantire interventi soprattutto in favore delle persone migranti più vulnerabili. Siamo convinti che sostenere le persone più fragili sia essenziale per garantire una società coesa che, quindi, sta meglio in tutte le sue componenti. Il progetto si integra con il SAI (Servizio di Accoglienza e Integrazione) e con le misure comunali come il Piano di inclusione sociale ed è un importante strumento per garantire la continuità, la flessibilità e la sostenibilità degli interventi di inclusione. Inoltre, il rapporto con le altre città e il partenariato strategico dell’ANCI rappresentano un’importante occasione di scambio e innovazione“, dichiara Jacopo Rosatelli, Assessore alle Politiche sociali della Città di Torino.
L’amministrazione, in particolare, agirà attraverso il Servizio Stranieri su tre principali linee di intervento.
La prima riguarderà interventi e attività sul territorio con l’identificazione delle situazioni più complesse, da realizzare attraverso la presenza di servizi organizzati secondo il modello “One Stop Shop” di carattere itinerante, ovvero punti unificati che costituiscano un riferimento e dove le persone straniere possano trovare sia informazioni che servizi di mediazione. Prevista un’unità mobile, la cui gestione sarà affidata tramite bando ad un partner del terzo settore, per raggiungere in modo più capillare i beneficiari.
La seconda linea si concentrerà sul tema dell’accoglienza e dell’accompagnamento all’inclusione abitativa, finalizzata ad un rapido inserimento in contesti di emergenza. Partner già individuati su questa linea programmatica, tramite procedure aperte, sono l’Associazione Multietnica Mediatori interculturali A.M.M.I, L’isola di Ariel Cooperativa Sociale Onlus, Alice nello Specchio e l’associazione Ideadonna Onlus. Tra le misure sono previste soluzioni abitative, messe a disposizione da parte di soggetti del terzo settore, da impiegare quali rifugi protetti temporanei e di coabitazione solidale, in cui offrire servizi di accoglienza e accompagnamento sociale rivolti a donne in situazione di emergenza sociale; inserimenti familiari rivolti a migranti regolarmente soggiornanti in condizioni di grave vulnerabilità (tra i quali anche migranti LGBT vittime di discriminazione); l’erogazione diretta di contributi per sostenere l’attivazione di contratti di locazione e sublocazione per favorire l’autonomia abitativa e contributi per l’inserimento in housing sociale, che saranno variabili e tarati sulla base della situazione economica ed emergenziale, valutata caso per caso.
La terza linea di intervento sarà indirizzata ad attività di informazione e comunicazione che, da qui e per i prossimi tre anni di durata progettuale, interesserà tutto il territorio di Torino al fine di sensibilizzare la cittadinanza nell’ottica di incrementare la consapevolezza sui temi della coesione e inclusione sociale.
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