L’ Osservatorio sul mercato del lavoro, una finestra sulla realtà occupazionale torinese

Si arricchisce di nuovi dati il sito dell’Osservatorio sul Mercato del Lavoro di Torino con l’obiettivo di fornire strumenti di analisi sull’andamento del mercato del lavoro a livello cittadino e metropolitano e diventare il punto di riferimento per le attività di programmazione e progettazione della Città. 

«L’Osservatorio sul Mercato del Lavoro di Torino rappresenta un importante strumento per comprendere le dinamiche del mercato del lavoro e per supportare le politiche di sviluppo economico e sociale della nostra Città – afferma la vicesindaca con delega al Lavoro, Michela Favaro – Attraverso la lettura e l’analisi dei dati sul lavoro declinati a livello cittadino, possiamo identificare con precisione le esigenze e le criticità del nostro territorio e impegnarci per sviluppare interventi mirati e ottimizzare le risorse a disposizione, favorendo un’occupazione di qualità e sostenendo la crescita delle nostre imprese. Per raggiungere questo obiettivo è necessario un continuo confronto con tutti i soggetti coinvolti: istituzioni, imprese, sindacati e associazioni di categoria. Il coinvolgimento attivo di questi attori è cruciale per garantire che le politiche del lavoro siano efficaci e rispondano alle reali esigenze del mercato». 
Riattivato a fine 2022, l’Osservatorio sul Mercato del Lavoro di Torino (OMLT) è un’iniziativa della Città di Torino realizzata in collaborazione con l’Agenzia Piemonte Lavoro, la Camera di Commercio di Torino, l’INAIL, l’INPS e la Regione Piemonte, con il coordinamento scientifico dell’IRES Piemonte e produce un rapporto annuale su “Lavoro, imprese e competenze a Torino”; l’ultimo è stato presentato a dicembre 2023.

Sul sito della Città di Torino, alla pagina dedicata (http://www.comune.torino.it/osservatoriolavoro/), si possono trovare informazioni aggiornate sulla popolazione residente in città, sul tasso di disoccupazione del territorio (suddiviso in macro categorie), sugli iscritti ai centro per l’impiego, sul rapporto tra livello di istruzione e qualificazione professionale, le statistiche relative a infortuni sul lavoro. Sono presenti inoltre i dati riguardanti le imprese registrate e attive in città e nel territorio metropolitano. 
Dall’analisi dei dati emerge un peggioramento del saldo demografico della popolazione torinese, con un’intensificazione del processo di spopolamento e invecchiamento, che sta investendo anche la componente straniera insediata stabilmente. 

L’occupazione ha fatto registrare un modesto assestamento nel 2023. Il calo è da attribuire principalmente alla componente giovanile. Le persone in cerca di occupazione risultano stabili rispetto al 2022 e di poco più numerose rispetto al 2019(+1%). Si osserva anche una decrescita degli inattivi in età da lavoro (-1% rispetto al 2022). Emerge una crescente proattività delle persone anche grazie all’implementazione di nuovi programmi di politiche attive del lavoro. La componente prevalente è quella femminile e riporta un andamento congiunturale stabile. Aumenta il peso degli stranieri, mentre diminuiscono i giovani under 30.Il livello di istruzione della popolazione con più di 15 anni è in costante miglioramento. Crescono le persone con diplomi ITS e titoli universitari (24% nel 2023, rispetto al 22% del 2018), ma vi è una quota ancora elevata (37%) di adulti che detengono al massimo la licenza media. Il livello di qualificazione dell’occupazione a livello metropolitano fatica a tenere il passo della maggiore scolarizzazione, mentre si evidenzia una migliore capacità del capoluogo di assorbire l’offerta di lavoro più istruita in posizioni adeguate, grazie alla propria specializzazione produttiva. Per quanto riguarda il tessuto imprenditoriale torinese, i servizi, prevalentemente orientati alle imprese, sono il primo settore di attività economica per consistenza; seguono il commercio, le costruzioni e i servizi pubblici, sociali e personali. Si registra un aumento significativo di iniziative imprenditoriali da parte di cittadini stranieri. I giovani appaiono meno propensi del passato a ‘fare impresa’, mentre resta stabile l’imprenditoria femminile. 

Per il futuro l’Osservatorio punta ad ampliare l’offerta di dati anche con strumenti di interrogazione dinamici, a sviluppare gli indicatori e a realizzare dei report monografici su specifiche tematiche e fonti informative. 

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L’idea per scrivere questo articolo è nata in me apprendendo la notizia della morte di Mario

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