Arrestato dagli agenti del Commissariato Centro per atti persecutori
Pedinamenti, controllo sistematico del telefono, apparizioni dal nulla in luoghi frequentati dalla ex: sono solo alcuni degli atteggiamenti persecutori posti in essere da un cittadino italiano trentenne nei confronti della propria ex ragazza dal mese di luglio. La fine della relazione era stata determinata dal comportamento sempre più ossessivo e possessivo dell’uomo, in più occasione sfociato anche in aggressioni fisiche. La donna non si era mai rivolta alle forze dell’ordine per paura e vergogna. La Polizia di Stato viene interessata dei fatti lo scorso mercoledì pomeriggio, quando la giovane cerca rifugio in Questura, terrorizzata, dopo aver subito l’ennesimo attacco da parte dell’ex. Racconta che lui la ha aspettata nei pressi di casa, in pieno centro, e non appena lei si è messa alla guida dell’ auto le ha aperto lo sportello prendendole le chiavi e non permettendole di partire. Le ha anzi fatto una scenata di gelosia perché dice di averla vista uscire da un negozio e presume abbia parlato con uno dei commessi. A questo punto la ragazza, temendo per la propria incolumità, scappa e chiede aiuto ai poliziotti dell’ufficio ricezione denunce della Questura. Immediatamente partono le ricerche dello stalker; agenti del Comm.to Centro lo individuano in piazza Savoia, grazie a una foto mostrata loro dalla ragazza, e lo accompagnano nei propri uffici, ove svolgono una scrupolosa attività di indagine. L’uomo ha in tasca le chiavi dell’auto della ex; a suo carico, emergono dei precedenti di polizia per lesioni risalenti al 2016. Il trentenne, che si mostra particolarmente convinto di non aver fatto nulla di grave, si scopre avesse atteso il rientro a Torino della ex compagna dopo le ferie fuori regione, per continuare nel suo comportamento molesto che non si era mai fermato da quando i due si erano lasciati: viene tratto in arresto per atti persecutori.
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