Arresti e indagati per il Crac dell’ Auxilium. Che brutta notizia per la nostra città. Come al solito si è garantisti fino in Cassazione. Ma che botta. Ovunque ti giri, dallo sport, alla politica, nell’industria aumentano i fallimenti e le inchieste
Si indaga per bancarotta fraudolenta e evasioni milionarie di IVA e di tasse in generale. Anche Torino è infetta, infetta dal male della corruzione e dell’evasione fiscale.
La sobrietà sabauda è oramai un lontano ricordo. Non penso che un magistrato emetta ordini di custodia cautelare a cuor leggero. Singolare è che chi è stato arrestato è di fatto esterno alla società Auxilium. Chi è solo indagato sono i suoi vertici. Da Forni a F e i r a il Gotha di un mondo impegnato tra sport ed affari. Non basta. L’imprenditore M a r i o B u r l ò, inciampato nel caso del basket, era già in carcere da diversi giorni a Cuneo per la vicenda che ha coinvolto l’ex assessore Roberto Rosso in relazione alla ‘ndrangheta a Carmagnola. Tra i due casi potrebbe forse esserci un nesso? Francamente non saprei. E il 15 aprile udienza preliminare, mentre Rosso e gli altri indagati sono ancora in carcere. Il motivo è presto detto, secondo i pm potrebbero inquinare le prove. Insomma, la Procura non molla, e perché mai dovrebbe mollare. Altro caso giudiziario di qualche tempo fa, l’ho ritrovato tra le notizie di Google, è quello di Fin Piemonte. Sotto i riflettori Fabrizio Gatti, vicepresidente quando F e i r a era presidente e si dovette dimettere perché allora indagato di appropriazione indebita e fatture false in riferimento alla sua attività di consulente di società immobiliari. Non sostengo che ci siano legami tra episodi diversi, mi sono limitato nel mettere in fila il tutto curiosando nel web e ri-trovando fatti e persone negli articoli di giornale. E mi sembra che la Torino degli affari, dello sport e della politica non ci faccia proprio una bella figura. Non tutto il mondo degli affari della politica e dell sport, intendiamoci. Lontano da me generalizzare, ma appunto qualcosa di profondamente negativo è avvenuto. E non possiamo consolarci nella generica affermazione che, in fondo, simili deviazioni ci sono sempre state. Possibile, probabile, ma non è un buon motivo accettarle con doloso fatalismo. Il magistrato Gratteri da un decennio ripete: una volta era la malavita organizzata che si rivolgeva ai politici. Ora, potrebbe capitare l’inverso. Nella sua Calabria è già così. Non vorremmo che il Piemonte diventasse una succursale di quella Calabria.
Patrizio Tosetto
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