La rubrica delle novità librarie
A cura di Laura Goria
Jeffrey Archer “Un segreto ben custodito. La saga dei Clifton n3” -Harper Collins – euro 12,90
E’ la terza puntata della saga creata dal 79enne barone inglese Archer di Weston-super-Mare, personaggio poliedrico. Dapprima impegnato in politica (tra le file dei conservatori di Margaret Tatcher, è stato membro del Parlamento europeo e per 25 anni deputato alla Camera dei Lord); poi, a 70 anni suonati, si è dimostrato abilissimo nell’intraprendere una seconda carriera come scrittore. Drammaturgo, saggista, autore di racconti e soprattutto romanziere prolifico. La Saga dei Clifton (in tutto 7 romanzi) sciorina le alterne vicende di due famiglie –Clifton e Barrington- nell’arco di un secolo. L’idea madre era raccontare le vite, dall’infanzia fino ai 70 anni, dei tre personaggi principali: Harry (in cui Archer si identifica in parte) Giles ed Emma (ispirata alla moglie dell’autore). Il terzo capitolo (dopo “Solo il tempo lo dirà” e “I peccati del padre”) inizia a Londra nel 1945, con il voto alla Camera dei Lord per decidere chi debba ereditare la colossale fortuna dei Barrington. Sono in lizza Giles Barrington (figlio legittimo di Sir Hugo Barrington e sua moglie Elisabeth) e il suo presunto fratellastro, nonché miglior amico, Harry Clifton (probabile frutto del flirt tra Sir Hugo e Maisie, moglie di Arthur Clifton). L’ago della bilancia penderà a favore del figlio legittimo Giles. Ma ad Harry poco importa della mancata eredità; conta invece che finalmente possa sposare la sua Emma (sorella di Giles) e dedicarsi con successo alla carriera di scrittore. Genitori del difficile, ma dotato, Sebastian, pensano di dargli una sorellina e adottano (non senza fatica), Jessica; la bambina che era stata trovata accanto al cadavere di Sir Hugo Barrington e sua figlia illegittima. Giles invece è tutto preso dalla politica e dal suo seggio traballante alla Camera dei Comuni. Peccato che ad arpionare il giovane politico rampante sia un’arpia con le fattezze bellissime della blasonata Virginia: insopportabile, cattiva, snob e vendicativa. Si rigira Giles come vuole, semina zizzania in famiglia, arraffa tutto quello che può e finisce per riservare colpi bassi che non vi anticipo. Quando poi Giles viene escluso dal testamento materno…apriti cielo. Ma il romanzo riserva anche altre sorprese…per esempio il giovane Sebastian che cresce e si avvia alla carriera scolastica, combinando qualche guaio, assortito a risultati brillanti. Mentre Giles avrà il suo bel da fare con le rielezioni e ostacoli vari seminati sul suo cammino…..
Rossana Campo “Così allegre senza nessun motivo” –Bompiani- euro 17.00
Interni parigini, un gruppo di amiche molto diverse tra loro, ma con una passione comune per la lettura. Patti, lesbica 50enne e voce narrante, Manu, Lily, Alice, Yumiko e Sandra hanno fondato il gruppo di lettura “Les Chiennes Savantes”. Un club tutto al femminile in cui si disquisisce allegramente di romanzi, saggi e articoli rigorosamente scritti da donne, e se ne parla evitando “le discussioni accademiche maschili, pallose..”. Piuttosto, questo è un coro di 50enni disposte a farsi conquistare da una storia, collegando sempre le letture alle loro vite ed esperienze. Il romanzo diventa occasione per scoprire il vissuto di ognuna di loro, con debolezze e conquiste, stati d’animo, e amicizie anche all’esterno del gruppo. Dialoghi serrati, discussioni anche accese intorno a piatti particolari che a turno cucinano, innaffiati da vino e a volte lacrime, come quando parlano degli ex. Ma il più delle volte sorridono allegre mettendo a nudo pagine e vita vera, la loro. Al gruppo si uniscono, strada facendo, nuove amiche o si ripescano vecchi legami interrotti dalla lontananza e dalle incomprensioni. E’ il caso di Linda, detta Lola, l’artista che lavora su calchi di parti del corpo femminile. Appartiene al passato adolescenziale italiano di Patti, quando la loro sembrava un’intesa inossidabile: insieme marinavano la scuola, facevano progetti per il futuro e sognavano in grande. Poi qualcosa è successo e Linda è sparita dai radar; ed è la 2° persona ad aver abbandonato Patti. La prima era stata sua madre quando lei aveva solo 11 anni. E nel racconto si innestano pagine fitte di dolore e solitudine. Si parla anche di omosessualità, con l’apparire di un personaggio durissimo come la mamma di Ben (nuova amica di Patti) che non esita ad esprimere tutto il suo disprezzo per le tendenze sessuali della figlia. Che altro dire? Come perfettamente sintetizzato nel risvolto di copertina, aspettatevi e godetevi questa “polifonia al femminile, un mosaico di splendide donne che non hanno mai smesso di essere ragazze e continuano ad affrontare la vita con la tenacia, la caparbietà e il fuoco che da sempre le anima”
Fernando Aramburu “Dopo le fiamme “ -Guanda- euro 17.00
Lo scrittore spagnolo 60enne Aramburu, vincitore del Premio Strega europeo 2018 con “Patria” – romanzo politico, sentimentale ed epico- ora narra le storie delle vittime e dei carnefici dell’Eta, nella raccolta di racconti “Dopo le fiamme”, pubblicato in Spagna anni fa. Sono 10 storie dedicate all’inferno, alla paura, alla sofferenza di persone e famiglie comuni che videro esplodere le loro esistenze con le bombe, gli agguati e gli attentati che hanno seminato morte e dolore indicibile, smembrato famiglie, creato orfani e vedove. Ne deriva un quadro del terrorismo basco e degli orrori perpetrati dall’Eta. Una guerra subdola e strisciante che ha colpito vittime innocenti, creando una fetta di umanità dolente che Aramburu ritrae con infinita empatia. Sono racconti che cadono come schegge, colpiscono e fanno pensare. L’autore è semplicemente magistrale nel descrivere la quotidianità delle famiglie prima degli attentati che spezzeranno per sempre le loro vite, seminando brandelli di corpi e tonnellate di orrore. Leggiamo il primo racconto “I pesci dell’amarezza” e sprofondiamo nell’impotente dolore di un padre. Sua figlia 29enne è stata vittima, per puro caso, di una bomba piazzata davanti a una banca; posto sbagliato al momento sbagliato… e la giovane ha perso una gamba. Dopo mesi di interventi chirurgici la riporta a casa dall’ospedale e assiste alla sua nuova vita- non vita, che trascorre passivamente osservando per ore i pesci dentro un acquario. Poi c’è la storia della vedova di un vigile urbano, che con i suoi tre figli è oggetto di continue minacce da parte dei vicini e dei compagni scuola, che li isolano come fossero degli appestati. Alla fine l’ostracismo vince, lei caricherà i mobili della sua vita e abbandonerà il paese in “..un misto di sconforto e compassione nel vedere che esistono persone convinte che per creare la patria dei loro sogni, si deve necessariamente causare dolore al prossimo. Persone avvelenate dall’odio”. E tra gli altri, toccante è il racconto “Il figlio di tutti i morti” in cui un ragazzino che ha perso il padre chiede alla mamma perché lo bacia sempre due volte…e lei raggela il lettore rispondendo “Uno è mio e l’altro di chi non ti ha mai potuto baciare”.
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