“Donne in jazz”

Il  volume del musicologo e jazzista Piero Terranova, in cui storia e critica musicale si incontrano

 

“Donne in jazz” è l’omaggio che il jazzista e musicologo palermitano Piero Terranova ha voluto tributare alla femminilità jazzistica sia vocale sia strumentale.

Il libro, edito da Paola Caramella Editrice, è il frutto della passione dell’autore per il jazz e la scrittura, che lo ha già portato a pubblicare un precedente volume dal titolo “Genealogia di un linguaggio artistico”, con alcuni capitoli dedicati al jazz belga. Questi passi hanno reso il testo piuttosto noto presso le biblioteche non soltanto italiane, ma anche belghe, tra cui quella delle Arti di Bruxelles.

Nato a Palermo nel 1929, Piero Terranova ha iniziato la sua attività concertistica nel lontano 1972 con un concerto tenuto presso il Circolo della Stampa palermitano, trasmesso dalla sede romana della Rai, con il titolo “Jazz dal vivo”, insieme al gruppo formato da Armando Speciale al contrabbasso e Dino Dispenza alla batteria.

Il jazz è, per Piero Terranova, soprattutto improvvisazione. Questo lo si coglie benissimo seguendo la narrazione attraverso cui l’autore ci conduce alla scoperta dei ritratti delle 195 donne che hanno contribuito a scrivere alcune delle pagine più belle della storia del jazz, dal continente americano al Giappone, dall’Australia all’Europa.

Piero Terranova conduce il lettore attraverso una strada costellata di grandi talenti femminili nel jazz, un genere musicale che, soprattutto all’inizio, era diffuso in un mondo prevalentemente maschilista. Furono, in seguito, proprio alcune grandi cantanti blues degli anni Venti-Trenta, come Bessie Smith, vendendo milioni di copie di dischi e cantando con grandi come Armstrong e Goodman, a far nascere una vera e propria industria del jazz. La stessa Ella Fitzgerald, orfana, molestata, homeless, approdata al teatro Apollo ad Harlem e poi assunta nell’orchestra di Chick Webb, dimostrò di avere un piglio da leader, quando, alla morte di questi, ne prese le redini. Billie Holiday era amata e riconosciuta dai musicisti a lei contemporanei come un’artista di grande talento, indipendente e capace di penetrare dentro il tessuto della musica.

Il volume “Donne in jazz”, presentato a Torino al Salone del Libro sabato 11 maggio 2019, è stato anche recentemente accreditato presso l’ Accademia internazionale di studi sul jazz di Siena, massima autorità in questo specifico campo musicale, su parere del suo direttore Francesco Martinelli, storico e critico di jazz. È poi stato inviato, per gli italiani che lo frequentano, al Lincoln Center Jazz Club di New York, locale diretto dal tromebettista Winton Marsalis.

 

Mara Martellotta

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