Maggio 2019- Pagina 54

TORINO PORTA NUOVA: SI BARRICANO IN BAGNO A BORDO TRENO ARMATI DI COLTELLO E SENZA BIGLIETTO

Sabato pomeriggio il Capotreno del Torino Porta Nuova – Genova Brignole contattava la Sala Operativa Compartimentale per un problema con una coppia di viaggiatori diretti a Acqui Terme (AL) che impedivano la partenza del treno. Gli agenti appuravano che si trattava di due viaggiatori, senza biglietto, si barricavano nella toilette di una carrozza di testa treno.I poliziotti riuscivano a far scendere dal treno i due passeggeri, quindi il treno ripartiva, seppure con un modesto ritardo. Accompagnati in ufficio e identificati, entrambi cittadini italiani e con precedenti di Polizia, lui 40 anni e lei 37, sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per interruzione di pubblico servizio e resistenza a Pubblico Ufficiale. La donna è stata anche denunciata per possesso di oggetti atti ad offendere. E’ stata trovata in possesso di un coltello con lama di 8,5 cm e lunghezza complessiva di 19 cm.
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Concorso in furto aggravato all'Eurospin

I Carabinieri della Stazione di Santhià hanno deferito in stato di libertà T.B. 37enne, gravato da vicende penali per reati contro la persona, B.C. 28enne e la 45enne M.F., tutti di origine rumena e domiciliati a Torino, perché ritenuti responsabili di concorso in furto aggravato. L’episodio è avvenuto sabato scorso, alle 14.00 circa, presso il supermercato “Eurospin” di corso Sant’Ignazio. I tre protagonisti della vicenda avevano attirato l’attenzione di uno dei responsabili dell’Eurospin che li aveva notati sostare a lungo tra i banchi di vendita dei prodotti di cosmesi con un atteggiamento che gli era sembrato sospetto. Dopo qualche istante, inoltre, lo stesso responsabile aveva avuto la chiara percezione che i tre avessero occultato alcuni articoli sulla loro persona, dirigendosi subito dopo, alla chetichella e separatamente, verso le casse dove, invece di accodarsi agli altri clienti, uno dopo l’altro erano usciti dall’esercizio commerciale raggiungendo di corsa una Renault con la quale si allontanavano dal parcheggio. Mentre i tre fuggivano, però, i Carabinieri di Santhià venivano informati telefonicamente di quanto stava accadendo, ed una pattuglia in servizio di prevenzione nella cittadina si è immediatamente messa alla ricerca dei fuggiaschi. Solo pochi minuti dopo ed a breve distanza dal supermercato, l’auto è stata individuata e bloccata. A comprova del sospetto esternato dal personale dell’”Eurospin”, la perquisizione dei tre ha confermato il furto di cosmetici e prodotti per la cura della persona, consentendo di rinvenire l’intera refurtiva, per un valore complessivo di un centinaio di Euro circa, restituita all’avente diritto. Pertanto, i tre complici sono stati deferiti in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria vercellese per concorso in furto aggravato e proposti per l’applicazione del Foglio di via obbligatorio con divieto di ritorno nel Comune di Santhià.
 

“Abbiamo rapinato la farmacia per pagare l’affitto”

“Abbiamo rapinato la farmacia per pagare l’affitto”. Con queste dichiarazioni uno dei due uomini arrestati dai carabinieri della compagnia di Pinerolo ha spiegato il gesto criminoso compiuto il 7 marzo scorso a danno della farmacia ‘Cavaglià’ di Cumiana. I militari dell’Arma hanno, infatti, arrestato due italiani di 47 e 46 anni, residenti a Frossasco, perché ritenuti responsabili di tale reato. La coppia aveva assaltato la farmacia con guanti in lattice passamontagna ed una pistola scenica che uno di loro aveva puntato alla faccia della farmacista mentre il complice svuotava la cassa. Poi sono fuggiti a bordo di un’auto rubata, ritrovata poco dopo, e guidata da un complice. L’indagine dei carabinieri ha consentito di identificare il terzo uomo, fratello minore di uno dei due rapinatori, 40enne, di recuperare l’arma utilizzata ed il passamontagna.
 

Appartamento in fiamme, donna ustionata trasferita al Cto

Diverse squadre dei vigili del fuoco  di Alessandria e del distaccamento di Casale Monferrato sono intervenute a Valenza per l’incendio di un appartamento al primo piano di una villetta. Le cause del rogo sono ancora accertare . E’ rimasta ustionata una donna poi trasportata all’ospedale di Alessandria prima di essere trasferita al Cto, una volta “stabilizzata”.
 
(foto archivio)

La rassegna dei libri del mese

Anche in aprile ecco la nostra rassegna di libri letti e commentati sul gruppo FB Un libro tira l’altro ovvero il passaparola dei libri

Lorenzo Marone con il suo La tentazione di essere felici, cinica e divertente storia ambientata in un condominio napoletano è l’autore più commentato nel gruppo; al secondo posto, spinto dal recente successo del film, troviamo Momenti di trascurabile felicità, di Francesco Piccolo; sul terzo gradino  il classico di Anthony Burgess, Arancia Meccanica, libro che ha acceso un dibattito davvero sostenuto poiché in molti lo ritengono troppo violento e lo sconsigliano. Una lettrice chiede pareri sui classici da non perdere e tra le molte risposte segnaliamo tre titoli che compaiono con grande frequenza nelle nostre discussioni: La Storia di Elsa Morante, Canne al vento di Grazia Deledda e l’immancabileOrgoglio e Pregiudizio, di Jane Austen, un vero e proprio evergreen del gruppo. Ai lettori più curiosi e audaci, questo mese segnaliamo il drammatico capolavoro di Kurt Vonnegut, Mattatoio n. 5, la riscoperta di un piccolo classico della narrativa inglese del secolo XX e quanto mai attuale, ovvero Lucky jim Jim di Kingsley Amis e Paura, di Richard Wright, testo fondamentale per comprendere non solo la storia più recente degli Stati Uniti ma anche per riflettere sul nostro presente. Per questo mese è tutto, aspettiamo i vostri commenti e i vostri consigli sul gruppo Facebook Un libro tira l’altro ovvero il passaparola dei libri!
 

Podio del mese

La tentazione di essere felici, di L. Marone (Longanesi) – Momenti di trascurabile felicità, di F. Piccolo (Eiunadi) – Arancia Meccanica, di A. Burgess (Einaudi)
 

Classici imperdibili

La Storia, di E. Morante (Einaudi) – Canne al vento, di G. Deledda (Demetra) – Orgoglio e pregiudizio, di J. Austen (Demetra)
 

Lettori audaci

Mattatoio n. 5 , di K. Vonnegut (Feltrinelli) – Lucky Jim di K. Amis (Dalai) – Paura, di R. Wright (Bompiani)
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Testi : valentina.leoni@unlibrotiralaltroovveroilpassaparoladeilibri.it

Grafica e Impaginazione : claudio.cantini@unlibrotiralaltroovveroilpassaparoladeilibri.it 

MPP e Comitato Autonomia Piemont sulla fusione Lu e Cuccaro Monferrato

“Nessun fusionista in lista. Prima gettano il sasso, poi nascondono la mano”
 
L’esito sulla presentazione delle liste alle elezioni nel neonato Comune di Lu e Cuccaro Monferrato deve indurre tutti coloro che sono a favore delle fusioni di enti locali ad una profonda riflessione. Nessuno dei protagonisti della fusione – a prescindere dal numero delle liste depositate, ammesse o in contestazione che siano – decretata con i voti dei consigli comunali e con la susseguente legge regionale, incurante dell’esito referendario, è infatti presente, né gli ex sindaci, né gli ex assessori, né gli ex consiglieri comunali fusionisti, quasi a voler nascondere la mano dopo aver gettato il sasso. Peccato che questo sasso abbia, di fatto, cancellato, la vita di due comuni, uno dei quali vanterebbe i natali o quanto meno le origini di Cristoforo Colombo, l’altro uno dei nomi di comune più corti d’Europa, se non del mondo. Di qui è d’obbligo domandarsi come si sia potuti arrivare a questo risultato. Se il nuovo comune fosse stato davvero sentito, veramente ed al di là dei giochi delle parti e delle prese di posizione pro o contro, avremmo assistito ad una maggiore corsa per avere una presenza nella sua prima amministrazione. Questo, invece, è un segnale che, prima di tutti deve cogliere la Regione Piemonte per il futuro, e anche per il presente, per porre correttivi sugli esiti dell’istituzione referendaria prevista nell’iter legislativo delle fusioni di comuni che, lo abbiamo detto, lo ribadiamo e lo ripeteremo nelle sedi politiche e legislative opportune, utilizzando tutti gli strumenti di partecipazione che lo Statuto della Regione Piemonte mette a disposizione perché i cittadini siano parte attiva e non passiva di scelte di pochi. In Piemonte abbiamo assistito ad alcuni iter di legge regionale sulle fusioni che non sono meramente espressione della volontà popolare, bensì semplicemente di indirizzi degli organi deliberativi. Il pensiero corre immediatamente a Cuccaro Monferrato ma che dire di Gattico e di Veruno dove si è proceduto nonostante l’espressione contraria in sede referendaria di entrambe le popolazioni dei comuni interessati? La legge regionale, partendo da queste considerazioni, va cambiata introducendo dei correttivi che, come forze autonomiste, chiederemo al nuovo Presidente della Regione Piemonte, ai nuovi assessori, ai nuovi capigruppo consigliari, dopo l’insediamento successivo alle elezioni del 26 maggio prossimo. L’autogoverno e l’autonomia delle comunità regionali e locali o sono tali alla base o non lo sono. E se non avremo risposta procederemo con tutti i mezzi che la legge regionale e lo Statuto del Piemonte ci consentono. Nello specifico, per le comunità di Lu e Cuccaro Monferrato, di cui cogliamo il grido di dolore, riteniamo sia ancora possibile fare ‘retromarcia’ come per tutti quei comuni che sono stati soppressi contro la volontà popolare. Come Movimento Progetto Piemonte e Comitato Autonomia Piemont è bene chiarirlo qui non siamo contrari per principio alle fusioni, siamo contro quelle fusioni che sono fatte non tenendo conto del volere dei cittadini. Questo concetto è stato ampiamente ribadito proprio nel recente incontro che si è svolto a Quagliuzzo dedicato appunto alle fusioni dei comuni ed ai motivi della nostra contrarietà.
 

Movimento Progetto Piemonte – MPP

Comitato Autonomia Piemont

 

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AVVISO  Il quotidiano “il Torinese” mette a disposizione questo spazio gratuito per tutti i candidati, liste, partiti e movimenti politici che partecipano alle elezioni europee, regionali e amministrative del Piemonte. Per pubblicare  comunicati stampa, programmi, annunci di convegni, comizi, iniziative elettorali scrivere alla mail: edizionibest@libero.it

Toro, la Champions League non è più un “pensiero indecente”

I granata fanno loro lo scontro diretto col Milan

Decidono i centri di Andrea Belotti (su rigore) al 58′ e di Alejandro Berenguer al 69′
 
Un Torino sempre più convinto dei propri mezzi si aggiudica lo scontro diretto col Milan, agganciando i meneghini a quota 56 punti (ma scavalcandoli per la classifica avulsa). La bella vittoria sui rosso-neri, frutto di una partita attenta e “da Toro”, ufficializza l’inserimento dei granata nella corsa per un posto in Champions League: attualmente la quarta piazza (ultima utile per l’accesso all’ex Coppa dei Campioni) è appannaggio dell’Atalanta, con 59 punti, seguita a ruota dalla Roma a 58 e dalla coppia formata da Toro e Milan a 56 (senza dimenticare la Lazio a 55). Chiuso il primo tempo sullo 0-0, il Torino sblocca la situazione a inizio ripresa, grazie a un calcio di rigore concesso per un fallo di Kessie su Izzo e freddamente trasformato da capitan “Gallo” Belotti (58′): dopo una traversa colpita al 67′ dal rosso-nero Bakayoko (una volta tanto la Dea bendata si è ricordata dei granata…), al 69′ arriva il 2-0 torinista, con Alejandro Berenguer che insacca con un destro che s’infila nel “sette” alla sinistra del portiere ospite Donnarumma. Realizzato il raddoppio, gli uomini di mister Walter Mazzarri controllano la partita, rischiando solamente all’80’, quando un bel colpo di testa di Bakayoko viene prodigiosamente respinto dell’ottimo Salvatore (di nome e di fatto) Sirigu, sempre più meritevole della maglia da titolare della Nazionale azzurra. Finisce, quindi, col meritatissimo successo granata: per il Toro è un ritorno alla vittoria contro il Milan, dopo un’attesa che durava dall’1-0 (con rete di Cristiano Lucarelli al 26′) della decima giornata della stagione 2001-2002, cioè dal 4 novembre 2001. Gioia doppia per il presidente Urbano Cairo, sotto la cui gestione (cioè dal 2005) il Toro non era ancora riuscito a battere i rosso-neri. I tre punti conquistati al cospetto del “Diavolo” meneghino “iscrivono”, quindi, i granata alla corsa alla Champions League, con gli ultimi impegni di campionato (nell’ordine, in trasferta con la Juventus, in casa col Sassuolo, in trasferta con l’Empoli e in casa con la Lazio) che diventano sostanzialmente quattro finali, dalle quali racimolare il maggior numero possibile di punti, in modo da conquistare quel piazzamento Champions che fino a qualche settimana or sono pareva un “pensiero indecente” e che, invece, è diventato una possibilità concreta. Il grande ritorno nella “Coppa dalle grandi orecchie” sarebbe un modo straordinario per onorare la memoria degli Invincibili, di quel Grande Torino tragicamente scomparso quel maledetto 4 maggio 1949: da lassù, anche loro tiferanno per i granata attuali. Sognare la Champions? Non solo si può, ma si deve.

Giuseppe Livraghi

 

Volt: Innovazione Under 30, Politica e Impresa

La sezione locale di Volt Italia, il primo partito Paneuropeo, giovedì 9 maggio alle ore 20.45 alla sala polifuzionale Loft di Via Principessa Clotilde 80 organizza #startEUp – Innovazione Under 30, Politica e Impresa.
 
Si tratta di una tavola rotonda con alcuni dei più brillanti giovani innovatori piemontesi, per scoprire che il nostro Paese può e deve scommettere su giovani, cultura, formazione ed impresa per potersi rialzare. Gli ospiti della serata saranno:
Federica Vinci, Presidente di Volt Italia, partito nazionale del network di Volt Europa, il primo partito paneuropeo fondato da Andrea Venzon.
Fabio Daniele, cofondatore di Apical, startup per i professionisti di viaggi ed eventi
Gianluca Manitto, CEO e cofondatore di EpiCura, startup per facilitare l’accesso ai servizi sanitari e socio-assistenziali.
Giovanni Rastrelli, amministratore delegato di EDIT Torino, Eat Drink Innovate Together, una realtà per favorire il networking e promuovere percorsi. enogastronomici di qualità
Modererà la serata Riccardo Pinto, city lead di Volt Torino.
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Alla Venaria Reale la bella rivoluzione dell’"Arte Nuova"

“Art Nouveau. Il trionfo della bellezza”
“Mi hai reso immortale. D’ora in poi lavorerai per me, al mio fianco. Ti amo già!”: parole entusiaste che si racconta siano state rivolte niente meno che dalla “divina” Sarah Bernhardt – la “voix d’or” del teatro francese fra la seconda metà dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento – al pittore d’origine ceca Alphonse Mucha, fra i grandi protagonisti dell’”Art Nouveau” internazionale. Era il Natale del 1894 e a far andare in brodo di giuggiole la Diva fu un poster pubblicitario realizzato proprio da Mucha, che la ritraeva in occasione del suo debutto nella commedia “Gismonda” di Victorien Sardou. Un’immagine di estrema raffinatezza e assoluta modernità per i tempi; un fascinoso mix di “influssi bizantini” e “stilemi dell’art nouveau”, che piacque così tanto all’attrice da indurla a stipulare con l’artista ceco un contratto della durata di sei anni, durante i quali Mucha disegnò per lei manifesti, scenografie teatrali, costumi e gioielli. Un lavoro intenso e di grande impegno, di cui si ha prova nella litografia a colori “Sarah Bernhardt” realizzata nel 1897 (il viso dai tratti infantili ma fascinosi dell’attrice, incorniciato da una folta incontenibile chioma e decorato con ghirlande floreali) che, insieme al manifesto pubblicitario, sempre a firma di Mucha, del 1896 per le cartine di sigarette “Job” (anche qui l’immagine è di una donna dai lunghi capelli, “sfrontata” nell’esibizione, allora blasfema, di una sigaretta fra le dita che descrive nell’aria sinuose e larghe curve di fumo), fa parte delle oltre 200 opere – fra manifesti, dipinti, sculture, mobili e ceramiche – assemblate nella mostra “Art Nouveau. Il trionfo della bellezza”, ospitata nelle “Sale dei Paggi” della Reggia di Venaria fino al 26 gennaio dell’anno prossimo.
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Provenienti dagli Arwas Archives, dalla Fondazione Arte Nova e dalla Collezione Rodolfo Caglia, sono “pezzi” che raccontano attraverso un allestimento innovativo che riproduce gli ambienti abitativi della Parigi di inizio Novecento, la non lunga ma intensa e formidabile stagione dell’”Art Nouveau” che cambiò a fondo il gusto fra gli anni di fine Ottocento e i primi del Novecento, influenzando tutte le arti figurative, l’architettura e le arti applicate con esasperati – perfino a volte esageratamente esibizionistici – rimandi alla natura, al mondo vegetale e a un’immagine nuova della figura femminile come femme damné, emancipata, libera e sensuale. Concepita, dunque, come “arte totale”, come “arte della libertà” (“che fa dell’erotismo, del naturalismo e dell’esotismo i propri punti cardinali”), il Modern Style se fu per i francesi e gli inglesi “Art Nouveau”, diventò “Tiffany” negli Stati Uniti, “Jugendstil” in Germania, “Sezession” in Austria, “Nieuwe Kunst” nei Paesi Bassi, “Modernismo” in Spagna e, passando attraverso altre lande d’Europa, “Liberty” in Italia, nome derivato dai magazzini londinesi, particolarmente attenti al nuovo gusto, di Arthur Liberty. Prodotta e organizzata dal Consorzio delle Residenze Reali Sabaude con Arthemisia e curata da Katy Spurrell, la rassegna si articola in cinque sezioni, focalizzate su quelle che furono le principali fonti di ispirazione per gli artisti iniziatori, debitori anche, in alcuni casi, della vittoriana lezione preraffaellita, non meno che – di conseguenza – di un raffinato simbolismo alla Gustav Klimt. Accomunati da un ridondante amore per l’arabesco, così come per l’intrigante “peccaminosa” sensualità di figure femminili e di motivi floreali e naturali lasciati liberi di abbracciare il mondo, particolarmente interessanti sono, in mostra, le opere di Georges de Feure (sua l’“Affiche pour la 5° exposition du Salon des Cent” del 1894), così come “Les Paons” di Alfredo Muller e la sottile “Extravagance” del 1897 di Eugène Grasset. Oltre ai nomi del già citato Alphonse Mucha, accanto a quelli di Emile Gallé, Daum Frères, Louis Majorelle, Henri de Toulouse-Lautrec e Eugène Gaillard. Notevoli anche i bronzi, i vasi, le ceramiche, le lampade e i mobili intarsiati ospitati in una rassegna che non dimentica l’importanza fondamentale per la conoscenza e lo sviluppo dell’”Art Nouveau” di una città come Torino, che nel 1902 con l’ Esposizione Internazionale di Arte Decorativa Moderna diede il via al “Liberty” in Italia. A partire dalla città, all’epoca in espansione. Ne sono testimonianza alla Venaria, l’installazione di fotografie appositamente realizzate da Pino Dell’Aquila, raffiguranti 11 edifici, capolavori dell’epoca, che rendono l’esatta dimensione di una città che allora si rivestì abbondantemente del nuovo stile e che ben a ragione può essere ancor oggi definita (con il suo centinaio di edifici “Liberty” disseminati sul territorio) la capitale italiana dell’”Ars Nova”.

Gianni Milani

“Art Nouveau. Il trionfo della bellezza”
Reggia di Venaria – Sale dei Paggi, Venaria Reale (Torino); tel. 011/4992333 o www.lavenaria.it
Fino al 26 gennaio 2020
Orari: dal mart. al ven. 9/17; sab. dom. e festivi 9/19,30; lunedì chiuso
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Nelle foto

– Alphonse Mucha: “Sarah Bernhardt”, Litografia a colori, 1897
– Alphonse Mucha: “Job”, Litografia a colori e doratura, 1896
– Georges de Feure: “Affiche pour la 5° exposition du Salon des Cent”, Litografia a colori, 1894
– Alfredo Muller: “Les Paons”, Litografia a colori, 1903
– Eugène Grasset: “Extravagance”, Litografia a colori, 1897
– Muller Frères: “Lampe aux coquelicots”, Vetro, ca. 1900