“Ho deciso di uccidere questo giovane perché aveva un’ aria felice. E io non sopportavo la sua felicità”, ha detto Said Machaouat, il ragazzo 27enne reo confesso dell’omicidio di Stefano Leo ai Murazzi, lo scorso febbraio. A riferirlo è il procuratore vicario di Torino, Paolo Borgna. “Volevo ammazzare un ragazzo come me – ha detto ancora nel corso della confessione – per togliergli tutte le promesse, i figli, e toglierlo ad amici e parenti”. Machaouat era giunto dal Marocco in Italia da bambino. Qualche anno fa si era separato dalla moglie ed era stato preso in carico dagli assistenti sociali. Aveva perso il lavoro e negli ultimi mesi aveva vissuto a Ibiza e in Marocco, prima di tornare a Torino.
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