La 36ma edizione del Torino Film Festival dal 23 novembre al 1° dicembre
Avrà il volto di Rita Hayworth il 36° Torino Film Festival che prenderà il via il 23 novembre prossimo, un’immagine tratta da Non sei mai stata così bella, il suo secondo film interpretato con Fred Astaire, diretto nel 1942 da William A. Seiter, un omaggio nel centenario della nascita. “Rita più che Gilda, la ballerina vitale e agilissima che danzò con Fred Astaire e con Gene Kelly, più che la sirena sinuosa e pericolosa, simbolo della dark lady nell’immaginario collettivo -, dichiara Emanuela Martini, direttore artistico del TFF. “La ragazza che sapeva essere una commediante più che l’icona sexy la cui foto fu appiccicata sula bomba sganciata sull’Atollo Bikini. Senza dimenticare Gilda, è soprattutto a questa Rita che il Torino Film Festival rende omaggio nell’anno del centenario della sua nascita”. Altra notizia proveniente dal festival – di cui sapremo i titoli delle varie sezioni martedì 13 – è che sarà The Front Runner di Jason Reitman (autore tra l’altro di Juno e di Tra le nuvole con George Clooney, e figlio d’arte, il padre Ivan decretò negli anni Ottanta il successo di Ghostbusters) a inaugurarlo, interpreti Hugh Jackman, Vera Formiga, Alfred Molina e J.K. Simmons. Il regista presenterà al pubblico questo suo nuovo film che ha tratto dal libro All the Truth is out: The Week Politics Went Tabloid del giornalista e scrittore americano Matt Bai e che racconta la vicenda che nel 1988 vide protagonista il senatore statunitense Gary Hart. Esponente del Partito Democratico, senatore ed ex governatore del Colorado, candidato per la seconda volta alla presidenza, mentre era in piena campagna elettorale, uomo di successo che aveva le carte in regola per rovesciare i due mandati repubblicani di Reagan, Hart si vide cancellata ogni possibilità di vittoria quando sulle prime pagine dei giornali comparvero articoli sulla sua presunta relazione extraconiugale con la modella Donna Rice Hughes. Scovati dal “Miami Herald”, furono sufficienti un paio di fotografie scattate sul ponte di uno yacht per metter fine alle ambizioni del senatore. E del partito. Il film uscirà da noi in sala il 21 febbraio del prossimo anno.
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E ancora: il ruolo di guest director è affidato quest’anno a Pupi Avati, che proporrà una sezione intitolata Unfogettables, ovvero cinque titoli che mescolano cinema e musica, due grandi passioni che da sempre hanno caratterizzato il regista nel mondo dello spettacolo. Che cosa ha scelto Avati? Nei giorni del festival sarà a Torino per presentare The Glenn Miller Story di Anthony Mann (1954), The Benny Goodman Story (“Il re del jazz”, 1956) di Valentine Davies, Bird di Clint Eastwood (1988), Thirty Two Short Films About Glenn Gould (“32 piccoli film su Glenn Gould”, 1993) di François Girard e Bix di Pupi Avati del 1991. “Quando Emanuela Martini, conoscendo le mie passioni, mi ha invitato a Torino come Guest Director, chiedendomi qualche titolo di film che sintetizzasse quello straordinario insieme che è per me cinema e musica, ho vissuto gioia e titubanza”, confessa Avati. È stato obbligato a dimenticare parecchi titoli che benissimo avrebbero calzato a “quello straordinario insieme”, primi fra tutti Round Midnight di Tavernier intorno a Lester Young e Cotton Club di Coppola, ma certo non ha potuto non mettere con forza nell’elenco lo “struggente” Bird dedicato a Charlie Parker e inoltre “mi occorreva un musicista che non appartenesse né a un tempo né a una moda, un musicista che fosse la sintesi di tutti i tempi e di tutte le mode”. Il Glenn Gould gi Girard lo ha magnificamente accontentato. Aggiunge Martini: “Mi è parso che, nella minisezione del Guest Director, mancasse un tassello importante. Perciò ho scelto, tra i numerosi film e le miniserie che Pupi Avati ha realizzato nel suo connubbio ideale tra cinema e musica, la sua toccante ricostruzione del leggendario e oscuro cornettista Leon Bix Beiderbecke, storia di una vita americana “perduta”, colta dal nostro autore con piena adesione a quella musica e a quel mito”. In ultimo, stanno iniziano ad arrivare le prime anticipazioni di questa 36ma edizione del TFF. Tra i titoli italiani I nomi del signor Sulcic di Elisabetta Sgarbi (una storia di passato e di presente, una umanità di confine , dove una ricercatrice dell’università ferrarese si reca a Trieste per trovare notizie su una donna seppellita nel cimitero ebraico), Ovunque proteggimi diretto da Bonifacio Angius e Ragazzi di stadio, quarant’anni dopo firmato da Daniele Segre, che torna a raccontare il mondo degli ultrà. Nell’ambito di “Festa mobile” si inseriranno Can you ever forgive me? di Marielle Heller, ispirato alla memorie della scrittrice Lee Israel, e Colette di Wash Westmoreland, interpretato da Keira Knightley, una scrittrice e una donna rivoluzionaria del secolo scorso, il suo matrimonio e le sue relazioni, il teatro e la letteratura e la moda, le provocazioni e gli scandali, il tutto visto attraverso una accurata ricostruzione della Belle Epoque (in uscita sugli schermi il 6 dicembre). In “After hours” s’inizia a leggere il titolo dell’ultimo film di Nicolas Cage, Mandy, diretto da Panos Cosmatos, dove la serenità di una coppia isolata nei boschi è spezzata da una setta dedita all’occulto.
Elio Rabbione
Le immagini:
Il manifesto del Torino Film Festival
Una scena di “The Front Runner” con Hugh Jackman, che inaugurerà il festival
Pupi Avati che ricoprirà il ruolo di “Guest Director”
Keira Knightley interprete di “Colette”
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