Pittura astratto-concettuale. Morbida ma coraggiosa. Libera di trattenere, nelle ampie evoluzioni del segno, universi reali e mentali in cui giocano ad ampio raggio misteriose trasposizioni di memorie o di esperienze di vita o riflessi dell’anima cui siamo invitati a partecipare senza mai comprenderne a fondo i significati più veri e ben nascosti. Si presenta così l’arte di Nathlie Provosty:“Forme che slittano,l’una dentro l’altra, che dialogano attraverso richiami, echi e riferimenti cromatici oltre che concettuali”. Americana di Cincinnati (Ohio), a Nathlie Provosty, che oggi vive a New York – Brooklyn, il Museo Nazionale del Risorgimento di Torino dedica un’interessante mostra – ritornando così ad omaggiare l’arte contemporanea, nella specifica occasione della XXV edizione di “Artissima” – realizzata in collaborazione con “APALAZZO GALLERY” di Brescia. Per l’artista, si tratta della prima personale europea ospitata negli spazi prestigiosi di un Museo, pur se sue opere fanno già parte delle Collezioni di importanti Musei americani, dal Museum of Modern Art di New York al Colby College e al Farnsworth Museum, entrambi nel Maine, a Waterville e a Rockland. A Torino, nella “Sala Plebisciti” di Palazzo Carignano, la Provosty propone il monumentale lavoro (427 x 488 cm.) “Life of Forms” del 2017, un dipinto formato da quattro pannelli giustapposti, il più grande che mai abbia realizzato ma che, nonostante le dimensioni, continua a percorrere i sentieri di quella soffusa intimità e attenzione particolare ai dettagli che in generale contraddistinguono tutti i suoi quadri. In mostra troviamo anche altre due serie di lavori dell’artista, “Triptych (v)” e “Noon”, che servono a completare e a ben comprendere un breve ma intenso viaggio fra le opere più rappresentative della sua odierna produzione. Su carta o su tela la pittrice racconta in astratto una geografia di “forme” che paiono quasi apparire per caso seguendo voli mentali che sono parte viva del suo mondo. Reale e spirituale. Fra illusione e astrazione. Attraverso cifre stilistiche assolutamente attente alla definizione di dettagli che richiedono sforzi particolari di osservazione, pur nell’uso parsimonioso e personalissimo di una tavolozza dai “colori estremi”, in cui spiccano– in un alternarsi misurato di luci e ombre – i rossi profondi, come i bianchi pallidi e luminosi e, soprattutto, i neri che più che neri sono la sapiente combinazione di blu scuro, viola e pigmenti vari di carbonio, ove spaziano immagini inattese lasciate galleggiare in fluttuanti magmi materici, alla ricerca di verità narrative non poi così necessarie alla reale comprensione (soprattutto emotiva) del quadro. Di forte suggestione è anche l’allestimento espositivo della rassegna, appositamente studiato per far dialogare le opere pittoriche con un’ambientazione sonora realizzata ad hoc dal musicista Andrea Costa, fondatore del gruppo elettronico “Monuments”, nonché autore di molte colonne sonore. La diffusione musicale è stata infatti calibrata, così da risultare ottimale all’ascolto nel punto preciso di miglior contemplazione delle opere. Allontanandosi da questo punto ideale si otterrà uno sbilanciamento sonoro fra le fonti, esattamente come la visione dell’opera diventerà parziale, o distorta nelle forme, per il mutare della prospettiva. Sabato 3 novembre, in occasione della Notte delle Arti Contemporanee, il Museo resterà straordinariamente aperto fino alle ore 23, con ingresso gratuito a partire dalle ore 18.
Gianni Milani
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“Nathlie Provosty”
Museo Nazionale del Risorgimento Italiano – Sala Plebisciti, via Accademia delle Scienze 5, Torino; tel. 011/5621147 – 5623719 o www.museorisorgimentotorino.it
Fino al 6 gennaio 2019 – Orari: mart. – dom. 10/18; lunedì chiuso
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Photo: Delfini Sisti Legnani e Marco Cappelletti, Courtesy dell’Artista e “APALAZZO GALLERY”
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