Sta per partire la grande kermesse dell’estate: i sogni e le speranze sono dietro l’angolo
Intanto, è partito ufficialmente il “momento” Eurocup, con la definizione dei gironi in cui la Fiat Auxilium Torino sarà impegnata nella prossima stagione: Malaga, Kazan, Vilnius, Francoforte, e Mornar Bar le avversarie da battere. Difficile? Certo che sì, non si sale di livello per poi giocare con squadre più scadenti, a meno che la follia non rasenti l’orlo di chi lo pensa, diventa complicato solo immaginarlo. Però, tutti vorrebbero confrontarsi con i migliori e perdere è una possibilità; solo i “deboli” preferiscono giocare per non perdere. Chi rischia sa che l’emozione del confronto con i più forti è sempre altissima, ma sa che è l’unico passo per progredire. Tre anni fa il basket a Torino era una serie A appena conquistata, adesso è reduce dal primo trofeo della storia piemontese del basket (e il più veloce conquistato da una squadra dopo la promozione nella massima categoria: è una verità che a molti piace non ricordare…mah…) e da una annata sicuramente difficile, ma i pochi che sanno la verità, elegantemente tacciono e preferiscono puntare tutto sul futuro che ingarbugliarsi in una tetra selva di rimembranze inutili e tediose. La Fiat Auxilium Torino sta per partire: Cusin, Poeta, speriamo al più presto Okeke, Delfino e il giovane Simon Anumba sono al momento l’ossatura della squadra. Manca ancora tutto il gruppo stranieri, ma è ancora presto, e talvolta, fare in fretta non conduce a buoni risultati. Fino ad ora, i giocatori stranieri visti a Torino hanno sempre avuto una caratteristica: emozionare. Ovvio, stiamo parlando di quelli Top, ma lo erano davvero. Talvolta la gestione del loro “modo di essere” non è stato facile, ma si sa, “…del senno di poi, sono piene le fosse”. Ora, l’esperienza è aumentata, alcune piante “invasive” sono state estirpate e forse sarà possibile creare un gruppo migliore che possa ulteriormente creare emozioni ancora più forti. Nei social, nelle chat di alcuni siti si leggono commenti sarcastici che tendono già ad avere pronta la forca per appendere ogni tipo di scelta della società. E’ facile parlare, è facile distruggere o dire cosa non si doveva fare. Questo sport della critica a tutti i costi è talvolta simile alla pratica di colui che si inventa critico d’arte perché non sapendo dipingere, “invidiando”, costruisce commenti saccenti su coloro che invece di parlare…fanno. Torino è una città difficile: fa fatica la Juventus a non avere critiche! Torino ha fame di basket, e chi crede nel basket ha diritto di sognare e di volare con pensieri ancora più alti. Ma il campionato lo vince una sola squadra, e non è proprio facile vincere. Quest’anno il coach più emozionante d’Europa è a Torino: Larry Brown è un segnale acceso sulla Fiat Auxilium, tutti gli occhi europei e d’oltre oceano sono curiosi di sapere cosa farà. Intanto è qui, e sta per prendere in mano le redini di una squadra che ha tra i suoi vice due allenatori che hanno già vinto con Torino e che con umiltà sono rimasti per imparare da uno dei più grandi della storia del basket. E’ uno spettacolo solo pensarlo sulla panchina della FIAT Torino. I siti europei dell’Eurocup hanno dato più risalto alla squadra della nostra città rispetto all’altr’anno: sarà un caso? Ovviamente no. Quest’anno i regolamenti hanno complicato non poco i piani di tutti, e molto budget vola investendo in giocatori italiani non di altissimo livello, e può essere visto come un bene o come un male a seconda dei punti di vista, ma è comunque un dato oggettivo. Il resto è ora nelle mani di coloro che con passione e con le possibilità economiche reali cercheranno di creare per dare nuove emozioni ai tifosi.
Facile è “tifare contro”, meglio è tifare Torino.
Paolo Michieletto
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