Per chiunque segua da sempre le “avventure” della Torino cestistica è possibile identificare nella partita di domenica una splendida novità: Torino, quando “bisogna” vincere con una cornice di pubblico importante e in un momento decisivo, ora c’è! In altre occasioni, in anni passati e in momenti anche felici, qualche volta non è successo. Sembra finalmente essere composta da un gruppo di giocatori che non molla davvero mai e che, a turno, si dedicano al servizio della squadra facendo quello che serve.
Torino è una splendida realtà che a volte si tinge di colori floreali e “balla” con movenze da Etoile di primo livello e che come tutte le star talvolta si richiude un po’ in se’ stessa, ma adesso ha aggiunto, fin già dalla partita di Pesaro, ancora più visibile nelle partite della vittoriosa Coppa Italia, la disponibilità reciproca a “non perdere” e soprattutto a voler vincere! L’anima è indiscutibilmente il nuovo allenatore Paolo Galbiati, un tifoso accalorato, un amico dei giocatori, un tecnico di alto livello, e anche un buon giocatore di basket (per chi lo ha visto nel pre-partita, dove in tuta si è messo a tirare a canestro: splendido! Quando mai avete visto un altro allenatore che prima della partita va a tirare?). La vera svolta è soprattutto lui, e sicuramente anche il buon Stefano Comazzi, anche se predilige da sempre un ruolo d’ombra, ma visti i risultati, la sua ombra è sicuramente importante.
“L’emozione immensa, l’adrenalina al massimo e il fiato sospeso fino all’ultimo decimo di secondo, cosa chiedere di più… tre ore passate insieme a tutti i tifosi della Fiat Torino mi hanno regalato un momento speciale ed unico… che dire, tornare al Palaruffini è praticamente d’obbligo”, queste le parole di Alessandra che si è recata al palasport per la prima volta con tutta la famiglia, marito e due figli per una gara che ha avuto il merito di entusiasmare tutti i presenti, esperti e “novizi”.
“In un tripudio di giallo la Fiat vince soffrendo contro la sua bestia nera. Oggi la coppa ha prevalso sulla partita; la festa, la gioia per quell’evento storico era nell’aria. Della partita mi ha impressionato Sasha Vujacich, finalmente sereno e determinante (ma allora era veramente Patterson il problema dello spogliatoio?) e Colo (meno male che aveva la mano “freddina” da tre). Bella rimonta e un super e sempre più idolo Paolo Galbiati!!! Go Aux!” , queste le parole di Simone dei Rude Boys che hanno seguito in maniera “eroica” durante la partita in ogni momento la squadra e assistita nel momento di difficoltà.
Torino ha giocatori di effetto quali Vander Blue e Pelle che sicuramente una volta integrati ulteriormente daranno un ulteriore forza a questa squadra, ma tutti i presenti rappresentano la Fiat Torino, e chi questa volta rispetto alla Coppa Italia si è “sentito” meno come presenza in realtà ha comunque contribuito lo stesso alla forza d’urto della rimonta della squadra quando si è trovata a -8 nel quarto periodo. La compattezza del gruppo non è solo nella vittoria, ma nel modo in cui si vince. E tutti, al momento, si vede e si sente che sono orientati in un solo verso.
Abbiamo qualche volta dovuto dubitare da queste pagine di alcuni aspetti della gestione di Torino, ma sarebbe ora anche dare il giusto merito anche a chi, pur se ha commesso qualche errore di “passione” ha comunque anche dei notevoli meriti: alzi la mano chi si aspettava un Boungou Colo così determinante in queste sue prime apparizioni? Direi che la scoperta sua e di Garrett, valgono da solo un premio di fiducia affinché il prossimo futuro, con un pochino di esperienza maturata attraverso varie vicissitudini, non possa altro che essere roseo e probabilmente ricco di soddisfazioni.
“L’emozione per la finale di coppa Italia è stata indicibile e poter fare la foto con la coppa è stata un’emozione enorme così come veder girare la squadra con la coppa in mano nel palazzetto. Una sensazione bellissima per chiunque segua il basket da decenni! La partita vera per me è stata nel primo quarto, e se Torino giocasse sempre così, i traguardi sono tutti raggiungibili!”, il commento di Sabrina dalla curva Guerrieri entusiasta anche della splendida iniziativa di regalare ai tifosi che hanno avuto la voglia di fare la lunga fila per raggiungere la coppa una foto con loro stessi con in mano la Coppa Italia appena conquistata da Torino.
“Non ho visto granché della partita, ma ho visto un gran pubblico a Torino” questo il commento di Mirko del “settore 208” che ha ornato il palasport di una splendida coreografia e di sostegno per tutta la partita. Torino ha molte anime ma una volontà sola: che la squadra lotti fino alla fine, vincere o perdere non importa (anche se vincere è sempre meglio…ndr…) purché si sia dato tutto sul campo.
Ed ora sembra proprio che, in attesa del ritorno di Okeke, del miglior Mbakwe, che sembra comunque a tratti essere di nuovo quasi quello di prima dell’infortunio, e del contributo di tutti coloro che oggi non sono stati nominati, compresi Mazzola e Poeta che hanno recitato in tono minore in questa partita ma splendidi e assoluti protagonisti indelebili nella storia della Torino cestistica per il contributo strepitoso nella conquista della Coppa Italia, la strada verso qualcosa di grande non sia proprio un sogno irrealizzabile. Difficile, sì, ma come per noi, anche per gli altri. E noi siamo noi: questa è Torino!
Paolo Michieletto
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