Il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino e l’assessora alla Cultura Antonella Parigi, insieme ad alcuni tecnici, si sono recati nel pomeriggio del 25 gennaio alla Sacra di San Michele per una prima ricognizione dei danni causati dall’incendio che nella serata del 24 ha colpito il tetto del convento in cui vivono i padri rosminiani. “Abbiamo corso un bel rischio ma grazie all’intervento di pompieri e forze dell’ordine i danni sembrano circoscritti. Ora faremo verifiche più approfondite”, ha detto il presidente.
Al suo arrivo l’assessora alla Cultura, dopo essersi confrontata con i tecnici, ha confermato che, al di là delle responsabilità che verranno accertate, la Regione vuole essere pronta a intervenire dove sarà necessario. Ha quindi ringraziato i vigili del fuoco per essere riusciti con un lavoro straordinario a circoscrivere i danni e dichiarato che il rogo ha intaccato una parte che sembra facilmente riparabile.
Terminato il sopralluogo, il presidente della Regione ha confermato che nei fondi europei sono state individuate risorse abbondantemente capienti per far fronte al danno che, fortunatamente, sembra contenuto, e che si stanno cercando le modalità migliori per valorizzare questo bene straordinario. In mattinata l’assessore al Bilancio aveva infatti comunicato di aver accertato che nei Fondi di sviluppo e coesione per il Piemonte è presente una disponibilità residua che si stima sufficiente per far fronte al ripristino della parti distrutte.
Monumento simbolo del Piemonte, l’abbazia venne costruita tra il 983 e il 987 sulla cima del monte Pirchiriano, a 40 chilometri da Torino, ed attira ogni anno 100.000 visitatori da tutto il mondo. Candidata ad essere inserita nella lista del patrimonio mondiale dell’Unesco, è dedicata al culto dell’Arcangelo Michele e si inserisce all’interno di una via di pellegrinaggio lunga oltre 2000 chilometri che va da Mont Saint-Michel, in Francia, a Monte Sant’Angelo, in Puglia
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