“Si tratta di questioni che riteniamo basilari per impostare un’esecuzione penale diversa e più efficace Nella maggior parte dei casi è evidente l’assenza o l’insufficienza di spazi dedicati alla socialità, all’incontro fra i detenuti e le loro famiglie o utilizzabili per attività formative e lavorative. E non mancano criticità strutturali dovute alla mancata manutenzione degli edifici e degli impianti, con infiltrazioni d’acqua e riscaldamento insufficiente o sistemi idraulici mal funzionanti, con pesanti ricadute anche sulla salubrità e l’igiene dei locali”. Questo l’ elenco di sfide indicate dal garante regionale dei detenuti, Bruno Mellano, che l’Amministrazione penitenziaria è chiamata ad affrontare, se non a risolvere, nel corso del 2018. Le problematiche dietro le sbarre sono state presentate a Palazzo Lascaris dal Coordinamento dei garanti piemontesi delle persone detenute. L’incontro, organizzato dall’ufficio del Garante regionale, ha inteso rilanciare un’attività condivisa dai garanti comunali per
evidenziare in un’ottica costruttiva le criticità del sistema penitenziario piemontese. In particolare, per il secondo anno consecutivo, è stato illustrato il testo della lettera che il Coordinamento indirizzerà oggi stesso al capo dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria Santi Consolo nella quale si elencano le più pressanti problematiche strutturali per ciascuno dei 13 istituti penitenziari piemontesi. All’incontro sono intervenuti i garanti comunali di Torino Maria Cristina Gallo, Alba Alessandro Prandi, Alessandria Davide Petrini, Biella Sonia Caronni e Ivrea Armando Michelizza.
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