Storie di Città / di Patrizio Tosetto
Beppe sta coronando il sogno di tutta una vita professionale e lavorativa. Essere il “numero uno” in Municipio. Non tocca a noi benedire la scelta della sindachessa di impiegare il dirigente Giuseppe Ferrari in sostituzione di Giordana, per quanto riguarda il ruolo amministrativo (senza nominare un nuovo capo di gabinetto). Ma ci sembra l’unica scelta possibile dopo la barbina figura dell’ ex capo di gabinetto oramai condannato all’ oblio. Il tutto era nell’ aria. Soprattutto dopo che Giordana aveva detto: io faccio solo il passacarte. Anche per il Salone del Libro si è chiesto a Ferrari di diventare presidente della Fondazione. Beppe è di lungo corso, entrato in comune da oltre trent’anni. Ci é entrato quando aveva “i calzoncini corti” salendo tutti i gradini della carriera. Nella Prima Repubblica era orgogliosamente socialista. Nella seconda, una iniziale attrazione per Alleanza per Torino che si era inventata Castellani Sindaco e poi è transitato per la Margherita. Ottimi rapporti con Sergio Chiamparino e decisamente più problematici con Piero Fassino. Da vicedirettore del Municipio non è stato nominato Direttore generale. Ci è rimasto anche lui male. Se le Olimpiadi del 2006 hanno visto la luce lo si deve anche a lui. Insomma, uomo di grande esperienza e capacità. Ovviamente tra i grillini ci sono resistenze e contrarietà. Soprattutto tra alcuni consiglieri comunali. Ma siamo convinti che la Sindachessa tirerà dritto, seppure il Capogruppo del Pd Lo Russo ha denunciato, anche sulle pagine del nostro giornale, l’esistenza di liste di proscrizione grillina all’ Interno del Comune?
Dove vogliono andare a parare? La rimozione di Giordana potrà essere una
occasione per rivitalizzare la macchina burocratica attualmente inchiodata. Per ora stanno facendo poco o nulla. È quel poco che hanno fatto è stato un discreto disastro. Per salvare la situazione, però, non basta l’ esperienza di Beppe Ferrari. Ci devono essere delle scelte amministrative importanti e su questo siamo ancora pessimisti. Comunque per la prima volta la Sindachessa, di fronte al nulla del presente, si fida del passato e non lo stigmatizza solo con dure parole.
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