Lasciate che i bambini si trasformino in vampiri e streghette per una sera. Lasciate che vengano a suonare alla vostra porta e sommergeteli di dolcetti. Loro si divertono. E questo non va sicuramente a scalfire o offendere quello che è il ricordo delle persone care. Anzi. Magari il 2 novembre andiamo tutti al cimitero con un sorriso in più. Contenti di aver fatto felice qualche bimbo con un pacchetto di caramelle
Anche Torino si prepara a vivere la notte più spaventosa dell’anno. Pur essendo nata come festa anglosassone, infatti, Halloween si è ormai imposto a pieno titolo come occasione in più di dare libero sfogo alla nostra smodata voglia di bagordi, coinvolgendo non solo i piccoli, ma anche – seppure in misura minore- i più grandi. Eppure le polemiche legate a questa festività sono ancora molte. Giusto qualche giorno fa sull’autobus ho sentito alcune persone lamentarsi dell’imminente arrivo di Halloween, festa a loro giudizio irrispettosa nei confronti dei nostri cari che non ci sono più.
Non sono nessuno per dire se sia giusto o sbagliato. Certo è che il 2 novembre i fiorai centuplicano gli incassi grazie a persone che quasi esclusivamente in questa data si sentono mosse a pietà e decidono di portare dei fiori sulle tombe. Per poi lasciarli a seccare per il resto dell’anno. I ricordi sono ricordi. I cari si portano nel cuore. Credo che mio nonno sarebbe stato solo felice di vedere le mie cugine mascherate da streghette con le ragnatele finte attaccate ai vestiti.
Se però proprio volete, istruiamo piuttosto i bambini sul reale significato del Natale. Anche questa è una festività religiosa. Ma più nessuno viene turbato o seccato dal risvolto commerciale che questa festa ha assunto negli anni. Nessuno si permette di non far trovare ai bambini almeno un pensierino sotto l’albero, adducendo come motivazione il fatto che sia il giorno in cui il Signore è nato, quindi non ci sia alcun bisogno di fare regali.
Indossare una maschera non fa di noi delle persone meno serie. Questo non c’entra. La serietà va dimostrata ogni giorno in altri àmbiti. Lasciate che i bambini si trasformino in vampiri e streghette per una sera. Lasciate che vengano a suonare alla vostra porta e sommergeteli di dolcetti. Loro si divertono. E questo non va sicuramente a scalfire o offendere quello che è il ricordo delle persone care. Anzi. Magari il 2 novembre andiamo tutti al cimitero con un sorriso in più. Contenti di aver fatto felice qualche bimbo con un pacchetto di caramelle.
Tersilla Garella
Leggi qui le ultime notizie: IL TORINESE